Extrasistoli e rapporti sessuali

Gentile Dottore, ho 36 anni, non fumo (ho smesso nel 2000) e non bevo alcolici. Da febbraio 2010 soffro di extrasistoli quotidiane, a volte più forti a volte più leggere. In prospettiva di una gravidanza a marzo 2010 ho fatto una visita cardiologica completa di ecg, risultata a posto (l'ecg l'avevo fatto anche qualche mese prima, sempre a posto), ho fatto anche una dieta per intolleranze in quanto il cardiologo mi disse che potevano essere date da riflusso grastroesofageo, e comunque consigliava un ecocolordopler. In luglio 2010, avendo scoperto di essere incinta, ho fatto l' ecocolordopler, risultato anch’esso a posto (non si è mai verificata una extrasistoli ne durante la visita, ne durante l’eco). Il cardiologo mi disse di stare tranquilla e di vivere serenamente la gravidanza. Per tutta la gravidanza le extrasistoli sono state presenti. A febbraio 2011 è nata Noemi con parto naturale, tutto bene. Ad oggi le extrasistoli sono sempre presenti quotidianamente, è vero che se ho lo stomaco bloccato si presentano più forti fino a quando non riesco a rilassare lo stomaco (prendo magnesio), cmq, a parte il fastidio che creano già di loro, si è aggiunto questo problema: non riesco ad avere sempre rapporti sessuali sereni, all’avvicinarsi dell’orgasmo mi cominciano le extrasistoli che proseguono per qualche minuto anche dopo e mi rovinano la tranquillità e soprattutto mi creano ansia, particolarmente in questo periodo che cmq dormo poco a causa della bambina che si sveglia di notte. Forse ho solo bisogno dell'ennesima tranquillizzazione, ma non riesco a viverla serena. Esiste qualche accorgimento che magari non dico risolva ma almeno possa alleggerire il problema? Grazie in anticipo
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Se non ancora eseguito, nel Suo caso reputo importante l'esecuzione di un ECG Holter durante una Sua "giornata-tipo" per documentare esattamente tipo, durata, frequenza e modalità di insorgenza della riferita aritmia extrasistolica, oltre che la precisa correlazione fra i sintomi e l'attività cardiaca. Infatti, non tutti gli episodi avvertiti dal paziente corrispondono a reali aritmie, così come non tutti gli episodi aritmici sono percepiti dal paziente.
Una volta in possesso di questi dati, sarà agevole per il Suo cardiologo di fiducia decidere il prosieguo dell'iter diagnostico ed eventualmente terapeutico.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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