Utilizzo betabloccanti

Gentili Dottori,
mio padre ha 79 anni, soffre di ipertensione, ha un'insufficienza aortica grave (p.a. 120/50 mmHg) e un aneurisma all'aorta addominale soprarenale (circa 6cm di diametro, aumenta di 2mm l'anno, viene regolarmente monitorato). Non ha edemi, dorme e cammina lentamente senza dispnea. Al momento prende lasix, doxazosina 8mg/die e amlodipina 5mg/die. Da poco abbiamo cambiato città e quindi cardiologo. Col precedente cardiologo mio papà assumeva anche carvedilolo 6,25mg 2-3 volte al giorno. Il nuovo cardiologo ha fatto immediatamente interrompere il carvedilolo poiché aumenterebbe il rigurgito. Nel breve tempo intercorso tra le due visite non vi era stata una variazione nelle condizioni di salute di mio padre, i due medici hanno semplicemente opinioni diverse. Dopo alcuni mesi è comparsa una fibrillazione atriale, per cui sono stati aggiunti bisoprololo 1,25mg e sintrom. La mia domanda è questa: ho avuto notizia che nonostante l'aumento del tempo di diastole sia negativo per il rigurgito, d'altro canto il carvedilolo e altri beta-bloccanti porterebbero dei vantaggi dal punto di vista endocrino che ne consiglierebbero comunque l'assunzione a piccole dosi. Credo che fosse questo il motivo per cui il precedente cardiologo prescriveva il carvedilolo ugualmente. Inoltre, forse i betabloccanti potrebbero essere utili anche per rallentare la progressione dell'aneurisma. Per poterne poi parlare con l'attuale cardiologo, mi piacerebbe sapere se quanto detto sopra ha senso, e quindi se ne vale la pena considerare almeno la possibilità di reintrodurre il carvedilolo oppure anche variare la quantità di bisoprololo. Grazie
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 138
L'utilizzo di betabloccanti quali carvedilolo o bisoprololo trova effettivamente indicazione nella situazione che Lei ha descritto.
E' naturalmente compito del cardiologo curante, che ha conoscenza diretta del paziente, scegliere quale molecola utilizzare, e con quale dosaggio.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille per il consulto.

Buona giornata

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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