Fibrillazione atriale paziente con sclerosi multipla

salve,
ho 44 anni sono affetto da sm dal 2007 (diagnosi) in cura con copaxone una fiala al giorno.
nel 2004 episodio di FA (dopo intensa preparazione atletica di durata di circa 2 mesi interrotta per influenza e dopo 7 gg di riposo assoluto mi viene la FA colpa del veclam?)
curato in cardiologia 220/240 pulsazioni curato con Rytmonorm e controlli "severi" per i successivi 5 anni (3 consigliatemi 2 in più scelta personale) ecg sotto sforzo anche con tapis roulant eco..etc niente di niente per malformazioni cardiache.
vita regolare, non fumo, bevo solo poco vino saltuariamente, pressione regolare 130/75 pulsazioni a riposo 60/65.
alcuni giorni fa di nuovo episodio di fa (pressione art. 210-150 battito 160)
somministrato EN 2mg + Propafenone 2 fiale + 1
ritorno normale...
valutato la familiarità mio padre prendeva isoptin per tachicardia, valutato che ho sempre mani e piedi freddi ma mi dicono che chi è affetto da sclerosi multipla è tipico, cosi come il farmaco COPAXONEpuò portare parecchi effetti collaterali, considerato la distanza tra i due episodi troppo distante per parlare di patologia, considerato che sono super controllato e monitorato per la malattia anche a livello ematico (a dire il vero mi mancano i valori tiroidei) che sta succedendo? periodo di stress si è appena mancata mia mamma...sport sono fermo da un mesetto...è rischioso riprendere con moderazione o conviene fare ulteriori controlli? dico questo perchè dal 2007 qualsiasi cosa mi accade i medici leggono SM è riconducono tutto a quello...quasi tutto o comunque mi dicono di parlare con il neurologo..ma a parer mio non è sempre così...comunque qualche consiglio e/o indicazione la raccolgo volentieri.
grazie
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Direi che lo stress non è la causa della sua fibrillazione atriale anche se può essere un fattore facilitante. Poichè suo padre presentava a suo dire una tachicardia parossistica le consiglierei di rivolgersi ad un cardiologo aritmologo per valutare l'eventuale opportunità ad eseguire uno studio elettrofisiologico (indagine specialistica) perchè la sua arimia potrebbe essere una conseguenza di una tachicardia parossistica dalla quale è possibile guarire con semplicità eseguendo un'ablazione transcatetere.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica