Una mammografia, sono anche io stata colpita

Gentile Dottore,
questa mattina mi sono recata (ho 35 anni) presso uno studio convenzionato con il SSN per effettuare una ecografia al seno (di controllo perchè mia mamma ha avuto un carcinoma al seno nel 2004)erroneamente sono entrata in una sala con la scritta MAMMOGRAFIA e tanto di luce rossa accesa fuori e una donna che stava facendo la mammografia.. capito l'errore e l'imbarazzo sono uscita, ma mi sorge una domanda: non è che entrando in quella stanza, mentre si effettuava una mammografia, sono anche io stata colpita da radiazioni? Ho commesso una "imprudenza" pericolosa? Grazie per l'attenzione.. Buongiorno
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, premesso che sulla porta di ogni sezione radiologica è ben visibile l'adesivo giallo con i simboli atomici per il divieto di accesso, non è che una sezione radiologiaca sia costantentemente radioattiva; il passaggio di radiazioni dura in genere pochi centesimi di secondo ed è segnalato da una luce esterna che si accende per alcuni secondi prima, durante e dopo l'emissione; questa non è mai diretta verso la porta ( nel caso del mammografo il fascio radiante è diretto verso il pavimento) e la distanza di circa 2 metri tra il tubo radiogeno e il soggetto colpito rende pressoché nulla la dose di radiazione che emerge ai lati del fascio radiante.
Quindi , nessun pericolo di esposizione nociva nel suo caso, ma l'invito minaccioso di certi film a ....non aprire quella porta, forse, andrebbe utilizzato anche nelle sezioni radiologiche,visto che gli inviti cortesi (che sono un obbligio di legge), non sempre sono sufficienti.
Cordiali saluti

Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia

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dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Gentile Dottore,
se la distanza tra il tubo radiogeno e il soggetto colpito (io) fosse stato inferiore a 2 metri, cosa avrei rischiato?Con quali conseguenze a livello di salute? Può capitare che una mammografia venga effettuata lasciando la porta della stanza dove viene effettuata aperta? Le scrivo questo perchè la mia è stata una grande imprudenza, ma ho il sospetto che non sempre le norme di sicurezza siano rispettate anche da chi effettua gli esami. Grazie
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente,non posso naturalmente entrare nel merito del rispetto delle regole nella situazione specifica, ma i divieti sono comunque sempre ben visibili.
Un'esposizione non diretta ad un fascio radiante a meno di 2 metri comporta un assorbimento di radiazioni notevolmente inferiore a quello del soggetto direttamente esposto al fascio, per cui il rischio radiologico, già notevolemente basso, si riduce a livelli infimi.
Cordiali saluti