Aorta bicuspide aneurisma aorta ascendente

Gentili esperti,
nel 2000 mi è stata fatta diagnosi di bicuspidia aortica (con insuff lieve moderata) ed Ectasia sorta ascendente (46mm ecocardio 48 mm tac).Controlli prima semestrali poi annuali (successivi ecocardiografisti descrivevano la valvola tricuspide) hanno sempre confermato i valori 47-48 mm della dilatazione della sola porzione ascendente.
A gennaio2016 occasionalmente ripeto ecocardio da un altro cardiologo che referta: valvola aorta bicipite tipo antero-posteriore, con rafe parziale tra le cuspidi coronariche, moderata fibrosi della rima della cuspide anteriore coronarica che prolassa e condiziona insufficienza di grado moderato(6mm, ad origine centrale e direzione eccentrica verso il LAM) e senza segno di stenosi.Dilatazione sovracoronarica dell'aorta ascendente (seni 38 giunz ST 35 tratto tubulare 52 mm arco non ben valutabile.ventricolo non dilatato.lieve insuff mitralica.sezioni dx non dilatate.lieve insuff tricuspidalica non versamento pleurico.
Mi consiglia una visita cardiochirurgica che effettuo dopo aver eseguito una rmn che conferma la dilatazione (49,6/50 ) dell'aorta localizzata al tratto tubolare.
Premetto che non ho alcuna familiarita' per morti improvvise o per aneurisma all'aorta e che assumo betabloccanti ed ace inibitori controllando bene la pressione arteriosa
Il cardiochirurgo mi conferma la necessità di intervenire eventualmente "riparando" la valvola e sostituendo il solo tratto ascendente risparmiando gli osti Coronarici sempre che al momento operatorio i tessuti siano in buone condizioni.
Mi assale il pensiero che non sia meglio fare subito l'intervento di Bentall ....grazie del vostro parere.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Mi sento di condividere il parere cardiochirurgico. La dilatazione della sua aorta si sta incrementando nel tempo e ha raggiunto valori che sono considerati da operare dalla maggior parte delle scuole di pensiero in merito. Inoltre l'insufficienza valvolare peggiora le cose perché da ripercussioni emodinamiche negative sul ventricolo sinistro che non appaiono così evidenti al momento, ma che potrebbero diventarlo quando poi è tardi per rimediare.
Le confermo quindi la necessità dell'intervento.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Utente
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Grazie mille,
mi sento pronto per l'intervento spero di mettermi in buone mani e di superare questo periodo carico di ansia...
Chissà se esiste per il mio caso anche la possibilità di intervento in ministernotomia