Frattura scomposta pluriframmentaria diafisaria del 5°mc mano dx

Egregi Dottori, sono un ragazzo di 30 anni e il giorno 7/11/2010 in seguito a trauma diretto alla mano destra, mi è stata diagnosticata una "frattura scomposta a più rime al III medio-distale della diafisi del 5° metacarpo della mano destra".

In pronto soccorso mi viene eseguita una riduzione della frattura, gesso antibrachio mc con ultime due dita incluse e di nuovo lastre di controllo con gesso, giudicando la riduzione buona.

Il giorno 15 novembre mi viene rifatto RX di controllo intermedio in gesso in seguito al quale risulta "mantenuta buona riduzione della frattura" e mi viene detto di ritornare dopo 22-23 giorni per altri rx e rimozione gesso.

il giorno 7 dicembre mi viene tolto il gesso e il referto riporta: "Frattura diafisi V MC mano dx di 30 giorni fa, stabile, non dolente e tuttora ridotta, stante però la scarsa formazione di callo osseo si posiziona valva volare a 4-5 inclusi per 10 gg da rimuovere 2 volte al dì per mobilizzazione in acqua e sale fredda."

il giorno 20 dicembre dopo nuovi RX il referto riporta: "Frattura V mc dx. Clinicamente si avverte ancora parziale motilità preternaturale. Dal controllo odierno non variazioni rispetto al precedente controllo. consigliata immobilizzazione in valva, esercizi di mobilizzazione, C.E.M.P. 8 ore al dì e ulteriore controllo + rx tra altri 25 giorni."

oggi sono stato visitato da un dott. ortopedico amico di famiglia il quale ha confermato le diagnosi precedenti, ha rimosso dalla valva il supporto del 4° e 5° dito per consentirmi mobilità alle dita della mano e mi ha sconsigliato la magneto terapia.

Le mie domande a questo punto sono:

1)per la mia età e non avendo avuto bisogno di operazioni per la riduzione della frattura, i tempi e l'iter proposti, risultano nella norma?

2)c'è qualche cosa che posso fare per aiutare la formazione del callo osseo? (terapie, medicine o quant'altro)

3)c'è ancora la possibilità di dover subire interventi di qualche tipo o l'esercizio e la convalescenza risolveranno definitivamente la situazione?

Ringraziando anticipatamente porgo Cordiali saluti e un augurio di Buon Natale.






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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

mi meraviglio molto che fin dall'inizio non le sia stata consigliata la magneto-terapia: questa è infatti l'unica terapia che agevola la formazione del callo osseo e accorcia sensibilmente i tempi di consolidazione della frattura.

Mi meraviglio anche che le sia stata addirittura "sconsigliata" dall'ultimo collega in ordine di tempo: è vero che in medicina spesso i pareri possono essere difformi, però.....

In ogni caso, non credo sia necessario un intervento chirurgico: si tratta solo di far consolidare quanto prima questa frattura, perchè fino a che non si forma un callo osseo (anche se non completamente calcificato), sarà difficile poter iniziare la kinesi-terapia (cioè la mobilizzazione attiva e passiva della dita che sono state immobilizzate), con rischio di rigidità soprattutto a carico delle articolazioni metacarpo-falangee e interfalangee prossimali del 4° e 5° dito.

Cordiali saluti.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la solerte risposta Dr. Leccese, quindi Lei mi consiglia di iniziarla la magneto-terapia... da quando mi è stato consigliato ho fatto le contrazioni del pugno in acqua salata, per mantenere la mobilità delle dita...e dopo qualche minuto riesco a chiudere quasi completamente il pugno, la rigidità la sento comunque all'altezza della "nocca" del 4° e soprattutto 5° dito.

Grazie ancora.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
La magneto terapia è consigliabile, visto che sono passati ben 45 giorni dal trauma, solo se esiste ancora un ritardo di consolidazione della frattura (lei riferiva "Clinicamente si avverte ancora parziale motilità preternaturale" il giorno 20 dicembre): la motilità preternaturale indica che ancora esiste un movimento dei frammenti ossei e quindi non c'è ancora un vero e proprio callo osseo (al più c'è solo un callo fibroso, non calcificato).

Se la situazione è questa, certamente è molto utile la magneto.

Se invece l'ortropedico di sua fiducia ritiene che esista già un sufficiente callo "stabile", può anche farne a meno e iniziare i movimenti attivi (senza forzare).

Cordiali saluti.