Carcinoma vagina probabile recidiva

Mia mamma (76 anni) è stata operata presso il reparto di Ginecologia di un ospedale di Catania a dicembre 2008 ed è stata sottoposta ad intervento chirurgico per “carcinoma vaginale squamoso moderatamente differenziato infiltrante a tutto spessore la parete vaginale”.
La causa sembra dovuta ad un prolasso vaginale che si è protratto per oltre 10 anni, questo quanto affermato dai medici.
Dopo l’intervento (colectomia totale), avvenuto in anestesia spinale, è stata dimessa e dopo circa un mese ha fatto 21 sedute di radioterapia.
Dopo la radioterapia, conclusasi a marzo del 2009, ha avuto evidenti fastidi, forti bruciori e, si pensa a causa di una allergia alle varie medicine, ha avuto una reazione terribile: hanno iniziato a gonfiare gli occhi, poi il viso e infine un rossore in tutto il torace, fin su al collo e alla faccia.
Tolti tutti i medicinali non vitali, ha avuto un periodo di tranquillità.
Ad un mese dalla fine della radioterapia, il centro di radioterapia l’ha visitata (senza nessuna tac) e ha detto che tutto andava bene.
Verso maggio del 2009 ha iniziato ad avere un serie di disturbi: stanchezza eccessiva, dolori alle gambe, nausea dopo i pasti, dolori allla schiena e al fondo schiena e, soprattutto, dolori al basso ventre, dove fu operata. Ancora ora sta poco bene e solo prendendosi mezza Oki la mattina e mezza la sera si sente decisamente meglio. (altra cosa strana)
Dopo le insistenze del medico di famiglia per fare i controlli (Tac, ecc…) necessari per un malato di tumore, e dopo le mie sollecitazioni presso l’ospedale che l’ha operata, a inizio luglio 2009 gli hanno fatto la TAC al torace e all’addome con e senza mezzo di contrasto. Segue la parte brutta del referto: “In sede inschiorettale paramediana sinistra, dopo mdc, si demarca una formazione rotondeggiante di 3 cm circa, a pareti sottili, irregolari e con intenso enhancement (recidiva? Raccolta saccata?). si consiglia riscontro RM”.
Il primario ordina allora una pet e proprio oggi, telefonicamente, ho saputo che si tratta proprio di una recidiva (ancora non ho il referto). Da quello che ho capito dovrebbe essere localizzata, anche se mi sembra strano che una recidiva di 3 cm non abbia provocato metastasi in altre parti del corpo.

Desidererei sapere:
1. cosa dobbiamo fare?
2. eventualmente dove operare? A Catania potete indicarmi qualche buon centro?
3. I tempi trascorsi per i controlli dopo l’intervento (circa 7 mesi) sono normali? Oppure abbiamo perso troppo tempo?
4. ha speranze di sopravvivere?
5. può essere che questa vista nella tac di Luglio sia un’altra neoformazione, magari non vista prima, e non una recidiva?
Vi prego aiutatemi a capire se la dobbiamo fare operare o lasciare tutto com’è. A giorni ci chiameranno, magari ci daranno più dettagli.
Sono distrutto e non so cosa fare.
Mille grazie
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

innanzitutto occorre verificare il referto PET e vedere se la recidiva (perchè evidentemente di recidiva si tratta e non di un nuovo tumore data la sede di insorgenza) è locale. In tal caso la prima valutazione da fare è chirurgica. Se non fosse operabile o se vi fosse diffusione in altri distretti corporei occorre effettuare una chemioterapia sistemica.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Grazie per aver risposto dr Pastore

Purtroppo la PET ha confermato l'esito. Ecco il referto: "L’indagine documenta accumulo di tracciante a livello retro vescicale di pertinenza del moncone vaginale in paramediana sinistra. Limitatamente al potere risolutivo della metodica (circa 5 mm) non si documentano altre anomalie di distribuzione del tracciante nei restanti segmenti corporei esaminati. Lo studio PET documenta presenza di malattia ad elevata attività metabolica nella sede sopra descritta".

Inoltre ho saputo che da una decina di giorni ha problemi di stitichezza, gli viene di andare in bagno ma non ci riesce e ieri ha avuto una piccola perdita di sangue (spero dovuto allo sforzo e non alla malattia).

cordialmente
[#3]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

direi che occorre una rapida valutazione chirurgica come primo step.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it