Morte di alcune cellule cardiache....

Un soggetto di 43 anni a seguito di uno sforzo ha avevertito un dolore al petto che è durato 10 ore. Portato in cardiologia circa 2 ore dall'inizio del dolore, hanno trovato la troponina a 1.49 che si è riporata su valori normali in circa 24 ore. Successivamente hanno fatto vari ecg, ecocordiogramma anche anche con mezzo di contrasto, coronarografia, e un esame per valutare la tendeza allo spasmo delle coronarie (Test con Metilergometrina), tutti negativi. Conclusione: Precordialgia di lunga durata etc.etc., nessuna terapia. Fin qui tutto bene. Quello che non mi convince è la prognosi.
Il cardiologo dice che la troponina elevata per quel lasso di tempo indica che c'è stata la morte di alcune cellule cardiache ma tutavia il danno si può considerare irrilevante per cui le potenzialità del cuore non sono state intaccate e il soggetto può fare tutto quello che faceva prima.
Come fa il cardiologo a quantificare il danno e quindi le capacità future del cuore? E se le potenzialità del cuore si fossero invece ridotte dopo l'episodio?
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente, in base al suo scritto, appare davvero strano che, nonostante la negatività degli esami strumentali cui il soggetto in riferimento si è sottoposto, non effettui comunque una benchè minima terapia farmacologica. In effetti se il soggetto ha superato il test da sforzo e l'esame coronarografico non ha evidenziato grossolane stenosi arteriose, ciò va considerato prognosticamente favorevole per una rapida ripresa delle attività quotidiane.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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dopo
Utente
Utente
In effetti hanno dato la cardioaspirina, peraltro senza specificarne la durata, ma mi sembrava irrilevante. Cosa altro potrebbero prescrivere?
L'ecg da sforzo non è stato fatto in quanto ritenuto "compreso" nella coronarografia. Andrebbe fatto comunque?
Comunque mi sembra strano che la morte di "alcune" cellule non abbia conseguenze.
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
In genere, il test da sforzo è indicato a distanza di 4-6 mesi, in assenza di sintomi, dall'esame coronarografico. Circa la terapia assegnata, non posso indicarle farmaci in quanto non conosco l'intero iter seguito dal soggetto.
Saluti