Complicazioni post-operatorie

Buongiorno,ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrete dedicarmi.Mia mamma (57 anni) e' ricoverata da mesi 3 in seguito ad endocardite. Siamo giunti con difficolta' a conoscere la diagnosi. Ma finalmente a maggio e' stato effettuato l'intervento di sostituzione valvola. L'operazione e' andata bene, ma dopo la riabilitazione,da un controllo ecotransesofageo(spero sia il termine corretto), l'ecografo ha sentenziato che l'endocardite era ancora presente.I valori della ves contraddicevano e contraddicono tutt'ora questa diagnosi.Mia mamma non ha febbre,le emoculture sono negative, i valori relativi ai globuli bianchi sono nella norma.Non ci sono sintomi e lei e' in forma.Sono iniziati una serie di controlli settimanali con l'ecotransesofageo e si sono susseguite diverse diagnosi:dall'endocardite,alla presenza di trombi,da un'infiammazione ai "nodi/remasugli"dell'operazione.Quello che mi arriva e' confusione.E alcune diagnosi ci rigettano nel panico,in quanto potenzialmente pericolose. E' possibile che sia un'endocardite asettica?Dovremmo chiedere un ulteriore consulto?l'infettivologo esclude l'endocardite.Abbiamo stima e fiducia nel cardiochirurgo che l'ha operata,ma non ci fornisce ancora una diagnosi certa e questo ci fa continuare a vivere nell'incertezza.ED e' da tanto tempo ormai che viviamo in questa condizione.L'ultimo esame a cui l'hanno sottoposta e' la pet. E anche da qui si rileva questo filamento (di pochi mm)che "ballonzola"in prossimita' della valvola. I medici ci metteranno presto davanti alla scelta se farle subire una nuova operazione e andare a fondo della situazione o farla tornare a casa ripetendo spesso dei controlli (settimanalmente). Se il filamento rimane sempre identico e non tende a sfaldarsi,come rilevato fino ad ora,concluderebbero che si tratti di materiale utilizzato durante l'intervento. Sono molto spaventata all'idea che mia mamma possa venire a casa senza sapere esattamente cosa "le si muove in corpo",con l'ansia che possa succederle qualcosa da un momento all'altro.Puo'essere sensato chiedere una consulenza ulteriore?Se si' come mi consigliate di muovermi? Inoltre,mia mamma e' molto stanca di rimanere fuori casa ed emotivamente non vuole nient'altro che stare a casa sua.mi ha gia' detto chiaramente che io posso portare la cartella clinica dove riterro' opportuno,ma lei non ha intenzione di compiere nuovi viaggi,nuove visite,nuove ospedalizzazioni.(e' da novembre 2011 che vediamo medici diversi,mentre attendevamo il ricovero)Potrebbe bastare la cartella clinica per un consulto,se lei non volesse seguirmi? Per la vostra esperienza, potrebbero davvero essere remasugli dell'operazione,semplicemente?mi rendo perfettamente conto che non avete esiti sotto mano da verificare,e che potete basarvi solamente sulle mie parole, ma avrei davvero bisogno di qualcuno che facesse un minimo di chiarezza,perche' questa lunga attesa e' snervante e siamo tutti molto in ansia.Mia mamma per prima. Ringrazio davvero di cuore.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
È molto improbabile che la signora abbia una endocardite batterica con VES e normale conta dei bianchi.
Una scintigrafia con leucociti marcati potrebbe dirimere il dubbio, nel senso che se non vi fosse la presenza di leucoti marcati nella zona l endocardite sarebbe esclusa.
Da ciò che lei scrive, e con il beneficio del mezzo telematico potrebbe trattarsi di una trombosi in prossimità della valvola oppure della deiscenza di uno dei punti di sutura della valvola stessa.
Anche una risonanza cardiaca potrebbe fornire ulteriori dati utili, ma questa sarebbe controindicata in protesi meccaniche o biologiche con " castelletto "
Cordialmente
Cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso