Aneurisma del setto interatriale-ischemia cerebrale

Buongiorno.
Mia madre ha avuto emicrania, poi dolore in sede occipitale e perdita di parte del visus dx. A seguito di RNM si è rilevata una lesione vascolare in sede occipito mesiale che il neurologo tende a considerare di origine ischemica, chiedendoci però di ripetere la RNM a distanza di un mese. Questo il "pregresso".
A seguito di visita cardiologica ed ecocardiogramma il cardiologo rileva "aneurisma del setto interatriale in assenza di segni colordoppler riferibili a shunt" e, informato della presunta ischemia e della colesterolemia prescrive un ecocardiogrammacolordoppler transesofageo per valutare l'anatomia del setto interatriale. Domanda. Siccome è un esame piuttosto invasivo vorrei, per quanto possibile- evitarlo. Lei crede che sia necessario? E' probabile che sia stato l'aneurisma del setto interatriale a causare l'ischemia?
Grazie
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
L'aneurisma del setto interatriale è una specie di sacculazione che si forma nella parte media del setto interatriale e dove si possono formare dei coaguli di sangue che poi possono dare ischemia. Se per caso ci fosse anche una piccola apertura a quel livello (so chiama pervietà del forame ovale ed è un' anomalia legata alla mancata chiusura completa -dopo la nascita- della comunicazione che nella vita fetale permetet la comunicazione tra i due atri) ci sarebbe anche la possibilità di passaggio di coaguli di sangue da destra a sinistra, Dal punto di vista pratico, non cambia molto il fatto di trovare o no questa comunicazione (che comunque hanno il 20-30% degli adulti), visto che ancora si discute se la sua chiusura con un "ombrellino" riduca il rischio di ictus. Però, dopo un' ischemia cerebrale è giusto cercare di capire quello che l'ha causata, quindi l' eco transesofageo è un esame di solito consigliato. Se tutto fosse negativo si dovrebbe indagare a fondo su altre possibili cause di ischemia. L'eco transesofageo potreb be però an permettere di visualizzare benchee altri particolari dell' atrio sinsitro (dove potrebbe essersi formato il trombo che poi è andato al cervello), soprattutto l'auricola.

Quello che non mi è chiaro è: quanti anni ha sua madre? Lo chiedo, perché se 61 anni è la sua età, immagino che sua madre ne abbia un'ottantina almeno, e allora ci sarebbero tante ipotesi alternative sull'origine dell'ischemia. Anche se l'eco transesofageo potrebbe permettere di visualizazre meglio l'aorta e vedere se ci sono placche....

Insomma, se io avessi un'ischemia cerebrale mi farei senz' altro il transesofageo, in una signora di 90 anni che non ha voglia di farlo non insisterei.

Comunque, non è un esame così terribilmente invasivo! E' meno fastidioso e più breve di una gastroscopia, soprattutto con una buona sonda (magari 3D) e in mani abbastanza esperte...

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la rapidissima risposta.

Mi scuso intanto per il qui pro quo sull'età di mia madre, è lei -non io- ad avere 61 anni!

Ok, molto chiaro. In effetti avendo avuto ischemia ed essendo il forame una probabile causa, ha senso indagare più a fondo la situazione in quella direzione. E poi l'eco ci è comunque utile perchè:
-Se l'esito è negativo, si cercano altre cause;
-Permette di visualizzare altre aree del cuore;
Speriamo dunque di trovare un buon endoscopista.

Ora le chiedo: se ci accertassimo del forame - e fossero escluse altre cause - resterebbe l'intervento. Ma questo mi pare di capire, non è risolutivo. E' così?

grazie mille





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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Sì, è così.
sull' utilità della chiusura del forame ovale si sta dibattendo da anni, ma gli ultimi studi pubblicati sembrano orientati verso un' equivalenza (quanto a eventi ischemici cerebrali) della chiusura con ombrellinio rispetto alla semplice terapia antitrombotica. Questo sui grandi numeri. Poi, ci sono i singoli pazienti: davanti a un caso in cui il forame sia particolarmente ampio e ci sia una tendenza alla trombosi venosa, l'intervento potrebeb lo stessoe ssere giustificato. Oppure, se l'aneurisma avesse una forma tale che si ritiene probabile la formazione di trombi al suo intreno, si può scegliere di dare un anticuagulante invece della semplice aspirinetta...
Se sua madre ha 61 anni io senz' altro farei il transesofageo.
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dopo
Utente
Utente
Ok.
Grazie ancora!
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Grazie a lei per non avermi rinfacciato tutti quegli errori di battintura! Sembro un' analfabeta :-))
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dopo
Utente
Utente
Ho immaginato scrivesse da smartphone :-D
Buona serata.
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