Tendine rotto con un pezzetto d'osso staccato

Buonasera dottore,
vorrei chiederle un parere per quanto mi è successo un paio di giorni fa.. in pratica sono caduta in casa e cadendo ho poggiato la mano e il peso dev'essere finito tutto sul mignolo della mano destra che però non mi faceva molto male e ho notato da subito che era un po inclinato in avanti, ho provato a raddrizzarlo ma non si raddrizzava al che sono andata subito dalla guardia medica che mi ha consigliato di mettere il ghiaccio e poi di fare la radiografia e poi di mettere la stecca perché non c'era frattura.. l'indomani ho fatto la radiografia da cui si è visto che nella parte superiore, nell'ultima falange, si era staccato un pezzetto d'osso e mi hanno detto di tenere la stecca per 4 settimane. dopo di che sono andata dall'ortopedico che mi ha detto che all'80% il tendine era rotto e di fare un ecografia ma poi mi ha detto anche che forse era meglio non farla perché togliere sempre la stecca dal dito non andava bene, e quindi di fare l'ecografia dopo che mi toglievano la stecca.. e poi mi ha rimesso lui la stecca steccandolo non con una ortesi stack come ho visto cercando su internet ma con una stecca in metallo lunga sino al polso nella parte superiore della mano, nel dorso,fasciandolo stretto sotto e fasciando anche il polso.. ora vi chiedo dovrei fare subito l'ecografia oppure no? ho il tendine rotto? il dito tornerà dritto? e la steccatura così va bene?
spero mi rispondiate il prima possibile perché sono preoccupata e non so cosa devo fare, grazie in anticipo..
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

la sua lesione si chiama lesione di Segond: è una particolare lesione del tendine estensore del dito che però determina un microdistacco osseo dalla base della 3a falange, cioè il punto esatto su cui il tendine va ad inserirsi.

In altri casi, più spesso, il tendine si rompe direttamente, senza coinvolgere l'osso.

Pertanto, questo microdistacco osseo va trattato esattamente come una lesione tendinea: la terza falange deve restare immobile in estensione (con l'ortesi di Stack oppure con la stecca di Zimmer) per 45 giorni (30 potrebbero non essere sufficienti).

Meglio se contemporaneamente si effettua anche la magnetoterapia, che favorisce il callo osseo.

Tutto questo, però, va bene solo se il frammentino osseo è piuttosto piccolo e non è molto distante dal resto della 3a falange: in caso contrario, è preferibile l'intervento chirurgico.

Cordiali saluti.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Utente
Utente
la ringrazio per la risposta.. vorrei chiederle delle altre cose che non ho ben capito.. ovvero.. il tendine è rotto? e se si con la stecca si rimetterà apposto? è il caso di fare un ecografia subito?
comunque si il pezzetto d'osso è proprio piccolissimo e oltre la stecca mi hanno consigliato di assumere la vitamina D è la stessa cosa della magnetoterapia per caso?
la ringrazio
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
L'ecografia non serve: la diagnosi è clinica (flessione della III falange senza capacità di estensione attiva) e radiografica (si vede il frammentino osseo in proiezione laterale).

Altri accertamenti sono inutili.

Se il frammentino è piccolissimo, sarà sufficiente l'immobilizzazione per 6 settimane (io preferisco la magneto; la vitamina D serve solo se c'è carenza vitaminica, non nelle persone che hanno una normale alimentazione).

