Fibrillazione atriale...attendere o intervenire subito?

Buonasera a tutti...da molti anni soffro sporadicamente di FA parossistica che a detta di alcuni sono una conseguenza di una cura di atenololo fatta per un paio d'anni ,circa 10 anni fa ,per curare delle banali extrasistole che all'epoca mi tormentavano parecchio. Simpatica sta cosa,Ora non ho piu le extrasistole ma ogni tanto mi spunta una FA con periodi di assoluta assenza ( anche 2/3 mesi ) ed altri che posso averne 1 o 2 al mese..attualmente vista anche la mia esperienza pregressa non assumo alcun farmaco in quanto ho molta paura di peggiorare ancora la situazione e nonostante mi fosse stato proposto anche la "pillola al bisogno" ( 1 pasticca di flecaenide) non riesco ad assumerla e preferisco attendere che la FA passi spontaneamente ... Cosa che di solito avviene tra le 5 e le 12 ore dall'insorgenza a seconda che sia di giorno o di notte. La mia domanda é molto semplice ma mi tormenta da sempre: faccio bene o faccio male?meglio intervenire immediatamente o posso tranquillamente continuare in questo modo? Sto forse sottovalutando il problema? Questo atteggiamento un po "menefreghista" potrebbe portarmi a delle conseguenze spiacevoli?si muore di FA?
Grazie a tutti in anticipo.
Buonanotte
Maurizio
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Innanzitutto, la pregressa terapia con atenololo non ha niente a che vedere con la fibrillazione atriale parossistica.
Lei deve innanzitutto assumere terapia anticoagulante orale con warfarin per mettersi al riparo delle complicanze più' frequenti e temibili della f.a. parossistica e cioè le embolie.
Detto questo la terapia con antiaritmici deve essere continuativa per prevenire l'insorgenza della f.a.
alternaiva a questa suddetta terapia e' sottoporsi ad un intervento di ablazione.
arrivederci
cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
La fibrillazione atriale se non ostacolata con terapia medica o interventistica spesso evolve da forma parossistica e di durata limitata a forma che dura sempre di più finanche alla persistenza nel tempo. Ovviamente maggiore e la durata dell'aritmia e maggiore è il tempo durante il quale il cuore batte velocemente con le eventuali conseguenze sulla sua funzione. Per la prevenzione delle tromboembolie se la durata è inferiore alle 24 h e il cuore non ha alterazioni importanti che possono essere escluse con un Ecocardiogramma il rischio di conseguenze vascolari cerebrali è decisamente basso e quindi si può evitare la terapia anticoagulante.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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Utente
Utente
Gentilissimi dottori...vi ringrazio innanzi tutto per la celerità delle risposte...ma quindi?che fare?le due risposte essendo in parte contradditorie mi creano un po in confusione: devo assumere immediatamente anticoaugulanti e antiaritmici a vita e fiondarmi al PS ... e pensare seriamente all'ablazione ..... o essendo la durata inferiore alle 24 ore posso attendere l'evolversi della situazione ?entro che termini la FA se non ostacolata puo diventare cronica ... ore , giorni, mesi, anni?...e il tempo durante il quale il cuore batte velocemente dev'essere maggiore di quanto per creare quale tipo di conseguenze?

vi ringrazio fin da subito per la disponibilità e la pazienza!

Maurizio
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Un paziente come lei, giovane, che ha una storia di fibrillazioni atriali parossistiche anche prolungate (ore) necessita di una terapia anticoagulante orale per la prevenzione dell'unica vera complicanza grace e spesso permanete della fibrillazion atriale, e cioè' delle embolie.
L'assunzione di anticoagulanti orali (warfarin acenocumarolo) le ridurrebbe enormemente tale rischio, mentre altri farmaci, benché più' apparentemente comodi (antiaggreganti tipo aspirina e similari), non le diano le stesse garanzie.
La terapia "pill in the pocket" cioè' al bisogno, quando le viene l'episodio parossistico di f.a. può essere se gli episodi sono pochissimi all'anno. Per frequenze che lei riferisce, ingravescenti, conviene che lei assuma cronicamente un farmaco antiariatimico, oltre all'anticoagulante, al fine di ridurre il numero di episodi di fibrillazione.
Ovviamente, data la sua giovane eta', deve prendere in considerazione la possibilità' di un tentativo di ablazione transcatetere dei foci della f.a. (tecnica molto diffusa e relativamente banale) al fine di non rimnere schiavo ne' degli antiaritmicine' degli anticoagulanti orali
Cordialita'
cecchini
www.ccchinicuore.org
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Utente
Utente
Ora mi é tutto un po' piu chiaro...anche se mi sarebbe di molto aiuto quantificare quante siano "pochissime" all'anno e quanto sia "prolungate (ore)"! Non avendo riferimenti o paragoni per me pochissime possono essere anche 100 e prolungate possono essere anche 100 ore...le potranno sembrare dettagli banali ma per me fanno la differenza tra uno o l'altra scelta.
