Battito cardiaco accelerato al mattino

Buongiorno Dottore,
ho 38 anni, e da fine gennaio 2016 soffro di battito cardiaco accelerato al mattino e precisamente nelle prime ore dopo il risveglio, dalle ore 7.30 in poi con il "picco" di 90 bpm da seduto soprattutto nella prima ora, ora e mezza. Il primo episodio, con tachicardia sui 120/130 bpm per tutto il giorno (passata verso sera) mi ha costretto a recarmi al PS al mattino dove, dopo un ECG, un Ecocardiogramma, un monitoraggio Holter ed esami del sangue, mi è stato detto che il mio cuore è sano. Due giorni dopo sono andato da un cardiologo di mia conoscenza e, dopo nuovo ECG ed Ecocardio, tutto ok. Sono anche già andato dal neurologo che, di fronte a questi esami, mi ha consigliato, per stare tranquillo, una cura con Alprazolam che assumo da circa due mesi (0.25 la mattina e 0.50 la sera). Le manifestazioni mattutine costanti di questo battito accelerato mi hanno portato a chiedere un consulto ad un altro cardiologo il 23 maggio: ECG e Ecocardio perfetti. Ricordo che questi episodi mi erano già venuti quando avevo 18 anni e nel 2010 (avevo anche l'Helycobacter che è stato eradicato con la terapia antibiotica). La mia riflessione e domanda è questa: io sono convinto di avere il cuore sano ma perché, nonostante esami strumentali nella norma e esami del sangue specifici (tiroide, enzimi e sostanze che agiscono sul cuore...) perfetti, continuo ad avere ogni mattina questo disturbo che mi condiziona nelle prime ore del mattino? Io generalmente ho un battito cardiaco a riposo sui 60/65 bpm... Dopo quattro mesi inizio ad essere stufo... Da circa un anno io e mia moglie stiamo cercando un figlio, non so se può essere un fattore ansioso o meno... Non so se devo fare altre visite ed esami. Grazie per la sua risposta.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Lei non ha bisogno di un cardiologo...nonostante ripetute valutazioni specifiche e l'esclusione di problemi cardiaci lei continua a porre domande in un'area che non può far nulla per aiutarla questo è tipico di chi soffre di nevrosi d'ansia. Lei non ha bisogno nemmeno del neurologo, ma di uno psichiatra, l'unica figura che può esserle di aiuto concreto e al quale le consiglio di affidarsi.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Mariano,
la ringrazio per la risposta. Ho pensato anche io ad uno psichiatra. Certo che l'ansia prende proprio di mira il corpo, e non solo la mente... Evidentemente non basta sentirsi bene mentalmente per esserlo realmente. Seguirò il suo consiglio.
Ancora grazie e buon lavoro.