Ernia ombelicale. Dolori acuti pericolosi?

Gentilissimo dottore,

Qualche giorno fa mi è stata diagnosticata una diastasi dei retti in zona ombelicale di circa 2-3cm, cosa che mi ha causato un principio di ernia ombelicale (infatti mi sono accorta che la forma dell'ombelico è un po' cambiata, con le pareti laterali che tendono a collassare verso l'interno, non si vede più il fondo dell'ombelico)

Il problema è che sento pungere in quella zona, sulle pareti e in cerchio sotto la pelle attorno all'ombelico. E' molto fastidioso e dolorante. Ma è anche pericoloso? Vuol dire che l'ernia sta peggiorando rapidamente e presto dovrò subire un intervento?

La prego, mi dica qualcosa. Il mio medico ha detto solo che potevano essere i due muscoli retti un po' affaticati (?) ma nulla di più. Io però ho timore che peggiori. Cosa devo fare?

Grazie
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
la presenza di un'ernia richiede di necessità il trattamento chirurgico. Lasciata a se stessa non potrà che peggiorare.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,

stamattina mi sembra che vada meglio, dolore diminuito. Ma potrebbe sempre peggiorare e tornare come ieri.
Potrebbe essere che un intestino infiammato dia quelle sensazioni di peggioramento per un'ernia ombelicale?
O davvero potrebbero essere i muscoli retti che hanno lavorato troppo rispetto al solito?

Non ho intenzione di lasciare l'ernia a se stessa, ma in queste condizioni si può comunque attendere fino a Settembre? Il fatto è che ad Agosto è vacanza ed è impossibile praticamente pianificare un intervento o altro.

Lei comunque mi consiglia una visita chirurgica o qualcosa di simile?
Grazie
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Sinceramente non saprei comprendere il significato dei "muscoli retti che lavorano troppo".
In mancanza di segni di intasamento o strozzamento (ernia che fuoriesce e non si riduce più in cavità) è possibile rimandare l'intervento a settembre, tenendo presente che va necessariamente trattata contestualmente la diastasi dei retti, pena la sicura recidiva dell'ernia.
E' senz'altro indicata una visita chirurgica dal vivo.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo professore,

torno adesso dal pronto soccorso, perchè il dolore si è fatto più vivo che mai.
La diagnosi è che sì, c'è un'ernia ombelicale con diastasi di 1-2 cm, ma l'ernia è ancora rientrante al tatto, e probabilmente si tratta di grasso per ora e non di intestino.
Mi è stata comunque prescritta un'ecogradia addominale per averne certezza massima e poi una visita chirurgica presso un dottore specializzato in ernie.

Mi è stato detto di tornare al Pronto Soccorso se avessi comunque male, e intanto di prendere antidolorifici come il Tachidol e di mettere una pallina dentro l'ombelico (fatta con le bende) per circa due ore per smettere di sentire tirare l'ernia. (cosa che hanno fatto anche loro, ma mi faceva solo più male perchè sembrava che mi si incuneasse sin dentro lo stomaco. E visivamente io non ho visto differenze dopo, e ho l'ombelico ancora dolente).

Durante la visita chirurgica si parlerà anche del mio intervento, che prevederà la chiusura dell'ernia e della diastasi (per fortuna limitata alla sola zona ombelicale).

1 -Ha qualche commento al riguardo? Mi faccia sapere.
2 -Inoltre per una diastasi di queste dimensioni, l'uso del filo, anzichè della mesh sarebbe sufficiente? Io ho molto timore della mesh, perchè so che il mio corpo non accetta facilmente corpi estranei e non vorrei avere dolori lancinanti per mesi e poi farmi ri-operare.
3- Quale sarebbe il tempo di recupero dopo l'operazione (non devo alzare pesi enormi per fortuna)

Grazie mille delle sue risposte
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
La terapia migliore ("gold standard") al momento consiste nella riparazione con impianto di rete.
I prodotti attualmente utilizzati sono privi di incompatibilità tissutale e un intervento ben eseguito difficilmente comporta le sequele che paventa.
A fronte della Sua paricolare condizione (habitus corporeo, stato dei tessuti. ecc.) il Chirurgo operatore potrebbe in ogni caso optare per una sutura diretta senza impianto di materiale protesico.
Il recupero è generalmente immediato per le normali attività. Due mesi per gli sforzi maggiori.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per tutte le informazioni, nonchè per la sua velocità e gentilezza.