Microlitiasi in colecisti dismorfica

Sono un maschio di 42 anni. Mi sono sottoposto a ecografie fin dal 1997 in seguito a un dolorino continuo in sede retroaddominale destra che si ripropone ogni qual volta sto disteso a letto più di 6-8 ore, non sempre a dir la verità. Aggiungo che nel 2007 ho assunto per un anno acido ursodesossicolico su consiglio del mio medico di famiglia, non riscontrando però alcun effetto positivo sulla microlitiasi colecistica al controllo ecografico successivo del 2008. Soffro di sindrome da colon irritabile e assumo 50 microgrammi di eutirox per un adenoma di plummer trattato con terapia radiometabolica che ha provocato un ipotiroidismo iatrogeno. Gli esami ematochimici sulla funzionalità epatica (GOT, GPT, GGT, bilirubina diretta e indiretta) sono sempre stati nei limiti della norma. Chiedo cortesemente se e perché, eventualmente, nel mio caso è vivamente consigliabile l’asportazione della colecisti. Inoltre, quali complicanze a breve e/o lungo termine possono sopravvenire a seguito di una colecistectomia? Vi sarei grato se mi sapeste indicare un centro di eccellenza in Abruzzo per tale intervento qualora riteneste consigliabile l’intervento chirurgico. Grazie anticipatamente.

ECO ADDOME completo del 05/2008: “Fegato di dimensioni nei limiti, non debordante dall’arcata costale. La struttura parenchimale è lievemente addensata in rapporto a steatosi, senza apprezzabili lesioni focali nel suo contesto.Vie biliari intraepatiche e coledoco di calibro regolare. La colecisti è dismorfica, ripiegata ad uncino a livello del fondo, e nel lume mostra alcune immagini microlitisiache; apprezzabile inoltre immagine micropolipoide adesa alla parete, del diametro assiale mx di 5 mm circa. Il pancreas presenta dimensioni nei limiti e contorni regolari. La struttura parenchimale è omogenea. La milza è in sede sottocostale non debordante dall’arcata. La struttura parenchimale è omogenea, indenne da lesioni focali. Rene dx e sn in sede, di dimensioni e contorni regolari. Struttura parenchimale omogeneamente conservata. Non dilatazione delle cavità calico-pieliche né formazioni litisiache renali. Aorta di calibro regolare. La vescica presenta pareti distensibili e contorni regolari. Non formazioni endoluminali. La prostata presenta dimensioni complessivamente nei limiti e struttura omogenea, per quanto rilevabile dall’esame sovrapubico.” Dott.ssa Tarquini
ECO ADDOME superiore del 10/2009: “Fegato di dimensioni nei limiti, non debordante dall’arcata costale. La struttura parenchimale è lievemente addensata in rapporto a steatosi. Non evidenza di lesioni focali epatiche. Vie biliari intraepatiche e coledoco di calibro regolare. La colecisti è dismorfica, plurisepimentata e ripiegata ad uncino e nel lume mostra alcune formazioni litisiache del diametro max di 7 mm circa. (Restante quadro invariato rispetto all'ecografia precedente)" Dott.ssa Tarquini
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Lei ha i calcoli. Se sono sintomatici, ovvero provocano coliche biliari, la terapia di scelta è la colecistectomia.Se i sintomi presenti, dopo una valutaizone medica, non sono correlati alla presenza dei calcoli, l' intervento non è indicato.
Se desidera, un articolo nella sezione minforma tratta nei dettagli il problema.
Se indicato, l' intervento di colecistectomia laparosocopica viene eseguito in tutti i reparti di chirurgia .Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Attivo dal 2008 al 2015
Urologo, Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza
La presenza dei calcoli, una alterazione della morfologia del viscere e la presenza di sintomi rappresentano una chiara indicazione al trattamento chirurgico. La colecistectomia può essere eseguita per via laparoscopica (in assenza cioè di una incisione chirurgica tradizionale). L'approccio per via laparoscopica è sicuramente meno traumatizzante per il paziente.
Utile una valutazione chirurgica in ambiente specialistico per definire il più corretto timing per l'intervento.
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