Stenosi mitralica e insufficienza tricuspidalica

Nel 1989 mi fu diagnosticata una stenosi mitralica di grado lieve. Solo nel maggio 2011 mi sono sottoposta a dei controlli e i risultati sono i seguenti:
. Ecocardiogramma transotoracico: Conclusioni:Ventricolo sn di normali dimensioni e cinesi,lembi valvolari mitralici fibro-calcifici, con steno-insuff.moderata-severa. Lieve insuff.tricuspidalica. Atrio sn ingrandito.
. Esame Holter cardiologico: Commenti: Ritmo sinusale normofrequente. Normale conduzione av ed iv. Rari battiti ectopici ventricolari isolati. Rari battiti ectopici sopraventricolari isolati e rare coppie e triplette. Normale st-t.
Da alcuni mesi ho alcuni sintomi che potrebbero essere ricondotti al disturbo di cui sopra: affaticabilità, astenia, dolore toracico in seguito a sforzi medio/alti. Non prendo medicinali a parte la pillola contraccettiva.
La cardiologa che mi ha visitato e prescritto gli esami di cui sopra mi ha detto di ripetere l'ecocardiogramma entro agosto. Mi ha prospettato un intervento per la sostituzione della valvola mitralica perché, secondo il suo parere, la mia valvola è troppo "conciata" per poter subire una plastica.
Ora chiedo a Voi quali sono i tipi di intervento possibili (in base ai dati sopra esposti) e visto che ho 47 anni e vorrei evitare di prendere medicinali a vita (dopo l'intervento). Se vale la pena di intervenire per impiantare una valvola meccanica o una biologica. Quali sono le possibilità di riuscita di tale intervento e la durata. Vi ringrazio anticipatamente e buon lavoro
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 922 51 2
La valvulopatia mitralica di cui e' portatrice sembrerebbe dai dati ecocardiografici di origine reumatica e difficilmente riparabile anche se per sicurezza aspetterei i risultati di un ecocardiogramma transesofageo per darle una risposta definitiva a riguardo.

In ogni caso a mio avviso credo che nel suo caso sia fortemente indicata e consigliabile la sostituzione mitralica con protesi meccanica.

E' un intervento cardiochirurgico necessario sulla base dei dati ecocardiografici, definitivo perché al contrario della protesi biologica non la costringerebbe ad un reintervento per degenerazione della bioprotesi, con la necessita' pero' dell'anticoagulante a vita, al quale le assicuro riuscira' ad abituersi senza grossi problemi.

Segua le indicazioni della sua cardiologa che fino a questo momento la sta consigliando nel modo migliore e vista la presenza di sintomi, non rimandi troppo l'intervento chirurgico.

In bocca al lupo.
GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

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Utente
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Grazie per la veloce risposta e buona giornata.