Cordiali saluti e buona domenica.
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Utente
Utente
ho capito allora terrò la stecca per 6 settimane. la ringrazio per la disponibilità e la rapidità con cui mi ha risposto.
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Ricordi che non deve rimuovere la stecca per nessun motivo, neanche per il tempo necessario a detergere il dito.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
buonasera dottore,
le riscrivo sempre per il dito della mano, ho tenuto la stecca per un mese e poi ho fatto un'ecografia perché il mio ortopedico me l'aveva consigliata e questa è la diagnosi:
"Esame eseguito con sonda multifrequenza small parts da mhz. le scansioni passanti per il quinto dito in corrispondenza dell'articolazione interfalangea distale hanno evidenziato un piccolo distacco osseo di mm.2.5 intraarticolare sul versante dorsale dell'epifisi distale della falange intermedia. il tendine estensore appare regolare per spessore ed ecostruttura correttamente posizionato senza evidenti segni di retrazione. nella norma per ecostruttura spessore e posizione il tendine flessore."
quindi dall'ecografia si deduce che il tendine non è rotto però il mio dito nella parte superiore rimane sempre un po' piegato e non capisco il perché, a cosa puo' essere dovuto?
mi consiglia di tenere ancora la stecca o di toglierla?
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Le avevo consigliato di non togliere mai la stecca per almeno 6 settimane......

Non voglio e non posso entrare nel merito delle decisioni assunte da un altro collega.

Purtroppo, il paziente deve seguire le indicazioni di un solo medico (magari sentendo il parere di svariati specialisti), affidarsi a quell'unico medico e seguirlo fino in fondo.

Le sue pur legittime domande dovrà rivolgerle a chi ha gestito il suo caso dal primo momento.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
il fatto è che ho sentito diversi specialisti e ciascuno ne dice una diversa e non essendo un esperta non so a chi dare retta.. per questo le chiedevo un parere.. c'è chi mi ha detto di non tenere la stecca dato che non è rotto, c'è chi mi dice di tenerla ancora per altre settimane, infatti ce l'ho ancora.. l'ecografia dice che il tendine non è rotto e però non si capisce perché il dito sia storto.. c'è chi dice che è impossibile che se non è rotto il dito rimanga storto.. ecco in tutto questa confusione vorrei che lei cortesemente mi desse un parere nonostante non sia il mio mendico curante, così magari riesco ad avere un idea più chiara sul fatto se tenere ancora la stecca oppure no.. e del come mai il dito sia storto se dall'ecografia risulta che il tendine non sia rotto
la ringrazio in anticipo
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Io personalmente (ma ovviamente è il mio personale e modesto parere) ritengo perfettamente inutile l'ecografia (nel suo caso): è ovvio che il tendine risulta integro !

Ma il problema è che si è distaccato un pezzetto di osso dalla falange ungueale su cui il tendine si inseriva: in pratica è esattamente la stessa cosa (sia che si rompe il tendine, sia che si stacchi il frammentino osseo), in entrambi i casi la terza falange si flette ad opera del tendine flessore lungo perchè non più controbilanciata dall'estensore.

Quindi, dal punto di vista funzionale (non anatomico), le due lesioni si equivalgono.

Perchè avvenga la guarigione di queste lesioni (entrambe), quasi mai sono sufficienti 30 giorni: è per questo che le consigliavo un'immobilizzazione continuativa non inferiore a 45 giorni (6 settimane), semmai di più ma non di meno.

Ora potrebbe non essere più sufficiente rimettere la stecca o il tutore: può fare un tentativo, ma ormai, secondo me, avendo interrotto il periodo di immobilizzazione (con in più chissà quali movimenti aggiuntivi per fare l'ecografia o per vedere se il dito si muoveva), probabilmente non ci sono più le condizioni per una guarigione ottimale.

Purtroppo, dovrà rassegnarsi (ritengo) a una falange semi-flessa a meno che non intervenga chirurgicamente.

P.S.: so perfettamente che ogni medico le dice una cosa diversa; per scherzare, in casi similari, io dico sempre ai miei pazienti che se sentono il parere di 10 medici diversi, otterranno 11 pareri differenti......

Buona notte.
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Utente
Utente
ho capito, la ringrazio per il suo parere che ritengo il più corretto nonostante non me ne intenda però vedendo il mio dito mi sembra che la diagnosi giusta sia questa e nessuno qui mi aveva mai dato questo tipo di diagnosi.. comunque il dito anche se ho tolto la stecca per un paio d'ore il dito non l'ho mosso, l'ho tenuto fermo e dritto e poi ho rimesso la stecca. ma anche per la stecca ho dei problemi perché c'è chi mi dice di metterla nella parte superiore del dito e alla lunghezza della mano e di conseguenza fasciare così anche la mano (e così ce l'avevo per un mese) c'è chi mi dice di metterla sotto e chi mi dice di metterla sotto e sopra.. ora capirà che mi hanno creato un po' di confusione e preoccupazione, ho sempre il dubbio se questa stecca sia messa bene oppure no..lei cosa mi consiglia? sono tutti e 3 modi giusti per mettere la stecca o solo uno di questi va bene? e se si quale?
la ringrazio
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Lei ha perfettamente ragione, ma le ribadisco quanto già detto in precedenza, cioè che ogni medico la vede a modo suo e interpreta il problema con una visione personale, pur essendoci alcuni punti di ragionamento comuni a tutti (almeno così dovrebbe essere).

Il fatto di tenere la stecca per più di 30 giorni non lo dico io ma il mondo accademico: sono tutti concordi che 30 giorni quasi mai sono sufficienti, per cui, per quale motivo correre dei rischi in più rispetto al generico rischio di insuccesso che accomuna tutti i trattamenti ?

Circa il tipo di stecca, anche qua ogniuno la pensa a suo modo: io personalmente ritengo che si debba sempre fare lo stretto necessario, nè di più nè di meno.

Questo, tradotto in parole povere e adattato al suo caso, vuol dire una stecchina corta, solo sul lato palmare, che comprende solo le ultime due falangi, però con un dettaglio: è opportuno dare alla falange ungueale un atteggiamento in lieve iperestensione (10 gradi) piuttosto che tenerla perfettamente allineata alla seconda falange.

Questo è quello che io preferisco e che faccio con i miei pazienti.

A questo punto, le conviene provare per almeno altre 2 settimane questo tipo di immobilizzazione.

Cordiali saluti e...in bocca al lupo !
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Utente
Utente
la ringrazio moltissimo per la sua disponibilità.
comunque ho capito allora proverò a tenere la stecca così per almeno due settimane, per il momento ho sempre avuto il dito dritto nessuno mi aveva mai detto di tenerlo in ipertensione.. giusto per sicurezza quindi devo tenere la stecca nelle ultime due falangi tenendo il dito un po' tirato su, è corretto? crede che con questo trattamento ci siano possibilità che il dito ritorni dritto?
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Qualche possibilità c'è ancora....
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Utente
Utente
speriamo,la ringrazio molto per la sua disponibilità le farò sapere se il dito ritornerà normale..
cordiali saluti
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Utente
Utente
Buonasera dottore,
ritorno a scriverle perché ho tolto la stecca e il dito è ancora un po' storto oltre che essere gonfio e un po' schiacciato nell'ultima falange(penso sia dovuto alla stecca) inoltre il dito ha poca mobilità, può essere dato dal fatto che è stato per molto tempo fermo? cosa dovrei fare per recuperare la mobilità? potrebbe sembrare storto anche per via del gonfiore?
inoltre sto mettendo ancora la stecca per le ore in cui vado a lavoro perché ho paura di sbatterlo, questo è giusto? o non dovrei metterla?
la ringrazio
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Il fatto che sia appiattito e rigido è normale dopo aver tenuto la stecca per tanto tempo.

Meno normale è il fatto che sia "storto": bisognerebbe vedere di quanti gradi.

Se si tratta solo di 10-15 gradi, si può considerare comunque un risultato accettabile.

Se la flessione della falange è pronunciata, invece, il risultato è insoddisfacente.

Continuare a tenere la stecca quando si va al lavoro potrebbe essere utile per altre due settimane.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
ho capito credo abbia un inclinazione di 15 massimo 20 gradi.. ritiene sia utile fare della terapia? se si quale? e questa può farlo raddrizzare?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Non esiste alcuna terapia oltre l'immobilizzazione in estensione come ha già fatto.

