Colecistectomia presenza polipi

Buongiorno a tutti, vi scrivo per esporre alla Vs. attenzione il mio caso. Dal 2004 circa, nel corso di un 'ecografia, mi hanno riscontrato un polipo alla colecisti di circa 5 mm. Da allora, ogni anno faccio un'eco di controllo; nel corso degli anni la situazione è rimasta quasi invariata. Nell'ultimo controllo di gennaio 2010 il polipo è di circa 6-7 mm (non so la dimensione esatta perchè non ho il referto con me in questo momento) e pare che ne sia comparso un altro di dimensioni minime. Il mio medico di base mi ha consigliato, così, di chiedere parere ad un chirurgo della mia zona (considerando che c'è l'eventualità di un'evoluzione del polipo in tumori), il quale, dopo uno sguardo sbrigativo all'ecografia, mi ha consigliato l'operazione x l'asportazione della colecisti.. ora sto aspettando la chiamata dall'ospedale x l'intervento e volevo chiedere se secondo voi faccio bene ad operarmi o se invece converrebbe aspettare... o se magari esiste una qualche terapia farmacologica... insomma, non so cosa fare, considerando anche che i polipi non mi danno particolari problemi, magari a volte ho qualche disturbo digestivo con pesantezza, ma niente di più. Nell'attesa di una vostra risposta vi ringrazio e vi auguro buona giornata.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
E' una decisione difficile, non c'e' una risposta univoca. Certamente asportando la colecisti i suoi problemi, o quanto meno le sue preoccupazioni, svanirebbero. Ma giustamente si tratta pur sempre di un intervento chirurgico, con i suoi rischi e le sue possibili complicanze. In linea di principio le formazioni polipoidi cosi' piccole (inferiori cioe' a 1 cm) sono nella stragrande maggioranza dei casi benigne, quindi si tende a controllarli con l'ecografia e a non asportare la colecisti. Ma il Chirurgo puo' aver intravisto anche qualche altra ragione per effettuare la colecistectomia che, sommata a questa, puo' indirizzare verso l'intervento. La decisione finale spetta dunque sempre all'Operatore, alla quale ovviamente lei potra' o meno fornire il suo consenso. Si tratta pero' di una questione di fiducia: se crede in cio' che il Collega le ha detto segua il suo consiglio, altrimenti puo' sempre provare a sentire il parere di un altro Specialista.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
La ringrazio per la celerità nella risposta... mi hanno chiamato proprio poco fa dall'ospedale per fare gli esami preparatori all'intervento lunedi mattina... che indecisione... non è per mancanza di fiducia nell'operato del chirurgo... è solo che la sua decisione di operare mi è sembrata molto sbrigativa e, a mio parere, anche un pochino "superficiale", essendosi limitato solo a dare un'occhiata veloce all'ultima ecografia fatta.. mah... in fondo si può vivere anche senza colecisti, mi sembra di aver capito... è solo che in fondo anche un "semplice" intervento è pur sempre intervento, con tutti i suoi possibili rischi. Se può farvi piacere, vi terrò informati. Grazie ancora.
Cordiali saluti.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Le sue parole mi offron la possibilita' di fare un paio di riflesioni su questo tema. Bisogna tenere presente che il Chirurgo non e' soltanto colui che effettua l'atto materiale dell'intervento, ma soprattutto (e guardi quanto questo e' importante in un caso come il suo!) ne stabilisce l'indicazione: e' facile decidere di portare in Sala Operatoria un paziente in gravissime condizioni, perche' anche l'ultimo degli studenti capirebbe che bisogna tentare qualsiasi procedura, anche rischiosa, per salvare una vita. Meno facile e' invece decidere di operare chi, tutto sommato, la vita certamente non la sta rischiando, perche' qui non sarebbero giustificate metodiche non solo che mettano a repentaglio la sua vita, ma anche semplicemente che non la migliorino. La fiducia nel Chirurgo deve quindi partire da molto lontano, cioe' dalla prima visita, pur "sbrigativa" che sia; e proseguire nel corso dell'intervento e naturalmente anche oltre ad esso. E su questo argomento vorrei dirle un'altra cosa: per capire in poco tempo qual'e' la soluzione piu' corretta per un paziente occorrono anni di studio e di esperienza, e spesso chi non ha alle spalle la necessaria preparazione rischia non soltanto di metterci tanto per darle una risposta ma addirittura di non riuscire a decidere mai. Poi, e' ovvio, che puo' anche darsi che lei abbia ragione e che il Collega sia stato superficiale: io questo non potro' mai saperlo, pero' non e' saggio giudicare un Professionista in base ai minuti che impiega per prendere una decisione; qualunque essa sia, ovvio...
