Scelta valvola aortica Meccanica/biologica

Buongiorno,
mi presento: ho 27 anni e sono (almeno mi sento) in buona salute.
All'età di 21 anni mi è stata segnalata la presenza di un difetto congenito alla valvola aortica che è risultata bicuspide.
A seguito di tale scoperta mi è stato detto di effettuare follow-up semestrali.
Qui di seguito trovate il commento e le conclusioni dell'ultimo eco color-doppler (c’è stato un peggioramento e la steno-insufficienza è passata da moderata a moderata-severa) seguito del quale mi è stato suggerito di effettuare intervento (mi è stato specificato senza alcuna fretta) cardochirurgico di sostituzione della valvola aortica.
Vorrei chiedere il vostro parere in merito a 4 questioni:

1- Anche secondo voi è necessario procedere con l’operazione nei prossimi 18 mesi?
2- Quale valvola mi suggerite, e perché? Quali sono gli svantaggi, in caso di meccanica, di una vita intera sotto anticoagulanti?
3- Il mio cardiochirurgo a parlato di “possibile” riparazione che però va verificata con esami accurati. Che ne pensate?
4- Consigliate l’intervento percutaneo o “classico”?

Commenti:
Normali dimensioni della radice aortica; lieve dilatazione dell’aorta ascendente; arco ai limiti superiori. Valvola aorta bicuspide con lembi anteriore e posteriore. All’esame ecodoppler, segnala trans-valvolare come da lievi stenosi, pur in presenza di area anatomica planimetrata nella norma; non visualizzate membrane sottovalvolari o cercini sopravalvolari. Rigurgito di difficile quantificazione per la marcata direzionalità posteriore, possibilmente da moderato-severo a severo al segnale di reflusso in aorta discendente (23cm).
Dimensioni dell’atrio sinistro ai limiti superiori della norma. Setto interatriale integro. Normale morfologia e funzionalità dell’apparato valvolare mitralico.
Volume tele diastolico ventricolare sinistro ai limiti superiori della norma od inizialmente aumentato. Normali spessori parietali, cinesi segmentaria e frazione d’eiezione biplana del ventricolo sinistro. Funzione longitudinale sistolica (esame Doppler tessutale) nella norma. Nella norma l’indice di massa ventricolare sinistra. L’esame è indicativo di normali pressioni di riempimento, complicanza e rilasciamento della camera ventricolare sinistra.
Normali dimensioni e funzione sistolica ventricolare destra. Trascurabile rigurgito tricuspidalico. Normale pressione sistolica ventricolare destra stimata. Nella norma l’apparato valvolare polmonare. Pericardio nella norma.
Conclusione:
Steno-insufficienza valvolare aortica a prevalente componente di rigurgito di grado moderato-severo in valvola bicuspide.
Lieve dilatazione del’aorta ascendente, arco ai limiti superiori.

[#1]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Rispondo alle sue domande:

1- Anche secondo voi è necessario procedere con l’operazione nei prossimi 18 mesi?
E' assolutamente indicato per evitare la comparsa di dilatazione e disfunzione ventricolare sinistra.
Le consiglierei di programmare un ricovero per eseguire un ecocardiogramma transesofageo,
necessario per la valutazione precisa del grado di insufficienza valvolare e la possibilità di riparazione,
evitando l'utilizzo di una protesi valvolare.

2- Quale valvola mi suggerite, e perché? Quali sono gli svantaggi, in caso di meccanica, di una vita intera
sotto anticoagulanti?
E' una scelta molto personale, che deve prendere dopo colloquio approfondito con il suo
cardiochirurgo di fiducia. L'utilizzo di una protesi biologica in questo intervento, le permetterebbe di
effettuare con ogni probabilità, una procedura di TAVI (valve in valve), per via percutanea, alla
degenerazione della protesi che verrebbe impiantata al primo intervento. In questo modo eviterebbe
anticoagulanti per circa 20 anni. Più a lungo si utilizza tp anticoagulante più statisticamente,
sale il rischio, che si possano verificare eventi trombotici o emorragici legati all'utilizzo del farmaco
anticoagulante. Un altro aspetto da considerare è che si stanno sperimentando nuovi anticoagulanti
che funzionano a dosaggio fisso, senza la necessità di dosare la quantità di farmaco in base ai
prelievi di sangue che vanno ripetuti di base ogni 28 gg circa.

3- Il mio cardiochirurgo ha parlato di “possibile” riparazione che però va verificata con esami accurati.
Che ne pensate?
L'esame transesofageo permetterà di verificare, in assenza di alterazioni strutturali dei lembi valvolari
l'effettiva possibilità di riparazione valvolare che non è preclusa in caso di bicuspidia aortica.

4- Consigliate l’intervento percutaneo o “classico”?
La possibilità di trattamento percutaneo è preclusa da una serie di fattori: l'insufficienza valvolare e
bicuspidia aortica, sono aspetti clinici che assieme alla sua giovane età, controindicano un
trattamento TAVI (sostituzione della valvola aortica per via percutanea).