Attualmente a periodi di totale assenza del sintomo che possono durare anche 3/4 mesi se ne alternano altri con episodi piu frequenti...per un totale di 6/7 episodi/anno che possono durare dalle 4 ore se mi viene di giorno alle 12 ore se mi viene di notte...non so se possa essere utile ma non credo, il denominatore comune a tutti questi episodi é un esagerato (ma veramente esagerato)gonfiore addominale (3 anni fa feci una gastro durante la quale il medico provo a insufflare aria per gonfiare lo stomaco e li mi partí una FA).
Grazie ancora
Maurizio
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Disturbi gastro esofagei possono agire come Trigger all iinizio della fibrillazione atriale, ma in pazienti per così dire predisposti alla f.a.
Resta sempre il problema della anticoagulazione e della profilassi anti aritmica che lei dovrebbe fare.
Arrivederci
Cecchini
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Utente
Utente
Buonasera a tutti,riapro la discussione perché sempre piú in confusione in quanto dopo essermi recato in ospedale a seguito della quinta recidiva in 3 mesi ( tutte risolte spontaneamente nel giro di max 12 ore senza alcuna terapia antiaritmico e anticoaugulante e continuando comunque a svolgere le normali attività ) i medici che mi hanno visitato non hanno ritenuto opportuno fare approfondimenti e basandosi sul semplice elettrocardiogramma mi hanno rispedito a domicilio dicendomi che é inutile accedere al pronto soccorso se so che l'aritmia passa spontaneamente entro tot ore..in quanto i tempi di intervento e reazione dei farmaci che mi somministrerebbero sono pari se non maggiori al rientro spontaneo....! Il discorso non fa una piega questo é ovvio e matematico...e adesso...??? Cosa faccio alla mia età sinceramente di iniziare con devastanti cure anti aritmiche e anticoaugulanti con medicinali tossici che mi farebbero vivere ancora piu in ansia non me la sento proprio...dell'ablazione ne ho parlato con 34 persone di cui solo 2 hanno risolto il problema ... Gli altri o hanno peggiorato o non ha fatto niente...anche dopo terzo o quarto tentativo....sembra che per ora non ci sia via d'uscita...io cmq riformulo la mia domanda: cosa e quanto si rischia ad adottare un approccio come il mio?
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Capisco la sua confusione e me ne dispiace. Forse potrebbe esserle di aiuto leggere le news e gli articoli che ho personalmente pubblicato su Medicitalia per cercare di aiutare a comprendere la problematica anche e soprattutto per i pazienti come lei. La diagnosi e la terapia della cardiologia moderna si base sulle linee guida alle quali noi medici dobbiamo attenerci. Non sempre però è semplice prendere decisioni e forse per questo nel suo caso ci sono state posizioni mediche differenti. Comunque se lei non ha fattori di rischo tromboembolici aggiuntivi (ad esempio non è iperteso, non è diabetico, non ha cardiopatie associate, non ha mai avuto precedenti fenomeni tromboembolici, l'atrio sinistro è di piccole dimensioni alla valutazione ecocardiografica e la durata della FA è solo di poche ore e comunque < alle 24) data l'età giovanile presenta un rischio (valutabile dal punto di vista medico con i criteri di score) pari a 0. Questo significa che la sua Fibrillazione atriale viene definita idiopatica e che non merita una profilassi anticoagulante perchè ha un rischio bassissimo (ovviamente non 0, ma certezze matematiche del 100% in medicina non esistono). Sicuramente è dal bilancio dei pro e contro che le decisioni vanno prese e non và sottovalutato il rischio emorragico della terapia anticoagulante. Lo stesso discorso và prospettato per la terapia, farmacologica o interventistica che sia (perchè non è tutto solo bianco o solo nero). La invito comunque a far riferimento alla diffusione dell'informazione a riguardo che ho pubblicato su MI e mi scuso con lei per essere stato probabilmente prolisso, ma spero di esserle stato di aiuto.
Cordialità
Mariano Rillo
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Un paziente giovane come lei deve assumere terapia antiaritmica nel tentativo di ridurre il numero di episodi di f.a.
Per cio' che concerne l'anticoagulante orale il mio suggerimento personale e' quello di intraprenderla al piu' presto: il rischio tromboembolico in casi come il suo non e' certo da sottovalutare.
Non sono terapie come dice lei "devastanti".
Devastante sarebbe invece un episodio tromboembolico come i tanti che quotidianamente vedo nel mio reparto.

