Che mi ha portato al ricovero ospedaliero con motivo "quadro clinico e ematochimici compatibile

Buongiorno, ho 31 anni, sempre stata sanissima, mai operata di nulla e con una bimba di 2 anni. A fine ottobre 2008 ho avuto due episodi di forte dolore addominale, il primo sottovalutato e attribuito all'ingestione di cibo freddo, il secondo (una settimana dopo) che mi ha portato al ricovero ospedaliero con motivo "quadro clinico e ematochimici compatibile con pancreatite acuta (AST 120, ALT 75, GGT 75 ALP 16 Bilirub T/D 0,7 WBC 14400, amilasi 900, lipasi 3400)" mi hanno eseguito alcune ECT addome superiore che non hanno evidenziato litiasi colecistica o nulla di strano. Alla dimissione, dopo due giorni di digiuno, i valori erano: WBC 6990, AST 27, ALT 51, GGT 64, ALP 159, Bilirub T/D. 1,42, Col. tot 177, Amilasi 96, Lipasi 46). Diagnosi alla dimissione: pancreatite acuta di ndd. Dopo una settimana mi e' stata eseguita una risonanza magnetica con secretina che non ha evidenziato nulla di anomalo. Ora, a distanza di 3 settimane dal ricovero, ho eseguito di mia spontanea volonta' degli esami del sangue per verificare alcuni valori e risultano ancora solo alterati Lipasi (62) e Bilirubina T/D (1,32) mentre tutti gli altri, transaminasi comprese, sono a posto, la glicemia e' scesa da 155 a 77 e il colesterolo e' a 195 (come sempre avuto). Vorrei chiedere dunque se e' normale che il valore delle lipasi sia salito nuovamente da 46 del ricovero ai 62 di adesso e come mai la bilirubina sia cosi' alta visto che ormai ho ripreso la mia dieta abituale (avevo attribuito il suo innalzameno alla dimissione per via del digiuno, anche perche' al ricovero era a posto). Altra cosa, visto che non e' stata trovata la causa si era pensato, se si dovesse ripetere l'episodio, di farmi eseguire una ERCP (cosa che mi terrorizza), mentre io sono convinta che la causa sia stata l'ingestione di funghi. Da circa 4 anni infatti se mangio funghi (comunissimi champignon) ho questi fortissimi mal di pancia (che ora hanno definito "pancreatite") nel giro di 48 ore, ed effettivamente ne avevo mangiati il giorno prima di stare male per la prima volta (ovviamente ora non li mangero' piu'..). I medici che mi hanno seguito non hanno minimamente preso in considerazione questa ipotesi, e in realta' non credo esistano dei test che potrebbero darmi una risposta. Cosa posso fare ora? grazie m.

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Come probabilmente sa, le cause piu' comuni di pancreatite acuta sono i calcoli biliari e l' assunzione di alcolici. Esistono poi una serie di cause meno frequenti (assunzione di farmaci ad esempio) ed una quota di casi che restano a causa sconosciuta nonostante indagini approfondite.
Se Lei rientra in questa categoria, è impossibile proporre una terapia o accorgimenti preventivi per evitare una recidiva. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per la tempestiva risposta, so che avendo indagato inutilmente ogni causa ad oggi non ho ancora una terapia, quel che vorrei chiedere e':
-secondo lei e' possibile che siano i funghi o e' una mia fantasia?
-il fatto che i valori delle lipasi siano saliti ancora a 62 e' da ritenere preoccupante o normale?
-ultimo questito: gli esami che ho eseguito fin'ora sono sufficienti secondo il vostro parere per escludere almeno le cose piu' brutte (se ci fosseun tumore si sarebbe visto con la RM) o e' necessario una ERCP?
grazie per la pazienza ma sono un po' preoccupata..
m.
[#3]
Dr. Donato De Giorgi Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Gastroenterologo, Colonproctologo 53 5
Gent.ma Utente,
1-Non vi è alcuna relazione nota tra il consumo di funghi e lo scatenamento della pancreatite acuta (ma non vi sono neanche dimostrazioni contrarie!), mentre vi sono delle certezze riguardo il "disordine alimentare" soprattutto se associato - come le è stato giustamente precisato dal Collega - ad un abuso di alcool.
2-Una "enzimodispersione" con lipasi appena alterata come nel Suo caso, può durare a lungo o per sempre dopo un episodio maggiore di pancreatite acuta (potrebbe essere l'analogo di una "cicatrice" nella ghiandola pancreatica) e in genere non riveste alcun carattere di gravità.
3-Il pancreas purtroppo è un organo difficile da studiare e valutare (anche per la sua posizione anatomica particolare). L'approfondimento diagnostico e il monitoraggio deve esserwe comunque proseguito sia per evidenziare le eventuali complicanze a distanza (pseudocisti, pancreatite cronica, ecc.), chè per precisare meglio la diagnosi e far ridurre quella quota (pur sempre rilevante) di persone che vengono classificate (come Lei sinora) con una pregressa pancraetite di n.d.d.
La proposta di eseguire una ERCP fa pensare che non vi sia la certezza, da parte dei Colleghi che l'anno avuta in cura, per poter escludere un'origine calcolotica della malattia. Ricordi comunque che la ERCP è una metodica invasiva, con possibili complicanze.
Ci fara poi sapere. Auguri.

Dr. Donato DE GIORGI
CHIRURGIA ONCOLOGICA, LAPAROSCOPICA,ENDOSCOPICA,MINIVASIVA
donatodg@libero.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
L'esame RM è stato eseguito con sequenze TSE e FFE, senza e con soppressione del segnale del tessuto adiposo, e completato con sequesne SSH per lo studio del sistema duttale pancreatico biliare, prima e dopo stimolo secretinico.
L'esame documenta decorso e sbocco separato dei dotti dorsale e ventrale del pancreas; il dotto pancreatico dorsale, prevalente in calibro, presenta regolare sbocco in corrispondenza della papilla major, confluendo con la porzione distale intrapancreatica dell'epatocoledoco, Il piccolo dotto pancreatico drenante il parenchima ventrale presenta sbocco in corrispondenza della papilla minor senza evidenti comunicazione tra il sistema dorsale ed il ventrale.
Nel persistere di sintomatologia o nel recidivare di episodi di pancreatite acuta alitiasica si consiglia integrazione diagnostica mediante esame ERCP.
Refolare il calibro ed il decorso della via biliare principale, in assenza di difetti di riempimentoendoluminali.
Colecisti normoconformata, alitiasica.
Non alterazioni volumentriche, morfologiche e dell'intensità di segnale a carico del fegato, della milza, dei surreni e delle porzioni di reni incluse nell'indagine.
Non falde di versamento libero in cavità peritoneale.

SIGNIFICA PANCREAS DIVISUM? SE SI PERCHE' E' CONSIGLIATA ANCORA ERCP A SCOPO DIAGNOSTICO? IL PANCREAS DIVISUM COSA COMPORTA? COSA SI PUO' FARE?
Grazie
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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora,
credo che la risposta del dr. Di Camillo nella sezione gastroenterologia sia più che condivisibile.

Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

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