In bocca al lupo
GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottor Iaci la ringrazio molto della risposta completa ed accurata, e mi fa piacere che abbia risposto proprio un medico dell’istituto in cui ho scelto di eseguire l’operazione.
Mi vorrei soffermare su alcune sue considerazioni:
PUNTO 1: Qualora a seguito di esame transesofageo la riparazione risultasse possibile, quali sono i rischi di questa operazione? Gli stessi di un intervento classico? Quale è, abitualmente , la durata di queste riparazioni? È necessario un reintervento? Se si, sarà possibile procedere tramite TAVI?
PUNTO 2: quando parla di 20 anni parla di 2 valvole giusto? La prima con intervento classico da eseguire nei prossimi mesi (è d’accordo con l’arco temporale di 18 mesi che mi è stato dato?) e la seconda tramite TAVI? Con intervento TAVI è possibile, quindi, l’utilizzo di valvole biologiche? I nuovi farmaci a dosaggio fisso, che lei sappia , hanno gli stessi rischi dei medicinali attualmente in uso con l’unico vantaggio di “evitare” esami del sangue ogni 28 gg?

Vorrei aggiungere una mia personale curiosità data da amicizie con ingegneri biomedici. Dal punto di vista pratico a che punto è lo sviluppo di valvole umane con cellule staminali? La mia scelta si basa anche su questa possibilità. Ovvero, prendere tempo, magari 20 anni come suggerito da lei, per poi utilizzare una valvola umana generata da mia cellule staminali. Fantamedicina?

Un link che spiega meglio quello a cui mi riferisco:
http://dspace-unipr.cilea.it/bitstream/1889/769/1/TESI%20DOTTORATO%202.pdf
[#3]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
I rischi di una riparazione valvolare aortica sono sostanzialmente gli stessi di quelli di un intervento di sostituzione valvolare.

La durabilità ed i risultati di una riparazione valvolare dipendono molto dalla tipologia di valvola che si va a riparare. Questo articolo è molto interessante e vi potrà trovare molte risposte alle domande che si pone se avrà modo e tempo di leggerlo.

http://circ.ahajournals.org/content/123/2/178.short

Si parla di una libertà da reintervento di sostituzione valvolare aortica a 10 anni, dell' 84 %. Anche in letteratura è difficile trovare follow-up più lunghi per via del fatto che non sono moltissimi anni che questa tipologia d'intervento è divenuta di prassi comune in alcuni centri cardiochirurgici.
In ogni caso si procede a riparazione valvolare solo se si presume che il risultato della procedura possa essere soddisfacente e se già al termine dell'intervento ci si accorgesse di un risultato non ottimale si procederebbe a sostituzione valvolare.

Appare plausibile pensare comunque che, in un futuro più o meno lontano, considerando la sua età, un reintervento si renda indispensabile.
In questo caso il secondo intervento non si potrebbe effettuare per via percutanea.

Dopo posizionamento di bioprotesi valvolare per via chirurgica invece, si puo' effettuare alla sua degenerazione (la durata media di una bioprotesi è 10-15 anni) un trattamento TAVI (bioprotesi la cui durata è da considerare sui 10 anni).

I nuovi anticoagulanti dovrebberero permettere un controllo piu' accurato dei valori di anticoagulazione rendendo quindi meno probabili le complicanze tromboemboliche di cui le parlavo.

Per quanto riguarda l'ultimo punto, ammetto che mi risulta veramente difficile provare a darle una risposta a riguardo, mi sembra ancora una ipotesi lontana, ma venti anni sono un lasso di tempo ragionevolmente lungo e i progressi della medicina, inarrestabili.

A presto allora..
GI
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
spero di non essere eccessivamente stressante :) , ma avrei ancora due piccoli dubbi.
L'homograft nel mio caso è un'opzione? In cosa consiste effettivamente? Mi scusi ma non sono riuscito a capire bene rischi e vantaggi di questa procedura.

L'altro dubbio che ho analizzando quanto mi ha suggerito è relativo ai rischi dei REinterventi. Sono più rischiosi del primo (intorno all'1%"?") o egualmente rischiosi? E qualora sia necessario un 3° intervento, ad esempio dopo i 20 anni sopracitati, i rischi aumenterebbero ulteriormente?

Grazie mille e a presto!
[#5]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
L'utilizzo di un homograft non è una opzione percorribile.
Vengono utilizzati quando sono presenti processi infettivi molto avanzati o quando la radice aortica è di piccole dimensioni. Sono tecnicamente difficili da impiantare e hanno, nei pazienti giovani, durata inferiore o sovrapponibile ad una protesi biologica, rendendo poi a causa dei processi di calcificazione della radice, il reintervento molto più complesso.

Un reintervento ha un rischio statisticamente superiore di un primo intervento.
Allo stesso modo un secondo reintervento ha un ulteriore aumento di rischio rispetto al primo reintervento.

Nel suo caso dopo i 20 anni, si tratterebbe di un primo reintervento; la presenza di un trattamento TAVI precedente non dovrebbe influire in modo significativo sull'aumento del rischio operatorio.

Comunemente si effettuano reinterventi per degenerazione di bioprotesi ed i risultati sono soddisfacenti.

GI
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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