Lassita' del setto interatriale e sporadici battiti prematuri.

Un cordiale saluto a tutti i dottori di questo sito; Volevo chiedere un consulto medico a livello cardiologico.
Dopo un ecocardiogramma color doppler, mi è stato riscontrato quanto segue: ventricolo sinistro di normali dimensioni endocavitarie con lieve ipertrofia del SIV. Eucinesia segmentaria con normale funzione globale di pompa (FE 60%) e funzione sistolica longitudinale (onda S' anulus settale 9.2 m/s). Ventricolo destro di normali dimensioni e funzione sistolica (TAPSE 22 mm). Cavità atriali nella norma. Radice aortica di normali dimensioni con normale movimento di apertura delle semilunari; al doppler: normale flussimetria transvalvolare. Valvola mitrale con normale movimento dei lembi; al doppler: lieve insufficienza, pattern diastolico normale. Flussimetria polmonare normale. Lassità del setto interatriale. Paricardio indenne.
Inoltre, dopo un Holter eseguito nelle 24 ore presso una struttura sanitaria pubblica, mi è stato riscontrato quanto segue: Sporadici battiti prematuri atriali con qualche coppia;
sporadici battiti prematuri ventricolari.
Chiedo gentilmente a lor Signori, in cosa consiste la lassità del setto interatriale e se comporta una certa gravita' a livello cardiaco ed inoltre se ci sono grossi problemi in merito agli sporadici battiti prematuri sia atriali che ventricolari, atteso che dovrei sottopormi a visita medica presso una Commissione Medica Ospedaliera per essere riammesso in servizio militare.
Ringraziando anticipatamente, porgo cordiali saluti.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Sinceramente il termine "lassità del setto interatriale" mi giunge abbastanza nuovo. Penso si riferisca allo "sbandieramento", che è semplicemente un evidente movimento del setto che divide i due atri in rapporto a diverse fasi del ciclo cardiaco. Questo movimento è fisiologico, e in alcune persone può essere più accentuato, ma rientra nelle varianti fisiologiche.
Sporadici battiti prematuri, con un ecocardiogramma normale, non creano nessun problema.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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dopo
Utente
Utente
Buonasera dott.ssa, La ringrazio per la sua gentile risposta, pero' adesso desidererei chiederle un'altra cortesia: è mai possibile che due cardiologi e una struttura ospedaliera pubblica facciano tre diagnosi differenti tra di loro? nel mio caso specifico, l'ospedale mi rilasciava la seguente diagnosi: ventricolo sin. con normali dimensioni endocavitarie e spessori parietali ai limiti superiori di norma;
la diagnosi del primo cardiologo specificava: cavita' atriali e ventricolari normali per dimensione e spessore: Setto interatriale ed atriale interventricolare apparentemente integri; mentre la diagnosi del secondo cardiologo era quella già riportata nell'originario quesito, ossia riferiva circa la "Lassità interatriale". A questo punto, mi chiedo e le chiedo, a chi dare ascolto e capire la diagnosi esatta? come interpreteranno o meglio come decideranno i sigg. della C.M.O. circa la mia riammissione in servizio? dalla parte loro, oggi mi hanno chiesto di eseguire un ulteriore elettrocardiogramma, una visita cardiologica e una relazione medico legale da dove si evince che non ci siano danni a livello cardiologico circa gli sporadici battiti prematuri e la citata lassita' interatriale. Grazie per la risposta che vorrà fornirmi.
Cordiali saluti.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
In realtà i tre cardiologi hanno scritto più o meno la stessa cosa. Dimensioni ai limiti superiori della norma significa comunque normale (come dire che uno alto 185 è ai limiti superiori della norma: alto, ma non un gigante; o uno alto 155 è piccolo ma non un nano). Il setto sbandiera ma è una variante della norma; non ha difetti (buchi) e quindi è normale.
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Utente
Utente
La ringrazio, ho richiesto una relazione cardiologica al prof. che mi ha sottoposto a ecocardiogramma e risulta tutto nella norma, come da lei riferito.
Cordiali saluti.

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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