Sospetta appendicite

Gentile dottore,
sono una giovane mamma di due bambini, l'ultimo nato con il 2 tc quattro mesi fa. Dopo il parto ho accusato strani malesseri, soprattutto a livello epigastrico e dolorabilità agli arti inferiori. Ho avuto perdite ematiche discontinue iniziate dopo e un mese dal parte e succedutesi con distanziamento di una ventina di giorni, non indicate come capoparto. La visita ginecologica è andata bene e l'eco addome ha evidenziato solo una piccola cisti di 17 mm a carico dell'ovaio dx. poi ho iniziato a sentirmi meglio fino a due settimane fa, quando in concomitanza con uno psedudocaparto, durato 1-2 giorni, ha iniziato ad avvertire capogiri, dolori addominali, brividi con febbre prima tra 38-40, poi rimasta sui decimi per qualche giorni. Successivamente il dolore si è localizzato in basso a dx, mi sento pungere e le fitte aumentano con movimenti e inizia tirarmi la gamba dx. Vado dal medico di base, che ipotizza n'IVU, faccio esame urine da cui risultano ematocriti e alcuni cristalli di ossalato. Ritorno dal medico con sintomatologia aumentata con nausea e dimagrimento e dopo palpazione addome mi invia al PS per sospetta appendicite acuta. Qui mi visita il chirurgo che esclude un'urgenza chirurgica e mi diagnostica un'appendicite iniziale da trattare con un ciclo di 2 rocefin intramuscolo al g per 5 g. Mi viene fatto un prelievo e i valori sono normali, non viene eseguita alcuna ecografia. All'inizio sembro stare meglio, a parte la nausea persistente e l'inappetenza, ma due giorni dopo inizia a sentitmi di nuovo strana con febbricola che scende dopo puntura e dolore atroce alla gamba dx da non riuscire a dormire. Viene a visitarmi il medico di base che alla visita rileva un miglioramento ma non la guarigione e mi prolunga la terapia antibiotica, rimandandomi al PS per il giorno successivo. Qui vengo frettolosamente visitata e mi dicono che non ho urgenze chirurgica e mi mandano a pagare il tichet per la visita di controllo e per un'eco urgente, fissata poi per novembre 2011 (il tempo giusto per diventare un'urgenza chirurgica forse...). Alla fine mi visita un'altro dottore che si chiede perplesso perchè ancora non mi hanno fatto un'eco, in quanto secondo lui il risentimento appendicolare potrebbe essere conseguenza di problema ginecologico o addirittura di briglie aderenziali. Esco dal PS più confusa di prima, dimagrita di 5 kg in una settimana, con una nausea tremenda, inappetenza, fitte più meno continue al fianco dx e dolori alla gamba (tuttavia di corpo vado regolarmente). Ora a parte l'eco privata che farò domani, che cosa mi consiglia di fare? é appendicite? Non lo è? A chi mi devo rivolgere per una diagnosi, qualora non fosse appendicite? Mi scusi per la lunghezza ma volevo
fornirle un quadro preciso. Ringraziandola anticipatamente la saluto cordialmente.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Non si tratta di un'appendicite acuta, perche' i Colleghi lo hanno escluso e perche' a distanza di giorni non c'e' stata alcuna evoluzione nel senso peggiorativo del termine. Potrebbe trattarsi di un'appendicopatia, la quale magari meritera' un opportuno trattamento; nel caso anche chirurgico, e ove possibile con accesso laparoscopico; anche se prima le consiglio di risolvere gli altri disturbi di origine prettamente ginecologica.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
le riporto il referto dell'ecoaddome completo effettuato oggi
- L'esame mette in evidenza un lieve aumento di spessore del tessuto adiposo mesenterale adiacente al colon discendente.
- Nel contesto del tessuto adiposo si apprezzano almeno tre linfonodi aumentati di volume con aspetto globoso, diam. max. 16 mm, struttura omogenea e struttura conservata come da verosimili linfonodi reattivi.
- Appendice vermiforme lievemente aumentata di spessore senza raccolte liquide alla sua periferia.
- Nulla di apprezzabile a carico degli altri organi.
Si consiglia di rivalutare con una TAC entro due giorni se non si ottengono effetti con la terapia antibiotica, che sto effettuando ormai da 8 gg. con 2 iniezioni di rocefin al g. .
Domani dovrei farmi rivedere dal chirurgo, anche se un amico di famiglia, medico internista, ha espresso delle perplessità sulla continuazione di una forte terapia antibiotica perchè la dottoressa ha affermato che c'è stata un'infiammazione discreta intestinale e appendicolare che si è fermata ma non risolta. Lei mi consiglia di rivolgermi ad un gastroenterologo?
