Fibrillazione atriale

Buongiorno,
Volevo un consulto su un problema relativo a mio marito: più di 4 anni fa gli è stata diagnosticata la fibrillazione atriale. Ha fatto diversi esami in diversi ospedali di Milano e provincia e i referti non hanno segnalato nulla di particolare se non una fibrillazione atriale e diversi episodi durante il giorno di extra-sistole. Il cuore non ha patologie ma mio marito ha i battiti generalmente più alti rispetto alla media. Gli episodi di fibrillazione atriale sono molto rari e perciò i medici 4 anni fa avevano concordato nel dire che in caso di attacco di fibrillazione, poteva prendere 1 pastiglia e 1/2 di almarythm. Da due anni non aveva più avuto alcun attacco. Scorsa settimana gli si è ripresentato un attacco nella notte (come dice mio marito, probabilmente dato da un rilassamento dopo un periodo particolarmente stressante ed emotivamente intenso). Mio marito ha preso subito la pastiglia e nell'arco di un'ora e mezzo è passato. Generalmente tutti gli attacchi di fibrillazione sono stati sedati tramite la pastiglia almarythm.
Il punto è che sono 4 anni che non ha più rifatto i controlli, non ha avuto nessun sintomo e nulla di particolare, se non il fatto che settimana scorsa è ritornato un attacco. Adesso sto insistendo per fare di nuovo tutti i controlli ma probabilmente, stremato dai numerosi controlli degli anni prima, non è molto propenso e temo anche che quest'ansia possa fargli venire ancora una volta l'attacco. Inoltre, teme che altri medici potrebbero portarlo davanti alla decisione di prendere una pastiglia ogni giorno (cosa che lui non vuole assolutamente assumere perchè potrebbe avere effetti sul fegato e sui reni a lungo andare, avendo lui solo 33 anni, per degli attacchi che avvengono poche volte all'anno) oppure di fare l'ablazione (anche in questo caso non propenso). La mia domanda è quindi: dopo aver avuto un altro attacco, è necessario rifare tutti i controlli? potrebbe bastare anche solo un'elettrocardiogramma per escludere qualunque altro problema? inoltre, in merito a questi attacchi, va bene prendere la pastiglia al bisogno e andare avanti così senza dover per forza prendere una pastiglia al giorno? che controindicazioni ci sono da questo punto di vista? avere i battiti alti ed extrasistole può essere pericoloso e avere effetti a lungo andare?

Grazie tante e spero di avere una risposta alle mie domande.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.4k 3.6k 3
Suo marito dovrebbe:
- iniziare terapia anticoagulante orale con Coumadin.
- assumere cronicamente un antiaritmico ( es almarytm 100 mg mattino e sera)
- programmare un tentativo di ablazione.

Ovviamente è suo marito che decide sul cosa fare: basta che sia a conoscenza che può presentare un ictus ischemico da tromboembolia cardiaca se non assume anticoagulanti.

La saluto

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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dopo
Utente
Utente
Mi scusi Dott. Cecchini, ma il rischio di ictus si presenta anche in caso di intervento con Almarythm per cui la fibrillazione rientra nel giro di un paio d'ore?
Io pensavo che il problema della tromboembolia potesse giungere in caso di fibrillazione atriale persistente per più di 5-6 ore. Ritiene che la terapia "pill in the pocket" con almarythm nel caso in cui ci sia un attacco di fa, non sia perseguibile?

La ringrazio ancora.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.4k 3.6k 3
Contrariamente a ciò che pensano molte persone e purtroppo anche molti medici, il rischio di tromboembolia è elevatissimo in pazienti con f.a. Parossistica , dal momento che il momento in cui l embolo può partire è paradossalmente quando l atrio riprende a contrarsi e cioè quando l attacco di f.a. Scompare.
Per questo il concetto di pill in the pocket in questo tipo di pazienti fornisce una falsa sicurezza, ed è per questo che proprio questi pazienti, giovani e con f.a. Parossistiche vadano trattati con anticoagulanti orali.
Arrivederci