Attività lavorative e sforzi consentiti dopo infarto acuto

Gentili Dottori, scrivo a nome di mio padre, 62 anni.

La diagnosi è la seguente:
Infarto miocardico acuto. Angioplastica primaria con stent medicato su interventricolare posteriore. Dislipidemia. Abitudine tabagica.

Mi è stato detto che, grossomodo, l'infarto ha colpito il 45% del muscolo cardiaco e che "potrebbe riprendersi quasi del tutto con un po' di fortuna", cito testualmente.

Mio padre lavora in albergo come maître di sala ma non di rado capita di dover sollevare casse d'acqua e piatti pesanti, oltre a dover camminare e sudare parecchio. Lui al momento è ancora a casa e vorrebbe riprendere l'attività lavorativa. E' una cosa sicura? Che sforzi può sopportare una persona nelle sue condizioni?

Grazie in anticipo e buon lavoro.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
L'ideale sarebbe che suo padre potesse fare una riabilitazione cardiologica.
In linea di massima, l'attività di maitre di sala non ha controindicazioni, ma dovrebbe evitare di sollevare pesi come casse di bibite.
Però solo chi lo ha seguito direttamente e ha tutte le informazioni (funzione di pompa, situazione delle altre coronarie, ecc.) può dare un consiglio personalizzato su modi e tempi di ripresa del lavoro. Possibilmente dopo aver fatto un test da sforzo.
E' essenziale comunque che suo padre smetta di fumare!

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
La ringrazio infinitamente, riferirò tutte le informazioni apprese.

L'infarto del miocardio: quali sono i sintomi per riconoscerlo il tempo? Quali sono le cause dell'attacco di cuore? Fattori di rischio, cure e il post-infarto.

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