Ora la situazione è più chiara ma devo prendere in considerazione un intervento di appendicectomia o posso ancora sperare nella terapia antibiotica. In attesa di una sua risposta, la saluto cordialmente.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Le due ipotesi non sono alternative: per il momento puo' continuare la terapia antibiotica secondo quanto le e' stato consigliato. Poi eventualmente, se questi episodi dovessero ripetersi con una certa frequenza, si puo' prendere in considerazione la possibilita' di effettuare un'appendicectomia. Meglio, come le dicevo, se con accesso laparoscopico: questa tecnica infatti darebbe al Chirurgo la possibilita' di effettuare anche una esplorazione completa della cavita' addominale e quindi, in ultima analisi, una migliore diagnosi.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
le vorrei scrivere gli sviluppi al momento della vicenda. Dopo l'eco addominale sono tornata al PS, dove il primario mi visita e ordina un'altra eco, da cui però l'appendice risulta non più visibile. Mi consigli comunque il ricovero, nel corso del quale mi viene effettuata una TAC, da cui emerge una non meglio specificata "congestione uterina" (parole testuale) forse dovuta alla cicatrice, ma a loro dire fisiologica. Rifiuto altri accertamenti proposti, ovvero la gastroscopia per una sospetta ernia iatale e mi faccio dimettere. Successivamente mi reco nella mia città natale, Napoli, prima dal ginecologo che riscontra solo una lieve dolenzia alla parete uterina e da un altro chirurgo che esclude al momento un'appendicite, propendendo per aderenze post operatorie, da ricontrollare allo scadere dei 12 mesi. Ora siamo a luglio e la situazione non è migliorata. Ho avuto un altro episodio febbrile con temperatura a 40, curato con Rocefin dal medico di base, e sintomi persistono: fitte in fossa iliaca dx, che si irradia alla gamba dx e nausea. Questi dolori non sono costanti ma frequenti e a volte ho propri e veri attacchi con capogiri. Cosa devo fare? Sinceramente mi sento sfiduciata, anche perchè non riesco a venire a capo del problema. Attendo i suoi suggerimenti e la ringrazio anticipatamente.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Forse puo' valere la pena di valutare l'eventualita' di effettuare un unico solo ulteriore accertamento, che per sua natura sara' per forza di cose dirimente: una laparoscopia esplorativa. Certo, si tratta di un esame molto invasivo e che richiede una anestesia generale. Ma se fossi il suo Chirurgo quanto meno mi metterei a valutare questa eventualita'. Magari per poi scartarla, puo' darsi, ma un pensierino ce lo farei.
Cordiali saluti
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Gentile dottore,
il mio problema è che non ho un medico di riferimento, perchè ognuno dei tanti consultati ha ipotizzato diagnosi differenti, dall'endometrite/endometriosi (esclusa dal ginecologo), al morbo di crwon fino ad una depressione post partum effettivamente fuori da ogni razionalità (psicologicamente sono stata e sono perfettamente sana ed equilibrata ringraziando Iddio e non ho alcun sintomo ad essa riconducibile). Comunque l'ipotesi più accreditata è quella di una problematica relativa all'intervento che dovrebbe risolversi, anche perchè a dire dei chirurghi interpellati l'appendicite o è acuta e si opera immediatamente oppure non sussistono gli elementi per ulteriori interventi. Ergo ne ho ricavato solo confusione e sfiducia, per cui non ho voluto più fare accertamenti, dando tempo al tempo, come mi hanno suggerito. Pertanto le parlo di pareri espressi tre mesi orsono perchè non mi sono fatta più visitare se non dal medico di base che esprime solo perplessità, restando convinta della sua diagnosi iniziale. lei mi consiglia di aspettare un anno come mi hanno suggerito, rimandando ulteriori indagini oppure di procedere in tempi più brevi e sopratutto a chi rivolgermi.. ma ammetendo l'ipotesi di un'appendicopatia (condivisa dal medico di base e dal primo chirurgo) , è possibile escludere la possibilità di un attacco acuto? Sinceramente questo è il mio unico timore. Poi ho una curiosità da porle: perchè attualemente i chirurghi tendono ad operare solo in urgenza e non valutano interventi d'elezione, mentre conosco tante persone che,anni fa, con sintomatologie molto meno gravi, mai attacchi acuti, mai febbre nè nausea, ma solo doloretti in base al movimento ed esami negativi sono stati operati in elezione, diciamo "in dubio pro reo" e hanno trovato effettivamente problemi? Mi scusi ma è una curiosità forte.
La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Infatti non sono d'accordo sul fatto che l'appendice si possa togliere solo in urgenza. Esistono molti casi che possono giovarsi di un'appendicectomia di elezione. Ora, e' ovvio che non posso sapere se lei sia realmente uno di questi casi ma, poiche' vale la pena verificarlo, le consigliavo appunto di valutare l'ipotesi di eseguire una laparoscopia diagnostica. La quale, se dovesse rilevare un'infiammazione dell'appendice, potrebbe anche diventare operativa...
Cordiali saluti
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dopo
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Gentile dottore,
seguirò i suoi consigli e domani mi rivolgerò al medico di base, per eseguire gli esami del sangue e farmi indirizzare ad uno specialista, anche perchè i sintomi persistono con fitte in basso addome dx e negli ultimi giorni ho una febbricola 37- 37.4. Poi le volevo chiedere ma eventualemnte un tc può portare aderenze con tali sintomi, come mi hanno detto. La ringrazio e la terrò informata. Cordiali saluti
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