Potrebbe tenere ancora il tutore o la stecca per un paio di settimane e vedere come va.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
ho capito, la ringrazio molto per la disponibilità.
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Buona notte.
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Utente
Utente
salve dottore,
ritorno a scriverle perché il dito anziché migliorare sembra peggiorare..non ha più un inclinazione pari a 15-20 ma di 45 gradi, è sempre gonfio e non riesco a piegare la seconda falange.. a cosa può essere dovuto?come mi devo comportare? la ringrazio in anticipo
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

purtroppo, sembrerebbe si stia verificando quello che temevo: se la 3a falange è flessa di 45°, vuol dire che non c'è stata alcuna consolidazione del microdistacco osseo alla rimanente parte di falange, per cui il tendine flessore lungo esercita liberamente tutta la sua forza di flessione.

Ritengo che a questo punto ogni tentativo incruento sia inutile e l'unica strada rimane l'intervento chirurgico, a meno che lei non decida di restare con l'attuale deformità.

In questo tipo di lesioni sono fondamentali il tempo prolungato di immobilizzazione (almeno 6 settimane senza mai rimuovere l'ortesi) e un corretto posizionamento del frammentino, che deve essere più vicino possibile alla falange (questo può essere valutato solo dallo specialista vedendo la radiografia del dito in proiezione laterale).

In conclusione: quello che non ha funzionato, nel suo caso, è il tempo insufficiente di immobilizzazione oppure una eccessiva distanza del frammentino dal resto della falange (o entrambe le cose).

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
ho capito.. ma apparte il dito storto, il fatto che sia gonfio e che non lo posso piegare da cosa (tutto il dito e non sono la falange lesionata) da cosa può dipendere? come posso farlo sgonfiare e fargli recuperare la mobilità?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Occorre valutare esattamente come stanno le cose: questo si può fare solo con una visita diretta da parte dello specialista.

A distanza, l'unica cosa che posso dirle è di cominciare una terapia antiinfiammatoria per alcuni giorni (dietro indicazione del suo medico di base).

In buona parte, però, il gonfiore e il rossore a livello dorsale dell'articolazione interfalangea distale (IFD), sono determinati dalla reazione cicatriziale che coinvolge anche la capsula articolare, sempre lesionata in questo tipo di microdistacco.

Tale reazione raggiunge il suo massimo intorno ai 40-60 giorni dal trauma, per poi riassorbirsi gradualmente entro 3-4 mesi.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Buonasera dottore,
ritorno a scriverle per il mio dito.. che è sempre gonfio e anche più storto, in alcuni momenti mi da anche fastidio, poi nella prima falange si vede anche una macchia bianca e non so se sia del liquido o l'ossicino che si è spostato venendo così più in superficie..e i medici che ho consultato, ortopedico fisiatra e ecografo non mi hanno saputo dare una risposta sicura se non che potrebbe essere l'ossicino, è possibile?
inoltre mi hanno prescritto delle terapie di rieducazione motoria per 10 gg ripetibili se è il caso. il fisiatra mi ha detto che la causa della rigidità del dito è dovuto al fatto che ho tenuto la stecca per molto tempo ma dai primi due giorni di terapie non ho visto risultati ma anzi oggi il dito mi sembrava più gonfio e infastido.. è normale? o le terapie non sono corrette?
la ringrazio
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
E' normale che il gonfiore persista: i tempi sono abbastanza lunghi.

Per ora, l'unica cosa che le conviene fare è insistere con la fisioterapia: ogni bilancio va fatto solo dopo alcuni mesi, non ora.

Cordiali saluti.
[#27]
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Utente
Utente
ho capito.. la mia preoccupazione è data dal fatto che durante le terapie mi fanno piegare il dito senza mantenere la prima falange, mentre l'ortopedico mi aveva detto di fare quest'esercizio a casa mantenendolo, ecco quindi non è che senza mantenerlo questo esercizio può far male al tendine?
e la sporgenza bianca può essere l'ossicino o è del liquido?
la ringrazio
[#28]
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Utente
Utente
ho capito.. la mia preoccupazione è data dal fatto che durante le terapie mi fanno piegare il dito senza mantenere la prima falange, mentre l'ortopedico mi aveva detto di fare quest'esercizio a casa mantenendolo, ecco quindi non è che senza mantenerlo questo esercizio può far male al tendine?
e la sporgenza bianca può essere l'ossicino o è del liquido?
la ringrazio
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Non c'è differenza tra i due movimenti circa il rischio di danneggiare il tendine, mentre c'è molta differenza tra essi circa la riabilitazione di una determinata articolazione piuttosto che un'altra.

