Extrasistoli ventricolari

Gentili dottori, ho 35 anni, sono alto 1,79cm, peso 73kg e da circa 12 anni soffro di extrasistoli ventricolari da RVOT, gli episodi che nel corso degli anni si sono mostrati molto sporadici, negli ultimi 4 mesi sono diventati frequenti e disturbanti. L'ultimo holter riporta numerose extrasistoli ventricolari (1870 nelle 24 ore) prevalentemente isolate, monomorfe, talora trigemine, con una coppia. Non pause patologiche, non modificazioni significative del tratto ST-T rispetto al basale. Siccome le avverto tutte con enorme disagio, sono in cura con Almarytm mezza la mattina e mezza la sera, con grande miglioramento della sintomatologia. Tutti gli innumerevoli accertamenti eseguiti (ECG, Ecocardiogramma, Prova da sforzo, esami tiroidei) sono risultati negativi, tranne per un prolasso della mitrale con un'insufficienza lievissima. Siccome sono un soggetto nervoso, emotivo, ansioso ed ipocondriaco, ho convinto il mio cardiologo a farmi effettuare una RMN del cuore senza e con contrasto per escludere una displasia aritmogena del ventricolo destro. La RMN ha escluso totalmente la presenza di displasia mostrando un ventricolo destro perfetto e L'ASSENZA nelle immagini tardive post contrasto in sede ventricolare sinistra e destra di aree miocardiche di enhancement compatibili con fibrosi e infiltrazioni adipose. Le mie preoccupazioni sono ora rivolte al ventricolo sinistro che alla RMN appare: di normali dimensioni cavitarie, ipertrofia relativa dei segmenti basali (spessore tele-diastolico=11mm in laterale) in sede medio-basale presenza di multiple cripte miocardiche al passaggio tra parete inferiore e parete infero-settale (reperto morfologico di incerto significato patologico, descritto con maggiore frequenza in soggetti portatori di mutazione per cardiomiopatia ipertrofica), cinesi regionale normale, funzione sistolica globale nei limiti della norma. CONCLUSIONI: Prolasso della valvola mitrale associato ad ipertrofia relativa dei segmenti basali del ventricolo sinistro. Tutti i cardiologi che mi hanno visitato, compreso un famosissimo aritmologo, mi hanno detto di stare tranquillo perchè il mio cuore è assolutamente normale e mi hanno consigliato di essere più sereno e di fare sport, ma siccome io ho paura delle malattie, figuriamoci poi quelle cardiache, vorrei ulteriori pareri anche da parte vostra. L'aritmologo mi ha detto che le extra sono si fastidiose, ma benigne e che se proprio non riuscissi a sopportarle potrò eliminarle attraverso L'ablazione del focus aritmogeno. Cosa mi consigliate di fare? Sono pericolose le cripte miocardiche? I miei cardiologi hanno detto che NON HO la cardiomiopatia ipertrofica e che la devo finire di inventarmi diagnosi. Va bene se continuo con Almarytm mezza e mezza? In attesa di una risposta vi ringrazio e vi porgo i più cordiali saluti.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Caro signore, abbia più fiducia nei colleghi che l'hanno seguita. Non c'è motivo razionale per preoccuparsi. Lei è un soggetto ansioso ed è questo il suo reale problema. Si affidi alle cure di un bravo psicoterapeuta e vedrà che andrà molto meglio.
Saluti

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Egregio Dottore, la ringrazio per la risposta rassicurante e la informo che seguirò i suoi consigli. Volevo chiarimenti sul significato dell'ipertrofia realtiva dei segmenti basali e delle cripte miocardiche nel ventricolo sinistro. Perché questi due reperti non sono mai stati riscontrati nei moltissimi ecocardiogramma da me effettuati? Possono essere la causa, oltre all'ansia, della mia extrasistolia RVOT? La ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
I reperti che menziona sono a carico del ventricolo sinistro, mentre l'extrasistolia è dell'RVOT (ossia del tratto di efflusso del ventricolo destro)....
Quindi le due cose non sono in correlazione.
Cordialità

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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