Un ictus, dopo una serie

Ho 37 anni nel 2005 mi e'venuto un ictus, dopo una serie di esami mi trovano il foro nel cuore, un anno dopo decido su consiglio medico di chiuderlo. vado ai controlli "tutto chiuso" anche dopo un anno dall'intervento.
qualche mese fa mi richiamano per un controllo, mi sottopongono al doppler trans cranico, risultato = fuoriuscita di microbolle da probabile pervieta'forame ovale di grandi dimensioni . mi ridanno la cardioaspirina e mi dicono che mi chiameranno per ulteriori controlli. Sono perplessa e anche un po' preoccupata .....






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Cardiochirurgo attivo dal 2009 al 2013
Cardiochirurgo
una repervietà del forame ovale è possibile anche se rara, dopo sia l'intervento chirurgico tradizionale sia dopo il posizionamento dell'ombrellino per via percutanea (lei che cosa ha fatto ?).
Le posso dare qualche delucidazione maggiore se lei mi invia dati più precisi (tipo di intervento per esempio...)
cordiali saluti
[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Egregio dr Bardi, la chiusura del pfo mi e'stata fatta per via percutanea ed era riuscita perfettamente infatti ai controlli successivi all'intervento non c'era nessun passaggio di microbolle (ne ho fatti tre, l'ultimo nel 2007) infatti mi hanno "interrotto la cardioaspirina". Qualche mese fa' mi chiamano telefonicamente per un controllo (premetto che io pensavo di aver risolto definitivamente il problema) faccio il doppler transcranico e il passaggio c'e', mi dicono di riprendere la cardioaspirina e che mi richiameranno per ulteriori controlli (sto ancora aspettando!!!) La prima domanda che mi sono fatta e' stata "poteva venirmi un altro ictus , in questi tre anni?"
Mi hanno proposto di poter intervenire per via percutanea con transesofageo(questa volta solo per analizzare in profondita') iniettandomi direttamente il contrasto gassoso al cuore, per poi decidere cosa fare.
Nel frattempo mi stanno venendo dubbi e preoccupazioni anche perche' spesso mi vengono fitte al cuore, aritmia, mal di testa, stanchezza e formicolio , addormentamento , non so come definirlo, alle mani e al braccio sinistro.
Aspettando una vostra risposta al momento la ringrazio e gli porgo ,
distinti saluti
[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Egregio dr Bardi, la chiusura del pfo mi e'stata fatta per via percutanea ed era riuscita perfettamente infatti ai controlli successivi all'intervento non c'era nessun passaggio di microbolle (ne ho fatti tre, l'ultimo nel 2007) infatti mi hanno "interrotto la cardioaspirina". Qualche mese fa' mi chiamano telefonicamente per un controllo (premetto che io pensavo di aver risolto definitivamente il problema) faccio il doppler transcranico e il passaggio c'e', mi dicono di riprendere la cardioaspirina e che mi richiameranno per ulteriori controlli (sto ancora aspettando!!!) La prima domanda che mi sono fatta e' stata "poteva venirmi un altro ictus , in questi tre anni?"
Mi hanno proposto di poter intervenire per via percutanea con transesofageo(questa volta solo per analizzare in profondita') iniettandomi direttamente il contrasto gassoso al cuore, per poi decidere cosa fare.
Nel frattempo mi stanno venendo dubbi e preoccupazioni anche perche' spesso mi vengono fitte al cuore, aritmia, mal di testa, stanchezza e formicolio , addormentamento , non so come definirlo, alle mani e al braccio sinistro.
Aspettando una vostra risposta al momento la ringrazio e gli porgo ,
distinti saluti
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Cardiochirurgo attivo dal 2009 al 2013
Cardiochirurgo
Gentile utente, lo sposizinonamento dell'"ombrellino" è possibile, credo, anche a distanza dall'impianto. Non ne sono sicuro, perchè non è una pratica di mia competenza. La presenza di microbolle attraverso il setto indica un aumentato rischio (molto lieve) di ictus; per tale motivo ritengo sia corretto assumere di nuovo l'aspirina. Le consiglieranno, dopo il transesofageo, quale sarà la soluzione migliore per lei. Se il device è molto sposizionato, penso che la soluzione meno rischiosa sia l'intervento cardiochirurgico, eventualmente in minitoracotomia.
Co0rdiali saluti