Valvola mitrale e tricuspide peggioramento

Egregi Dottori, sono a richiedere un Vs prezioso consulto per quanto riguarda mia madre: età 51, peso 49, altezza 156.

Anamnesi: Operata d'urgenza nel 1999 in seguito a perforazione esofago causata da palloncino che doveva riaprire il cardias. Ha subito per questo due toracotomie in pochi giorni.
Da qualche anno soffre di prolasso mitralico cui si è aggiunto recentemnte problema alla tricuspide.

Referto del 15-10-2007
Muscolo papillare anteriore ad impianto apicale marcatamente ipertrofico e fibrosi dell'apparato cordale con nodulo calcifico che protrude nel tratto di efflusso; insuff. mitralica moderata

Referto del 03-01-2009
Reperti ecocardiografici indicativi di Vs di normali dimensioni e funzione sistolica. Atrio sinistro e sezioni destre nei limiti.
Esame di controllo in paziente con ipertrofia del muscolo papillare anteriore, il quale si presenta ipertrofico, con fibrosi dell'apparato cordale e protusione di nodulo calcifico nel tratto di efflusso senza determinate alterazioni di gradiente. Insufficienza valvolare mitralica di grado moderato in valvola ispessita.

Referto del 24-11-2010
Valvole e Doppler: LAM aumentato di spessore e ipomobile con insufficienza valvolare di grado medio (rivolta verso la parete laterale dell'atrio sx (effetto Coanda); sproiettando si documenta ipertrofia e ipeecogenicità della base papillare antero-laterale; in parasternale asse lungo sembra apprezzabile calcificazione del bordo del LAM rivolta verso il tratto di efflusso del Vsn che comunque appare libero nelle restanti proiezioni.
Mal visualizzabile l'aorta che comunque non presenta flussi anomali.
Insufficienza tricuspidalica di grado elevato von PAPs 26.6 (16.6 + 10) mmhg

Conclusione: Ventricolo snx di normali volumi e spessori parietali. Non alterazioni della cinetica segmentaria, funzione sistolica conservata. Conservato profilo E/A. Mitrale con LAM ipomobile, ipertrofico, insufficienza valvolare moderata. Insufficienza tricuspidalica elevata con normale pressione polmonare derivata. Atrio snx e sezioni dx nei limiti. Pericardio libero.

In quest'ultimo esame appare chiaro un evoluzione negativa del quadro, cosa peraltro confermata dal medico curante, che tuttavia si è espesso in maniera a noi poco chiara.
Ha consigliato di ripetere esame tra un anno e, se dovessero avvenire episodi di svenimento o simili si procederà ad intervento chirugico.
Faccio presente che la paziente NON è asintomatica in quanto soffre di palpitazioni improvvise, fatica anche con piccoli sforzi e ha già avuto recentemente un caso di svenimento.
La paziente è attiva, lavora e conduce vita normale ma vorremmo da Voi gentilissimi Dottori un ulteriore consulto.

A Vs parere è indicabile una soluzione chirurgica? A fronte degli ultimi esami siamo preoccupati, e come potete capire la paziente lo è ancora di più.
Chiediamo pertanto un Vs gentile parere.

A nome mio e di tutta la mia famiglia GRAZIE per il servizio che offrite.

M.O.
[#1]
Cardiochirurgo attivo dal 2009 al 2013
Cardiochirurgo
Non è facile dare giudizi corretti solo sulla base di questi dati. Però in linea di massima, la presenza di insufficienza mitralica moderata/severa associata a grave insufficienza tricuspidalica in un paziente sintomatico per mancanza di fiato dovrebbe già indicare la possibilità di un intervento chirurgico. Che consisterebbe, amio giudizio, in una sostituzione valvolare mitralica (credo che valvola sia danneggiata in modo cronico data la presenza di fusioni e calcificazioni, quindi non penso sia riparabile)associata alla plastica tricuspidalica. Il fatto che la cinesi vel ventricolo sia ancora buona rappresenta ovviamente un vantaggio.
Cordiali saluti
[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2017
Ex utente
Gentilissimo dott. Bardi,

Prima di tutto grazie infinite per la sua celere risposta.

Se il riassunto sopracitato è carente di alcuni dati posso eventualmente elencarglieli in un ottica di definizione di un parere piu' consono.

Da quello che si evince tuttavia dal Suo parere l'intervento è auspicabile, e mi pare di capire che sarebbe da intervenire principalmente in sede mitralica mentre vi sono possibilità di riparare la tricuspide è corretto?

Infine volevo chiederLe se attendere ulteriormente potrebbe compromettere il quadro generale.
Dato che la pressione polmonare appare ancora buona, a Suo parere è consigliabile un intervento a breve per preservare quanto più possibie la funzione ottimale dell'organo o è meglio attendere ulteriori sviluppi?

Grazie infinite per la sua preziosa consulenza.

Un cordiale saluto da me e dalla mia famiglia, svolgete un servizio eccezzionale senza chiedere nulla in cambio. Siete persone eccezzionali!!!

M.O.
[#3]
Cardiochirurgo attivo dal 2009 al 2013
Cardiochirurgo
Gentile utente, quello che lei dice è corretto: è meno rischioso intervenire quando la contrattilità cardiaca, nonostante il vizio valvolare, è ancora conservata.
Le confermo che, in linea di massima, difficilmente la mitrale affetta da malattia reumatica (come penso sia questo il caso, data la presenza di calcificazioni dei lembi e fusione delle commissure)è riparabile; in genere è preferibile la sostituzione. Per quanto riguarda la tricuspide, si esegue sempre un intervento correttivo, impiantando un anello (anuloplastica). Nella sua città c'è un'ottima cardiochirurgia: rivolgetevi lì senza andare in altri centri. Questo intervento è di routine per ogni cardiochirurgo.
Cordiali saluti
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