GIST e Spleno Duodenopancreasectomia totale

Salve Dottori, scrivo per chiedere un consulto sull'operazione che mia mamma, 63 anni, dovrà eseguire.
L'anno scorso le è stato diagnosticato un GIST duodenale di 15x8 cm che le ha causato dei sanguinamenti massivi (come accennato in questo consulto dell'anno scorso https://www.medicitalia.it/consulti/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/465222-anemia-e-feci-scure.html ).

Nell'ultimo anno dopo due mesi di ricovero presso l'ospedale Borgo Roma di Verona, la situazione è sotto controllo, con la massa duodenale che in seguito alla terapia con Gleevec (Imatinib) si è notevolmente ridotta di dimensioni (5x2cm ca) rendendo possibile l'intervento chirurgico, cosa impensabile l'anno scorso per via delle frequenti emorragie e delle dimensioni notevoli della massa che premeva (ma non infiltrava ) l'aorta addominale e altri importanti vasi della zona, situazione ormai scongiurata dalle ultime Tac e RM . Inoltre per completezza di informazioni, vi è anche una metastasi epatica delle dimensioni iniziali di 1.5cm ora ridotta a poco più di 5mm. Nessun coinvolgimento linfonodale addominale.

Siamo in lista per l'intervento che verrà eseguito il 14 Febbraio dal Dott.Landoni sempre all'ospedale Borgo Trento di Verona.
Mia mamma soffre inoltre di varie patologie, tra le quali diabete insulino dipendente (in seguito a pancreatite cronico emorragica nel 2002) e ipertensione.

Consci dell'estrema difficoltà dell'intervento (il Chirurgo ci ha ampiamente informato riguardo i rischi), scrivo per chiedervi se l'intervento in questione può essere risolutivo nel caso di mia madre...

Inoltre vorrei chiedervi, qual è la mortalità pre e post operatoria in questo genere di interventi? Mi preoccupa molto (nonostante le rassicurazioni dei medici sulla fattibilità dell'intervento, viste le ottime condizioni attuali di mamma) l'idea che non riesca a reggere l'intervento chirurgico....

Vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore l'intervento che le hanno proposto comporta l'asportazione totale del pancreas e quindi la non esecuzione della anastomosi tra il pancreas ed un ansa intestinale. Parte questa che è gravata da rischi, particolarmente quando il pancreas è sano e morbido. Nel caso della mamma il pancreas è malato per effetto della pregressa pancreatite che le ha determinato il diabete. Per questo motivo l'asportazione di tutto il pancreas oltre che essere corretto dal punto di vista oncologico, riduce i rischi connessi alla chirurgia (la sutura tra pancreas ed intestino) e peggiora il diabete, che peraltro è già presente e quindi si tratterà di aggiustare la terapia insulinica. La risposta alla terapia con il Gleevec indica che la signora può guarire una volta anche tolta la metastasi al fegato. Quindi ritengo che il chirurgo di Verona (ottimo chirurgo) le abbia proposto la migliore terapia dopo aver saggiato la terapia più opportuna prima dell'intervento stesso. Cari saluti ed auguri
Gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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dopo
Utente
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Salve Dottore, vorrei aggiornarla sulla situazione di mia madre.
L'operazione in se è andata molto bene, col chirurgo che ha eseguito tutto ciò che si era prefissato (quindi asportazione si pancreas duodeno e milza).
I problemi sono subentrati ieri, a 48h dell'intervento.
I medici ci hanno comunicato che mamma è interessata da un'insufficienza epatica acuta che interessa metà fegato e l'altra metà è da tenere sotto controllo nelle prossime 24/48h.
Le hanno sospeso la terapia che stava facendo e sostituita con un'altra che non grava sul fegato (per permettergli di riprendersi).
Al momento lei non presenta ittero, ha solo pressione alta e nausea di tanto in tanto (il tutto monitorato costantemente dai medici).
Le seconde analisi fatte ieri hanno confermato il quadro, senza evidenziare un miglioramento ma neanche un peggioramento.

Pertanto volevo chiederle, questo genere di complicanze sono frequenti in questo genere di interventi?
Si può venir fuori sa questa situazione o c'è il rischio concreto di un esito infausto?
Ci dobbiamo aspettare la comparsa di ittero e/o qualche forma di encefalopatia?
Perdoni la mia apprensione ma questa complicanza ci getta nello sconforto.
Cordiali saluti.
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