Ferita lacero contusa alla fronte

Salve,
per distrazione sabato mattina sbatto contro lo spigolo superiore dello sportello procurandomi una ferita lacero contusa alla fronte. La ferita sembra profonda per quanto non estesa (un paio di cm) e comincia a sanguinare. Mi reco subito al più vicino pronto soccorso a 15 km di distanza.
Appena arrivato al pronto soccorso mi viene consegnata a mano da un inserviente una benda a base di iodio e un pacco di ghiaccio. Poggio la benda, senza alcun cerotto, sulla ferita e il pacco di ghiaccio sopra.
Aspetto mezz'ora per il triage con cui e mi viene assegnato un codice bianco.
Vari codici bianchi anche arrivati dopo di me passano nelle prime 4 ore di attesa.
Dopo di che arriva un codice rosso e aspetto altre due ore senza alcun riscontro.
Me ne vado.

Lunedì mi reco dal mio medico di base che mi dice che non effettua punti di sutura abbisognandone due di recarmi al pronto soccorso sempre che sia ancora possibile intervenire.
Mi reco al pronto soccorso dove col triage mi assegnano codice bianco essendo post-trauma per cui rifiuto e mi indirizzano presso verso l'ambulatorio di chirurgia per chiedere delucidazioni direttamente al medico. Lì mi viene detto che la ferita ormai si dovrebbe riaprire e i lembi sembrano essere ben allineati.

Oggi la ferita si è completamente chiusa ma resta una bella fessura a mio avviso imputabile al mancato intervento al pronto soccorso.

Domanda 1: Non sarebbe stato giusto assegnare un codice verde per la tipologia di intervento e quindi intervenire entro due ore dall'arrivo al pronto soccorso?
Domanda 2: E' giusto che di fronte ad una possibile deturpazione estetica in assenza di un pronto intervento uno debba restare così senza poter protestare con alcuno o chiedere relativi danni cosa che sarei intenzionato a fare per l'attesa estenuante e le battutine insulse (tipo è un codice quasi trasparente neanche bianco, qua non siamo in prigione nessuno la trattiene) dell'infermiere addetto al triage?

Grazie
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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signore
l'educazione purtroppo non si compra: o la si ha oppure i risultati sono quelli a lei noti e tutta la sanità ne risente.
La scelta del codice di assegnazione per quanto soggettiva risponde a dei parametri ben precisi. Se la sua ferita non era sanguinante e particolarmente profonda il codice di assegnazione appropriato è il bianco.
La sua scelta di andarsene tuttavia, seppur dopo svariate ore trascorse per il trattamento di pazienti giudicati più gravi, non le consente a mio giudizio di sporgere rimostranze. Avrebbe dovuto comunque aspettare il suo turno e le sarebbe stato offerto il trattamento più idoneo.
Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Capisco, la ringrazio per la cortese risposta. Immaginavo potesse essere così da cui forse la sicumera dell'addetto al triage che posso pur comprendere sia posto in una condizione non piacevolissima ma ci sono forse altri modi con cui permettere alle persone di sentirsi rispettate al di là dei tempi di attesa che per quanto nella norma non sono a misura d'uomo. :)

Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Sono pienamente d'accordo con lei.
Purtroppo a volte basterebbe un po' più di educazione ed umanità per rendere questa sanità meno brutta.
Non esistono scusanti per la maleducazione e l'arroganza, pur con tutte le attenuanti del tipo di lavoro e delle condizioni non sempre favorevoli in cui viene svolto.
Vi è infine da considerare l'usanza di alcuni pazienti che per non andare dal medico curante, spesso irreperibile o che magari riceve solo per appuntamento, intasano i PS con richieste difficili da valutare in breve tempo. Un dolore toracico può essere sinonimo di infarto, un dolore addominale può nascondere un aneurisma o una occlusione, un deficit di forza ad un arto può essere il segno di un ictus... ogni paziente che arriva merita tutte le attenzioni e prima di dimetterlo è necessario effettuare tutti gli accertamenti previsti: esami ematici, ecg, rx torace, tac addome, tac cranio, visita specialistica neurologica, cardiologica, chirurgica... salvo poi scoprire che il dolore toracico è stato determinato dall'aria condizionata dell'autovettura (e la moglie del paziente dice : io glielo avevo detto ma lui non mi credeva), il dolore addominale da una indigestione di cocomero (e la moglie del paziente dice: hai visto... ti sta bene, così la prossima volta impari ) e il deficit di forza si scopre che è presente da diversi anni per una periatrite scapolo-omerale che il paziente ha trascurato... in tutto questo poi arriva il paziente accoltellato o politraumatizzato che è in pericolo di vita ed allora il discorso cambia e diventa d'emergenza vitale.... mentre fuori, in sala d'attesa, da alcune ore c'è un signore che si è procurato una ferita lacero-contusa di un paio di cm sulla fronte, a cui è stato consegnato del ghiaccio ed una benda iodata, classificato come codice bianco... Perdoni questo esempio un po' irriverente, ma è quello che spesso siamo costretti a vedere. Mi creda non è facile lavorare da quest'altra parte della barricata, sempre con il fucile spianato da parte degli utenti pronti a contestare esami, visite, indicazioni terapeutiche e trattamenti, mentre magari siamo intenti a valutare un caso clinico. Ecco allora che qualcuno si prende la libertà di essere sgarbato con chi non c'entra magari nulla, sbagliando sicuramente, ma è solo la punta di un iceberg alla deriva chiamato sanità. Con la speranza che le cose migliorino in futuro ... la saluto cordialmente