Trapianto di cuore

Buon giorno,
mi sembra di capire per per entrare in lista di attesa per un trapianto di cuore, c'è un iter abbastanza pesante ed invasivo, praticamente bisogna fare un check-up completo del proprio stato di salute, vedi colonscopia, gastroscopia, coronarografia e chi piu' ne ha piu' ne metta, oltre alla visita con lo psicologo ecc.. Chiedo ma se una persona ha bisogno urgentemente di un trapianto di cuore, che potrebbe allungargli o salvargli la vita e non c'è il tempo materiale per fare questi esami, anche perchè forse non potrebbe sopportarli, allora deve farsi solo il segno della croce, oppure se c'è solo una possibilità su 100 di salvare la vita ad un paziente, il medico se ne deve fare carico, come da giuramento di Ippocrate?
Grazie per una vs. risposta.
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Attivo dal 2009 al 2013
Cardiochirurgo
l'urgenza dell'intervento di trapianto cardiaco dipende dalle condizioni cliniche preoperatorie del paziente; esistono purtroppo pazienti che diventano gravemente sintomatici nel giro di pochissimi giorni (per es. a causa di una miocardite acuta) e necessitano di un trapianto immediato. Ovviamente in questi casi non c'è il tempo di eseguire gli esami di routine previsti nel protocollo. Fortunatamente nella maggioranza dei pazienti in attesa di un cuore, le condizioni cliniche, pur gravi, sono stabili e monitorati nel tempo: per questo motivo è possibile eseguire tutti quegli accertamenti che servono a capire se il paziente è un candidato ideale al trapianto o se presenta controindicazioni severe al trapianto stesso. Non avrebbe senso, per es., trapiantare un paziente che ha un tumore maligno con prognosi infausta. I cuori "donati" sono pochi in rapporto alle richieste. E' quindi importante valutare molto attentamente i candidati al trapianto.
Spero di essere stato chiaro.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,
Lei è stato molto chiaro, ma se nelle indagini preoperatorie per entrare in lista di attesa, si viene a scoprire qualche problema comunque risolvibile, anche se con un intervento chirurgico, in un paziente stabile, lo si puo' fare oppure si chiude la pratica e si dichiara il paziente non idoneo al trapianto? In poche parole, si deve proprio essere perfetti? Logico che a 57 anni qualche problema oltre a quello cardiaco si puo' trovare, chiaro che non parliamo di neoplasie.
Grazie
[#3]
Attivo dal 2010 al 2012
Cardiologo, Cardiologo interventista
Gentile utente,
come le ha già detto il collega gli accertamenti che si eseguono prima del trapianto cardiaco sono necessari per valutare l'idonietà del candidato, che è a tutto vantaggio del paziente.
Per esempio il cateterismo cardiaco serve a verificare che i suoi polmoni abbiano pressioni normali, perchè nel caso contrario il cuore trapiantato non ce la farebbe a reggere lo sforzo di un polmone "ad alta pressione".
è importante escludere infezioni, ad esempio se si trapianta un paziente con una epatite virale la terapia immunosoppressiva potrebbe accelerare l'attività del virus. Se ha carie dentarie vanno curate prima perchè con la terapia immunosoppressiva i germi potrebbero entrare in circolo e causare un'infezione grave che potrebbe contagiare lo stesso cuore trapiantato.
Insomma se c'è l'urgenza la stratificazione del candidato è più rapida e sommaria, ma in quel caso è una procedura a più alto rischio, mentre questa serie di esami sono importanti per Lei, per un decorso post-operatorio più "liscio" possibile.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore anche Lei è stato chiarissimo come il suo collega, le faro' una confidenza, io mi lascerei fare tutto, tra l'altro la coronarografia l'ho già fatta una volta per cui non c'è piu' la sorpresa, in questi anni mi sono fatto il callo con test invasivi. Recentemente ho avuto anche un'embolia all'arto sx, curata anch'essa con un catetere ed antitrombolitico, ma se c'è una prova che proprio non vorrei fare è la colonscopia, infatti sto' male solo al pensiero ed ho il terrore che il mio cuore non c'è la faccia a sopportarla, ho come una premonizione, tutto il resto non mi preoccupa.
Grazie
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