Infine tenga conto che un intervento non e' mai banale: potranno essere relativamente semplici alcuni atti meccanici che vengono svolti nel corso del lavoro, ma anestetizzare un paziente ed entrare dentro l'addome, seppure con pochi ferri ed un laparoscopio, e soprattutto uscirne senza creare danni e ottenendo lo scopo desiderato non sara' mai una faccenda "semplice"!
In conclusione non vorrei pero' che lei travisasse le mie parole: io non la conosco, ne' so cosa deciderei se capitasse nel mio studio. La invito pero' a riflettere su quanto le ho detto e a considerare che l'unica cosa sensata da fare e' affidarsi a chi ha le capacita' professionali di prendere una decisione che sia per lei la migliore.
Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
Gent.mo dott. Spina, non era assolutamente mia intenzione giudicare il chirurgo solo sulla velocità con cui ha preso la decisione.. e mi dispiace che dalle mie parole possa essere emerso questo. Non voglio assolutamente mettere in discussione il suo operato, ma, mi permetta, il mio era semplicemente lo "sfogo" di una persona alla quale è stato detto "bisogna operare" senza neppure una vera e propria visita. Mi fido del chirurgo che avrà i suoi buoni motivi per aver deciso di operarmi! So anche che gli interventi non sono mai stupidi: una mia amica x un intervento di "routine" è morta, e questa cosa mi ha molto colpita!! Io ho una paura tremenda e mi vergogno anche di ammetterlo,(forse perchè grazie a Dio, fino ad ora, non ho mai subìto un'operazione),e quasi sicuramente i miei dubbi dipendono proprio da questo! Spero di essermi spiegata meglio. Grazie ancora.
Cordiali saluti.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Ma certo, si e' spiegata benissimo. Del resto e' del tutto normale avere paura, perche' vergognarsene? Anzi, credo sarebbe strano l'opposto... E comunque non era mia intenzione difendere l'operato di nessuno, tanto meno di un Chirurgo "frettoloso" che nemmeno conosco: le mie erano riflessioni generiche, giusto per aiutarla a comprendere certi meccanismi. Le auguro in ogni caso di poter fare la sua scelta nel modo migliore.
Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
Buongiorno, vi scrivo nuovamente per avere alcuni chiarimenti sull'asportazione della colecisti, perchè purtroppo non ho avuto nessuna informazione in merito. Mi piacerebbe sapere cosa succede a seguito dell'intervento, cioè ad esempio, dove va la bile che prima era contenuta nella colecisti, ma anche altre informazioni utili che non sono riuscita a reperire in altri modi. Vorrei anche sapere se dovrò seguire una determinata dieta alimentare, se ci sono alimenti da evitare e, per ultimo, se potrò avere problemi o difficoltà digestive. Vi ringrazio ulteriormente e vi auguro buona giornata.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
La funzione della colecisti e' quella di immagazzinare la bile prodotta per poterla poi restituire in grandi quantita' al momento della digestione; in mancanza di quest'organo un pasto abbondante sara' piu' difficile da "smaltire" e quindi viene normalmente sconsigliato. Cosi' come sara' preferibile evitare i cibi grassi e fritti, nonche', secondo alcuni, i latticini freschi.
Cordiali saluti