Tra poco comunque saranno disponibili anche in italia antitrombotici orali che non necessitano di prelievi periodici per l'aggiustamento della terapia, e quindi piu', maneggevoli (in realta' le cose non sono cosi' semplici come appaiono)
L'altra opzione e' quella di tentare un'ablazione dell'aritmia rivolgendosi ad un centro aritmologico a lei vicino.
cordiali salutoi
cecchini
www.cecchinicuore.org
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Utente
Utente
che posso dire...vi ringrazio tanto per le risposte ... ora mi accingo a leggere news e articoli pubblicati e rifarò tutti gli accertamenti per valutare la salute del mio cuore in un centro aritmologico...io abito a treviso (TV) spero di trovarne uno dalle mie parti che eventualmente operi con moderne tecniche di ablazione (so che ne esistono di ultima generazione molto precise e sicure)... per quanto,vista la mia mini statistica non positiva, non ne sia troppo convinto..
grazie ancora
Maurizio
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Non si preoccupi, le persone come lei sono frequentissime. Si affidi un un centro cardiologico di sua fiducia che le risolverà il problema.
Sono certo che dalle sue parti avrà l imbarazzo di scelta. Ci faccia poi sapere l evoluzione.
Molti cordiali saluti
Cecchini
www.cecchinicuore.org
[#12]
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Utente
Utente
buonasera a tutti..sono ancora in attesa di effettuare la fatidica ablazione nonostante gli ormai frequentissimi episodi di FA che si presentano circa ogni 2/3 giorni durando da pochi secondi a 2/3 ore (anche 2/3 volte al giorno)...la cura con flecainide e betabloccanti apparentemente risolutiva oltre a darmi una totale stanchezza fisica mi ha costretto a 4 ricoveri per un presunto flutter. Ho però confermato un dubbio che da tempo porgo ai vari medici : sembra che a scatenare gli episodi sia una posizione o un problema anatomico in quanto anche alla sola leggera pressione in determinato punto dell'addome riesco ad indurmela.Mi domando e Vi domando : possibile?Quale strada percorrere per capirne qualcosa di piu?
Sono sempre più convinto che il problema sia extracardiaco e che la fibrillazione ne sia un sintomo che se vado ad ablare non sarò mai in grado di risolvere e si ripresenterebbe sotto alta forma...
cosa ne pensate ... mi potete aiutare a valutare altre strade..pls?
grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Guarsi lei ci ha segnalato piu di un anno fa il suo problema ed io le ho gia indicato la mia opinine che riassumo brevemente:
1 è indispensabile che lEi inizi una terapia anticoagulante orale
2 è consigliabile che lei esegua in tentativo di ablazione
Arrivederci
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Utente
Utente
...guardi...magari trovassi qualcuno forte e sicuro come lei di quello che "devo" fare..ma nei vari consulti ho trovato solo dubbi e incertezze...le sembrerà assurdo ma solo lei mi ha detto ciò che va fatto...tutti gli altri sono stati vaghi e poco rassicuranti...mi creda... una scelta di questo tipo non può essere solo ed esclusivamente demandata al paziente "ignorante" ma va consigliata e seguita da chi in teoria ha studiato e sperimentato per anni per darti una "risposta".Ma se poi tutto si traduce in un potrebbe,forse,ma dipende..,non saprei,dipende da lei cosa vuole fare...il paziente cosa vuole che ne sappia...se al 50% posso vivere o morire ...tanto vale restare così..non le pare?
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Egregio Signore
non per polemizzare (lungi da me l'idea), ma ribadisco anch'io quello che le avevo consigliato tempo fà....Non ho mai detto potrebbe, forse, ma dipende....Io le ho consigliato di non assumere anticoagulanti perchè lei rientra in una categoria di pazienti per i quali al momento, secondo le linee guida internazionali, ha un rischio tromboembolico talmente basso, che sarebbero maggiori i potenziali rischi emorragici. Infatti il valore del suo score di rischio tromboembolico (il CHA2DS2-vasc) è = 0 (a meno che lei non sia iperteso) e quindi questo valore, ripeto secondo le linee guida del momento, che per noi medici sono la guida per una terapia ottimale e universalmente accettata nel mondo scientifico, identifica i soggetti per i quali non viene consigliata nè la terapia anticoagulante, nè la terapia antiaggregante con cardioaspirina....
Quindi e concludendo, per quanto riguarda il mio punto di vista, lei non deve fare terapia anticoagulante...Per l'ablazione, lei può crederci o meno, ma in mani esperte in pazienti come lei le aspettative di ottenere un risultato positivo sono molto alte....cosa che potrebbe cambiare se decidesse di considerare l'intervento in futuro....
Cordialità
[#16]
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Utente
Utente
Nella mia precedente risposta diretta erroneamente al solo dott. Cecchini intendevo che è assurdo che solo qui in un forum sia riuscito ad ottenere le risposte che nei vari consulti non ho mai avuto.E chiaro che ci piace sentirsi dire quello che vogliamo sentirci dire!Ma nel mio caso la questione è di altra natura.
Per quanto riguarda la ablazione l'iter per accedere all'operazione prevedeva una RM Cardiaca che avrei dovuto fare il 6 di settembre ma a causa di una vite che ho sul ginocchio non ho potuto eseguire.ora sono in attesa di TAC per poi procedere all'intervento,che grazie anche alle sue parole ora mi sento ancora piu convinto.
grazie