Ansia e assunzione interferone: possono essere collegati?

buongiorno.sono una mamma di 33 anni, da 3 affetta da scerosi multipla (RR), fortunatamente per ora non invalidante.da 2 anni faccio uso di interferone beta (avonex).da quando mi hanno diagnosticato tale malattia ho scoperto cosa è l'ansia.però è solo da poco tempo che soffro di tali disturbi, quindi non so a cosa attribuirli: battiti irregolari (come se il cuore perdesse colpi), dolori al centro del petto e sotto seno sinistro, a volte continui e a volte intermittenti, sempre tipo aghi. e da pochi gg mi pare che il mio collo si sia ingrossato da un lato. per la terapia che faccio necessito di analisi ogni 3 mesi: colest, trigl, gluc, urine ,fegato, tiroide...tutto nella norma. un anno fa ho fatto elettro + eco card tutto ok. da alcuni mesi però la mia pressione è salita a volte vado a 95/150. vorrei sapere se devo fare altre visite cardiaologiche e se l'interferone ha qualche relazione con i disturbi al cuore o se la malattia stessa può recare disturbi al cuore.oppure se è solo ansia.
grazie.
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Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 463
Gentile signora,
è possibile che la terapia immunomodulante che Lei assume possa indurre la comparsa di fenomeni ansiosi e/o depressivi, così come in qualche caso di un innaturale aumento dell'irritabilità o di insonnia. Ricordi anche che ciò che noi chiamiamo ansia o depressione rappresenta l'espressione di un'alterazione dell'armonia neurochimica del sistema nervoso, con il quale l'interferone interagisce. E' peraltro possibile compensare tali disagi con una terapia appropriata, che andrà disegnata 'su misura' con l'aiuto di uno specialista psichiatra. La qualità della sua vita ne otterrà senz'altro un notevole beneficio.
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

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Dr. Massimo Scorretti Ematologo, Cardiologo, Biochimico clinico 241 12 5
Gentile Signora,
il farmaco che sta assumendo possiede tra gli effetti collaterali la possibilità di generare depressione ed ansia. E' un farmaco tuttavia abbastanza sicuro in quanto sintetizzato con metodologie molto avanzate e che le garantisc e una protezione importante verso eventuali ricadute.
A quanto mi dice, inoltre, sembra che la sua situazione sia abbastanza sotto controllo. Sia sotto il profilo degli esami biochimici ed ematologici che ripete di frequente, come pure sul fronte delle verifiche cardiologiche, effettuate di recente. Non so quale protocollo terapeutico le hanno applicato (mi riferisco alla posologia del farmaco). A volte per limitare i cosiddetti fenomeni avversi, indotti dai farmaci, occorre revisionare il protocollo terapeutico (laddove è possibile), magari sospendere la terapia o cambiarla. Ma tutto ciò, ovviamente, deve deciderlo il medico che la sta seguendo. Quello che posso aggiungere è di verificare con maggiore attenzione i livelli di pressione arteriosa effettuando, al più, un controllo dinamico sulle 24 ore della pressione arteriosa (Holter pressorio).

Le faccio i Migliori Auguri

Un Cordiale Saluto

dott. Massimo Scorretti

CORDIALI SALUTI
dott. Massimo Scorretti
Cardiologo Ematologo

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