Il 2000/2002 quando

Getilissimi dottori, sono una donna di 61 anni. La mia domanda è la seguente: "DEVO continuare ad assumere Propafenone per tutta la vita?"
Intorno al 1985 all'età di 37 anni sono stata in cura per problemi cardiologici di cui non ricordo un granchè. Solo che ero sotto enorme stress per la recente separazione molto conflittuale ed una sera stetti molto male con forti colpi al petto, il cuore che andava all'impazzata. Una vicina di casa mi diede una bella camomilla e rimase a farmi compagnia per tutta la serata per non lasciarmi sola col bambino. A seguito di quell'episodio feci alcuni accertamenti ed il cardiologo mi prescrisse una cura con Cordarone (lo ricordo bene perchè lo presi solo per poco tempo in quanto ebbi dei problemi di carattere psichico - pensieri suicida! - che mi spaventarono enormemente e che io attribuii, quale effetto collaterale, a questo farmaco). Lo buttai letteralmente in pattumiera. Dopo di allora non ho più avuto alcun problema particolare fino a circa il 2000/2002 quando per caso ho scoperto di avere il cuore in fibrillazione, anche se io però avvertivo solo una enorme stanchezza. Quando giungevo al P.S. potevano solo constatare che il cuore si era normalizzato e mi consigliavano, qualora il problema si fosse ripresentato di rivolgermi immediatamente alla struttura per poter valutare. Alla terza volta - ma stavolta non era solo la solita stanchezza, bensì un episodio fortissimo di tachicardia con grossi colpi in gola ed al petto - al pronto soccorso hanno individuato il problema: FAP. Ricovero immediato e tutte le cure del caso: non hanno ritenuto di procedere alla riconversione elettrica per il timore di coaguli in quanto impossibile stabilire da quanto tempo il cuore fosse in quello stato prima che io me ne rendessi conto. Il cuore ritornò in ritmo in nottata, dopo circa 16/17 ore dal ricovero. Da lì tutta la trafila... All'inizio assumevo anche il Cumadin con tutti i relativi controlli... Quasi subito me l'anno tolto. Non mi sono più accorta di episodi di FAP. Annualmente eseguo tutti i controlli e finora sono risultati negativi, (Ho fatto diverse volte anche l'Holter ed il Test da sforzo). Terapia: Propafenone 2 cp al dì ed 1 cardioaspirina. Vorrei smettere! Soprattutto il Propafenone, il quale mi dà un sapore amaro in bocca (e forse anche qualche altro problemino), oltre al fatto che ho letto da varie parti che non serve a nulla quale prevenzione di FAP e che, addirittura, è molto tossico.... e altro ancora.
Dunque vorrei smettere, ma non trovo nessuno che me lo consigli apertamente... un cardiologo mi ha detto che se voglio posso farlo a patto di andare in giro sempre con qualche pastiglia di Propafenone in tasca e monitorarmi il polso almeno un paio di volte al giorno.... ma come lo faccio il monitoraggio? Esiste un apparecchietto affidabile da mettere al polso?
Scusatemi per la lungaggine... non sono stata capace di essere più sintetica!
Grazie di cuore se qualcuno vorrà rispondermi!
Distintamente. M.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Gentile Signora,
devo premettere che non è possibile dare consigli terapeutici con questo mezzo.
Posso però risponderLe che in linea generale è possibile, anzi consigliato dalle linee-guida internazionali affrontare una condizione come la Sua (un solo episodio documentato di fibrillazione atriale, e se ho ben capito risalente a molti anni or sono, condizione denoninata "lone fibrillation") con la metodica "pill in the pocket", cioè assunzione di propafenone al bisogno per via orale (al dosaggio che Le sarà consigliato dopo una visita "dal vivo").
Ribadisco che questo andrà confermato dal Suo cardiologo curante che prenderà visione della Sua documentazione clinica, fra cui ecocardiogramma, esami ematologici, eccetera.
Nel frattempo continui la terapia in corso.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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dopo
Utente
Utente
Egregio Dr. Fedi,
La ringrazio moltissimo per la Sua cortese e sollecita risposta. Prossimamente mi attiverò per il controllo annuale e proverò a riproporre la mia richiesta al Cardiologo. Però non mi ha risposto circa l'esistenza o meno di qualche apparecchietto specifico per monitorare il polso in modo autonomo.
Cordiali saluti. M.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Gentile Signora,
innanzitutto mi scuso per la involontaria dimenticanza.
Ci sono apparecchi più o meno affidabili per il calcolo istantaneo della frequenza cardiaca, ma per quanto di mia conoscenza allo stato non esistono in commercio sistemi automatici di rilevazione di fibrillazione atriale (devo ammettere che sarebbe probabilmente una buona idea).
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dr. Fedi
grazie per la completezza della risposta. Sì, conosco il cardiofrequenzimetro in quanto lo uso quando vado a camminare a passo spedito... (prima andavo a correre poco più di una mezzoretta due volte alla settimana... ma poi, non per il cuore, ma semplicemente per l'età che avanza, mi è stato consigliato di limitarmi ad una camminata veloce...) però questo apparecchio, come Lei dice,non ha le caratteristiche per la rilevazione di una eventuale fibrillazione atriale... incredibile che nessuno ci abbia ancora pensato...!
Cordiali saluti. M.