Mesh nella recidiva di ernia iatale dopo fundoplicatio

Salve,
Vorrei conoscere i vostri pareri sull'uso di Mesh nella recidiva di ernia iatale dopo fundoplicatio sec. Nissan,quali possono essere le complicanze e se ci sono risultati a lungo termine in letteratura sull'uso della rete protesica rispetto ad un intervento classico.
Grazie
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, la recidiva dell'ernia iatale dopo fundoplicatio sec. Nissen rappresenta un'indicazione classica all'uso della protesi o mesh .
Difatti in questo caso , come in altre situazioni tipo: ernie iatali voluminose o con ampia divaricazione dei pilastri diaframmatici dello iato o con ipotonicità degli stessi e nelle ernie iatali paraesofagee,
è utile , se non indispensabile, impiegare una protesi che possa assicurare una buona chiusura dello jato inducendo una fibrosi dell'orifizio muscolare , laddove i pilastri diaframmatici , una volta accostati, sarebbero sottoposti a forte tensione tale da causare una sicura lacerazione dei punti di sutura e quindi conseguente fallimento della plastica ( = recidiva).
Generalmente le protesi più utilizzate, a forma di C o cuore, ( in PTFE e poliestere o PDS-prolipropilene estrato di cellulosa ossidata rigenerata riassorbibile),minimizzano il rischio di aderenze alla protesi dei visceri a contatto .
In letteratura esistono ampie casistiche con l'utilizzo delle protesi , anche con l'uso di protesi di solo prolipropilene che comunque non sono preferibili rispetto alle altre citate, che non riportano importanti complicanza salvo casi molto sporadici.
Disponibile per ulteriori chiarimenti si inviano distinti saluti.

Dr. Michele Malerba

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Tutto chiaro, grazie mille per la disponibilità.