Ischemia post operatoria

Mia madre (83 anni) è stata sottoposta ad intervento chirurgico per la sostituzione della valvola aortica. L'intervento è durato c.a 3,5 ore e, dagli accertamenti post operatori effettuati al termine dell'intervento, sembrava che tutto fosse andato per il meglio. Reni, polmoni e cuore, funzionavano con regolarità. Purtroppo in reparto "terapia intensiva", solo dopo il risveglio, i medici si sono accorti che la parte destra del corpo risultava priva di sensibilità e di senso motorio. Al momento mia madre, dopo 3 giorni dall'intervento, è ancora intubata e sottoposta a sedazione farmacologica. Il medico neurologo non si è ancora pronunciato, afferma solo che in questi casi occorre avere molta pazzienza ed aspettare. Vorrei solo capire che cosa si può fare in questi casi,inoltre, le procedure fin'ora adottate sono all'altezza della situazione?
Vi ringrazio per l'attenzione che mi vorrete prestare e porgo distinti saluti.

P.S. Purtroppo, per il momento, non sono in grado di sottoporVi nessun dato clinico.
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente,
il tipo d'intervento cui è stata sottoposta sua madre, presenta sia per le modalità chirurgiche che per l'età della paziente un altissimo rischio operatorio, in cui è compreso purtroppo anche la complicanza neurologica tuttora presente. Attualmente penso che sua madre abbia comunque la miglior assistenza possibile, i centri cardiochirurgici italiani hanno nella maggioranza dei casi raggiunto un livello di eccellenza vicini a quelli dei migliori centri europei. Non può far altro che la tempra di sua madre, come io le auguro, sia forte abbastanza da superare tutte le difficoltà del momento.
Auguri

Dr. Vincenzo MARTINO

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Vincenzo Martino,
La ringrazio per la Sua disponibilità e per le parole di conforto. Sono fiducioso....ma non sono certo della scelta che ci è stata consigliata. Ho scoperto solo in questi giorni la vera pericolosità di cui va incontro un pazziente affetto da questa patologia. Non sapevo che le vene e le arterie erano calcificate e che durante l'intervento chirurgico, un piccolo frammento di calcio avrebbe procurato una così grave lesione. Dopo questa esperienza non posso che esortarVi ad informare i parenti del pazziente, prima di un simile intervento, anche dei pericoli legati a questo aspetto. Francamente se io lo avessi saputo per tempo, non avrei consentito l'intervento. Meglio vederla stroncata da un infarto che vederla in un letto con pochissime speranze di riprendere una vita dignitosa.
La ringrazio nuovamente e Le porgo un cordiale saluto.
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