Cioè, se lei muove attivamente il dito "in toto", senza bloccare ad es. la prima falange, non riuscirà a controllare il movimento della sola interfalangea prossimale (IFP), perchè muoverà un pò tutte le tre articolazioni (metacarpo-falangea, IFP e IFD).

Se invece lei vuole muovere selettivamente una determinata articolazione (ad es. la IFD, cioè quella distale), dovrà tenere ferma la seconda falange con le due dita dell'altra mano.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
quindi mi consiglia di continuare a fare solo la rieducazione motoria fatta col fisiatra oppure di fare anche quell'esercizio a casa mantenendo io la prima falange per poi piegare la seconda falange?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Può fare entrambe le cose.
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Utente
Utente
ho capito, la ringrazio molto per la sua disponibilità
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Deve avere un pò di pazienza.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore,
ritorno a scriverle per farle sapere che il dito non è migliorato e ha un'inclinazione di 45 gradi e ora quando cerco di sollevarlo con l'altra mano non ritorna nella posizione che prima aveva, ovvero dritta, ma rimane un po' inclinato verso davanti, vorrei quindi chiederle se con l'andare del tempo il dito aumenterà l'inclinazione o se resterà così.. inoltre è possibile che con il tempo il tendine si ritragga?
per quanto riguarda l'intervento vorrei sapere se le possibilità di un buon esito siano minori rispetto a 5 mesi fa o se sono le stesse.
la ringrazio.
cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

purtroppo, come temevo, la riparazione del tendine non è avvenuta in modo accettabile (una flessione di 45° è considerata insufficiente).

La flessione della falange ungueale non dovrebbe però peggiorare ulteriormente, ma se vuole tentare di normalizzare la situazione credo proprio che l'unica alternativa sia l'intervento chirurgico.

Buona notte.
[#36]
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Utente
Utente
ho capito, quindi ritiene che facendo l'intervento il dito ritornerà come prima? o rimarrà qualche difetto?
inoltre volevo sapere se il fatto che il dito resta ancora un po' rigido, ho difficoltà a piegarlo del tutto, sia legato al fatto di aver portato la stecca per tanto tempo?
la ringrazio
[#37]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
L'intervento è l'unica strada per poter recuperare l'estensione della falange ungueale, ma non può essere garantito il risultato in modo certo.

Esiste sempre, infatti, la possibilità che anche l'intervento non dia risultati apprezzabili.

La parziale rigidità dell'articolazione distale dipende dal fatto che, dopo un lungo tempo di immobilizzazione, andrebbe fatta un pò di kinesiterapia attiva e passiva per sbloccarla.

Qualsiasi articolazione tenuta ferma per un certo tempo va incontro a una rigidità temporanea.

Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Taccardo Ortopedico, Chirurgo della mano 19 1
aggiungerei alla discussione di questo caso che l'intervento chirurgico che in questi casi dovrebbe essere una tenodermodesi si rende necessario non solo per il ripristino dell'estensione che comunque rimarrà sempre limitata ma anche per evitare alterazioni secondarie dell'apparato estensore nelle porzioni prossimali e legate ad un alterazione dell'equilibrio dei complicati sistemi di flesso-estensione delle dita lunghe. cordiali saluti

Dr. GIUSEPPE TACCARDO

[#39]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
L'importante è che il paziente sia consapevole che nessun intervento chirurgico, per quanto bene eseguito, può dare la garanzia assoluta di correggere il difetto.

Cordiali saluti.
[#40]
dopo
Utente
Utente
mi rivolgo al dott. giuseppe taccardo, non sono sicura di aver capito bene il suo parere.. intende dire che se non faccio l'intervento potrei avere dei problemi a tutto il dito e non solo alla prima falange? e se si in che modo si svilupperà quest altro disturbo?
cordiali saluti.