Rimozione calcificazioni valvola aortica

Qualche mese fa sono stato operato per aneurisma dell'aorta ascendente (ho scoperto di avere una valvola aortica bicuspide a 45 anni, totalmente asintomatico e piscina due volte a settimana).
La valvola risulta normofunzionante (una lievissima insufficienza) ma con presenza di rafe e calcificazioni che da quanto riferitomi dal chirurgo che ha effettuato l'intervento interessano la valvola (zona del rafe) sia sopra che sotto ed è una calcificazione importante.
Poichè a seguito di vari illustri consulti era assodata la non necessità di sostituzione della valvola in quanto non predicibile a priori la sua durata, ho mostrato molta perplessità quando, il giorno prima dell'intevento, il chirurgo mi ha proposto di sostituire la valvola in quanto a detta sua era destinata nel giro di qualche anno a crollare.
Vista la mia reticenza (non ero preparato a questo per via delle note complicanze che determina una protesi valvolare meccanica) il chirurgo ha preferito non rimuovere neanche il calcio presente e lasciare la valvola così come l'ha trovata per paura di rovinarla ed essere costretto a cambiarla. L'intervento si è risolto con la sola sotituzione dell'aorta ascendente.
Qualche cardiochirurgo nel giro di consulti non ha voluto neanche vedere la tac in quanto per lui era sufficiente l'esito dell'ecocolordoppler.
Il cardiologo che mi ha effettuato l'ultima ecografia, qualche giorno fa, mi ha detto che la valvola funziona perfettamente (siamo a 6 mesi dalla diagnosi della bicuspidia).
Mi chiedo perchè questi pareri discordanti, forse la coronarografia ha evidenziato quanto non riscontrabile con TAC ed ecocolordopplergrafia e per questo il chirurgo che mi ha operato ha parlato così?

Comunque ad oggi sono molto turbato per via di questa sorta di conto alla rovescia a tal punto che sto pensando seriamente di farmi rioperare per una pulizia della valvola e completare così l'opera (ponendo un punto zero) sperando di allungare la sua durata quanto più possibile.

Ovviamente l'intervento di pulizia sarebbe questa volta da eseguirsi in un centro indiscuttibilmente all'avanguardia nel settore.

Al momento sono tornato ad una vita normale, prendo cardiaspirina e lobivon 5mg (mezza pastiglia). Non sono stato mai iperteso ed ora ho sempre la pressione bassa 110/70 contro i 125/83 di prima, mi hanno prescritto il lobivon quando è stato diagnosticato l'aneurisma, dovrò continuarlo a prendere a vita?

Grazie di qualunque indicazione possiate fornirmi.
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 922 51 2
Quanto scrive non ha alcun senso.

Mi chiedo se non convenga trattare più le motivazioni psicologiche dietro il suo tuurbamento piuttosto che la sua valvola bicuspide!

Anche in presenza di calcificazioni la sua valvola ha un corretto funzionamento emodinamico e non ci sarebbe alcun motivo di rimetterci mano.

Se mai in futuro si dovesse ammalare, verrebbe sostituita, magari con una biologica che le eviterebbe l'anticoagulante.

In linea di massima le consiglierei la prosecuzione della terapia con beta bloccante.

GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

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dopo
Utente
Utente
Prendo atto, con piacere, di dover spostare l'attenzione un po più su ossia sulla testa, significherebbe che il problema è già risolto.

Comunque quando sono stato dimesso dall'ospedale il chirurgo mi ha ricordato di mettere in conto che tra qualche annetto dovrò essere rioperato per la valvola.
Di conseguenza cerco di trovare, se esistono, soluzioni.

Ho letto che in caso di protesi in dacron nell'aorta ascendente la cardioaspirina può essere assunta per 6 mesi, dopodichè il rischio tromboembolico è pressochè identico a quello di una persona senza protesi e pertanto, in assenza di altre controindicazioni, può essere sospesa. Corrisponde al vero?

Saluti