Forame ovale e menopausa precoce

Buongiorno Dottore, sono una giovane donna di 29 anni e quest'anno mi è stata diagnosticata menopausa precoce con livelli di FSH altissimi e ovaie ormai atrofizzate quindi purtroppo mi è stato detto che non c'è nient'altro da fare tranne che seguire una terapia ormonale per alleviare i miei sintomi ed evitare ulteriori problemi di saluti correlati alla menopausa. Ho incominciato il mio trattamento e dopo 1 mese mi sono apparsi dei lividi sulle gambe senza motivo ed ho avuto degli episodi di forti formicolii alle estremità superiore e inferiori ma soprattutto braccio destro, passando dopo un paio di giorni persino al labbro superiore e alla punta della lingua quindi ho chiamato la mia ginecologa che per evitare qualsiasi problema mi ha indicato di smettere immediatamente la mia terapia ormonale. Mi sono recata al pronto soccorso dato che non passavano i sintomi e dopo piccola degenza in neurologia per accertamenti gli esiti furono: tc cerebrale senza contrasto con tutto nella norma, doppler transcranico con contrasto: sia in condizioni basali che durante la manovra di Valsalva ha evidenziato passaggio di numerosi microembolii gassosi lungo l'arteria cerebrale media con effetto a doccia in condizioni di riposo e a tendina durante la manovra di Valsalva, esame compatibile con shunt cardio-polmonare dx-sin stabile di grando marcato. Nel eco dei tronchi sopraortici ispessimenti parietali di modesta entità (0,6 mm) diffusi. Mi hanno consigliato di prendere cardioaspirina e dopo RM encefalo ed ecocardiogramma trans-esofageo risultando spondilodiscoartrosi nel tratto cervic. sup. C3-C4, tutto il resto ok, e invece nel transesofageo: non evidenziabili shunt interatriali al basale, con contrasto evidenza shunt interatriale dx-sin attraverso pervietà del forame ovale che presenta lunga tunnellizzazione - 1,8 mm al rilascio di manovra di Valsalva. Alla fine mi è stato detto di andare a casa tranquilla e che non era necessario chiudere il forame, siccome i miei sintomi continuavano ho chiesto al dr. come mai e mi ha risposto: "ma allora Lei sarà in quel 40% di casi di ictus criptogenetico, ma vada tranquilla, non deve fare nulla". Ovviamente non sono rimasta tranquilla anche perchè continuo a sentirmi male, molto affaticata, mal di testa ricorrenti, e formicolii insistenti e quindi ho visto un cardiologo a pagamento il quale mi ha consigliato di farmi chiudere il forame sopratutto perchè sono molto giovane. Io mentre sto realizzando accertamenti vari per farmi valutare e vedere se decidono operarmi, non sto prendendo la mia terapia ormonale e quindi ho molti disturbi quindi vorrei sapere cosa ne pensa Lei Dottore, se reputa opportuno farmi chiudere il forame e come dovrei comportarmi data la mia condizione endocrinologica.
La ringrazio ed auguro una buona giornata
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Gentile utente
il PFO (forame ovale pervio) è un problema che di recente è stato molto ridimensionato e questo ha comportato una netta riduzione delle indicazione alla chiusura dello stesso, poichè sembrerebbe che i vantaggi ottenibile con il famoso "ombrellino" non siano superiori a quelli che determina la semplice assunzione di cardioaspirina.
I suoi disturbi non sono legati al riscontro occasionale del PFO (per fortuna) e quindi non credo che sia "obbligatorio" nel suo caso fare l'intervento (anche perchè occorre considerare i rischi di complicanze dello stesso), mentre sicuramente c'è indicazione all'assunzione di cardioaspirina.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,

Ma essendo così giovane e dovendo prendere una terapia ormonale per una ventina di anni ancora, non sarebbe meglio evitare qualsiasi rischio? A me è stato detto che da un'altra parte nessun ginecologo mi avrebbe prescritto gli estrogeni avendo il pfo ed essendo già sintomatica. Come mai?
E inoltre, mi potrebbe indicare per cortesia che rischi ci sono al effettuare la chiusura del forame con l'ombrellino?
Grazie ancora
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Il problema trombofilico legato agli estrogeni non ha nulla a che fare con un eventuale rischio tromboembolico secondario al PFO, pertanto se il ginecologo non le prescrive i farmaci che deve se ne assume la responsabilità....(a me sembra solo un atto di medicina difensiva). Per i rischi di complicanze dell'ombrellino ne parli con il collega che dovrà eseguire la procedura. Infine per la tranquillità legga bene le mie parole....Le ho detto che la procedura interventistica in molti casi non si è dimostrata superiore alla sola cardioaspirina.
Saluti
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