Tumefazione inguine sinistro

E' dal 2002 che presento una tumefazione in sede inguinale sottocutanea sinistra che, dall'ultima ecografia, ha un'estensione cranio-caudale per circa 30mm con spessore di 5mm. La tumefazione presenta sia all'aspetto che al tatto una forma allungata: un'estremità (verso l'interno coscia) è il punto di spurgo di pus e sangue, l'altra estremità è invece all'inizio delle grandi labbra ed è la zona che maggiormente si infiamma in quanto continuamente sollecitata dal movimento della gamba e dallo sfregamento dell'elastico delle mutande. Premetto che ho giù subito dal 2004 al 2008 4 interventi chirurgici per la rimozione della tumefazione, che ogni volta, a distanza di qualche mese dall'intervento, si è ripresentata di dimensioni sempre maggiori. Ora tengo praticamente sempre protetta la zona con una garza e quando la tumefazione è particolarmente infiammata e mi impedisce anche semplici movimenti, assumo Augmentin e tratto la zona con unguento di ittiolo di notte e Gentalyn Beta durante il giorno. Ma è solo un palliativo.
La maggior parte dei medici che nel corso degli anni mi ha visitata sostiene che la causa sia un pelo incarnito. Io sono invece dell'idea che la causa sia stato un trauma sportivo (strappo o stiramento, ecc..) dal momento che questa "pallina di forma allungata" si è presentata dopo un allenamento ginnico durante il quale avevo fatto una serie di "spaccate". Tra l'altro anche da bambina (10 anni) ho avuto lo stesso problema in seguito ad una spaccata, ma quella volta la pallina si era riassorbita da sola dopo qualche mese e non aveva mai spurgato. Ma i medici hanno sempre scartato la mia ipotesi.
Ora, è possibile che un pelo incarnito possa provocare tutto questo e che con 4 interventi chirurgici non sia stato eliminato? Può essere una recidiva? se così fosse, ha senso continuare a intervenire chirurgicamente ( tra l'altro a furia di interventi, infiammmazioni e spurgo di pus, la zona è un campo di battaglia) oppure ci sono altri possibili rimedi? E' davvero fastidioso e invalidante, non posso nemmeno andare più in bicicletta o fare della semplice attività fisica.
Ho pianificato anche una Risonanza Magnetica a breve ma temo che nuovamente mi diranno di intervenire chirurgicamente andando ad ingrandire ulteriormente la zona tumefatta praticamente ormai prossima alle grandi labbra. Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Grazie.
Cordiali saluti.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Gentile Utente,
comprenderà la difficoltà di esprimere un parere utile e attendibile a distanza, ove altri Colleghi che hanno potuto affrontare il problema dal vivo non hanno ottenuto una soluzione valida e definitiva.
L'impressione che si ha dal suo racconto è che l'origine dei ricorrenti processi suppurativi (cisti sebacea? Cisti di Bartolini? Cisti di Nuck? ecc.) non sia stata mai rimossa del tutto a causa dei processi infiammatori concomitanti.
Sinceramente trovo improbabile l'ipotesi post-traumatica, ma attenderei con fiducia l'esito della RM che certamente sarà in grado di fornire elementi utili.
Sarebbe utile sapere se i quattro interventi siano stati eseguiti sempre in concomitanza di evoluzione flogistico-suppurativa o anche "a freddo".

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Dr. Ugo Manlio Cuomo Chirurgo d'urgenza, Chirurgo plastico 126 3 6
Gentile signora,
il Suo, effettivamente,è un problema che non è stato mai affrontato in maniera radicale forse per lo stato di flogosi in cui si è sempre trovata al momento dei Suoi interventi. Sembra proprio che Lei abbia una fistola sottocutanea ad origine da un qualcosa che sta sempre lì. Un esame ecografico dei tessuti molli e sicuramente una RMN potranno chiarire meglio il caso.
Attendiamo Sue notizie.

Dr. Ugo Manlio Cuomo
www.daysurgerycaserta.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Gentili Dottori,
vi ringrazio per le risposte tempestive che mi avete fornito. Dalle ecografie e dagli interventi che ho subito, credo sia stata esclusa l'ipotesi di una ciste sebacea (sicuramente no Bartolini e di ciste di Nuck i medici non me ne hanno mai parlato), ma non mi è mai stata data una vera è propria definizione di ciò che è stato trovato.
Effettivamente i 4 interventi sono sempre stati eseguiti con infiammazione in corso, sebbene notevolmente ridotta ogni volta da una cura antibiotica precedente l'intervento. Il problema è che dacchè ricordo, la parte non è mai stata completamente disinfiammata.
Ho appena fatto un esame ecografico che, a parte le dimensioni della formazione, non mi ha dato altre informazione se non rimandarmi ad una RMN. Non appena ho i risultati vi scriverò prontamente.
Grazie mille.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Buonasera Dottori,

ho finalmente il referto della risonanza magnetica e vorrei avere un vostro parere a tal proposito e un' indicazione su come muovermi a questo punto perchè sono parecchio preoccupata.

R.M. ADDOME INFERIORE CMC
In relazione al quesito diagnostico l'indagine dimostra la presenza di elementi linfonodali in entrambe le regioni inguinali il maggiore dei quali, localizzato a sinistra, si estende in senso longitudinale per 2,5 cm.
Non si osservano raccolte infiammatorie nè segni di edema sottocutaneo.
Simmetrico il trofismo degli elementi muscolari compresi nell'indagine.
In entrambe le regioni annessiali si osservano formazioni di aspetto cistico.
L'indagine non ha evidenziato versamento intraperitoneale.

Aspetto un vostro parere,
Grazie mille
a presto