Wpw di tipo b asintomatico

Buona sera,
sono un ragazzo di 35 anni. All'età di 16 anni durante una visita per l'idoneità agonistica mi è stata diagnosticata la sindrome di WPW con rilascio peraltro dell'idoneità agonistica. Successivamente è stata riscontrata anche alla visita militare, mi hanno fatto abile alla visita ma non ho fatto il militare perchè alla chiamata mi hanno dato il congedo con l'art 100 (eccedenza al fabbisogno). Nel 1996 (per avere rassicurazioni) ho fatto il SETE con il seguente esito: non vi sono segni di cardiopatia ed il profilo elettrofisiologico è da considerarsi non a rischio per capacità conduttiva della via anomala non molto elevata (190/m') e per la assente o scarsa irritabilità atriale (non inducibile fibrillazione atriale ne a riposo ne sotto sforzo). Dopo il predetto esame mi hanno confermato la possibilità di praticare agonismo.
Nel 2009 dopo tanti anni ho voluto fare un controllo in quanto per un periodo, in seguito a stress emotivi, apprezzavo extrasistole. Ho fatto un test da sforzo con il seguente risultato:
No dolore toracico. Alterazioni ECG della bipolarizzazione ventricolare di base. Battiti ectopici isolati. Buona tolleranza all'attività fisica.
Nella stessa visita ho fatto anche l'ecocardiogramma con il seguente risultato:
normale morfoflussimetria valvole semilunari e atrioventricolari. Ventricolo sx di normali dimensioni e funzione sistolica. Atrio sx e cavità dx normali (Tapse Vdx>di 20 mm).
Fino ad oggi il mio profilo è stato asintomatico. Tengo a precisare che pratico sport regolarmente: corsa, bici, camminate in montagna e arrampicata.
Dalla diagnosi del WPW ad oggi sono sempre vissuto nell'ansia che in un futuro mi si potessero sviluppare aritmie e pertanto durante le attività fisiche più intense ho sempre avuto una base di ansia nonostante non si sia verificata nessuna aritmia.
Saltuariamente nei momenti di stress percepisco qualche extrasistole.
Nel mese di luglio mi sono deciso a parlare dei miei dubbi ad un cardiologo il quale mi ha detto che l'unico metodo per escludere qualsiasi rischio riguardo al WPW è che mi sottoponga ad uno studio elettrofisiologico per rivalutare le caratteristiche della via accessoria.
Le domande che gentilmente vi pongo sono le seguenti:
- il predetto studio presenta rischi?
- come si può valutare l'esperinza dei medici da cui viene eseguito? ci sono centri più specializzati di altri?
- nel mio caso specifico mi consigliate di effettuarlo?
- e nel caso è consigliabile anche l'ablazione?
La mia paura è che la voglia di trovare rassicurazioni non mi esponga a studi o interventi che potrebbero avere una percentuale maggiore di complicazioni rispetto alla percentuale di probabilità che la via anomala sviluppi in un futuro aritmie pericolose.

E' la prima volta che pongo un quesito su questo sito, spero di essere stato sufficientemente chiaro. Grazie della disponibilità.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Lei è stato chiaro....
Lo studio elettrofisiologico intracavitario in mani esperte è una procedura sicura come lo è quasi sempre la terapia ablativa (tranni in casi particolari come una sede dellavia anomala in prossimità delle normali vie di conduzione). Nel suo caso effettivamente il WPW non è rischio e quindi l'ablazione non è necessaria. Forse una rivalutazione delle caratteristiche della via anomala è però opportuna perchè nel tempo possono esse cambiare.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta e procederò a prenotare lo studio elettrofisiologico intracavitario.
La cosa più difficile in questi casi, per un “non addetto ai lavori”, è affidarsi con fiducia al medico che eseguirà lo studio. Le chiedo se è pratica usuale chiedere rassicurazioni sull'esperienza di chi opera lo studio? se ci sono dei centri che storicamente hanno maturato maggiori esperienze più di altri?

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi Dottore, volelvo sottoporle un quesito, a che esami/accertamenti dovrei sottopormi per valutare se è possibile nel mio caso avere un idoneita agonistica? Nel 1997 c'era il SETE, oggi che approfondimenti si fanno?

Grazie
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Lo studio elettrofisiologico intracavitario (e non transesofageo) è più completo..... Vedo che lei è di Trento. conosco il Centro del Santa Chiara per averci lavorato molti anni fà....è un centro qualificato che sicuramente potrà esserle di aiuto.
Saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua precisione nelle risposte e la sua disponibilità.

Cordialità.
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dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore, a marzo 2015 sono in lista per lo studio elettrofisiologico intracavitario presso il centro Santa chiara. Le volevo sottoporre le seguenti domande:
1) mi consiglia di chiedere le referenze del dottore che lo eseguira visto che mi ha specificato che è una prassi sicura se fatta da mani esperte?
2) ma se con lo studio venisse confermato il profilo non a rischio, l ablazione non verrebbe fatta?
3) quest esame dovrebbe essere rifatto ogni quanti anni? O basta una sola volta?
4) essendo sempre stato asintomatico ed avendo fatto lo studio transofageo nel 1996 mi chiedo se sono più i rischi che vado a correre o se invece è utile ripetere lo studio?
Un elettrofisiologico anni fa dopo avermi visitato mi ha detto che visto il mio caso non a rischio eviterebbe di fare lo studio, ma che se farlo mi fa stare più tranquillo me lo avrebbe fatto. Lei cosa ne pensa?
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