Trombosi plesso emorroidario interno

Cari Medici,
sono una ragazza di 30 anni, soffro sin dall'età di 10-12 anni di emorroidi, dai 23 anni circa ho iniziato le visite chirurgiche per capire come e quando intervenire. A 25 anni mi è stato prescritto il daflon come terapia cronica e controllo dell'alimentazione, due anni e mezzo fa ho avuto una terribile crisi emorroidaria con prolasso e ragade associata, curata con pomate e dilatan.
Purtroppo (ahimè sono una studentessa di medicina a -3 esami e speravo di poter rimandare l'intervento a dopo la laurea, anche se la Milligan Morgan mi è stata sconsigliata a favore di un "lifting" della mucosa anale) dopo gli ultimi mesi di lavoro intenso e stress, il 27 Marzo ho avuto un nuovo episodio con trombosi del plesso interno, la zona era molto calda, dolente e infiammata, ma non particolarmente congesta, dopo la defecazione riuscivo a riportarle in sede direttamente seduta sul bidet: dal 2 però il gonfiore è aumentato richiedendomi di sdraiarmi e manipolarle per ore prima di riportarle in sede. Dopo quasi 10 giorni di dieta ricca in fibre e 3lt d'acqua al giorno, considerato che ogni atto defecativo spinge fuori l'emorroide trombizzata e quelle esterne a essa afferenti con emissione di sangue più o meno abbondante, il tutto si è complicato con una ragade, trattata immediatamente con il dilatan 18-20 che ormai riesco a fare in modo pressoché indolore, il problema è che per riportare tutto dentro impiego dai 30 minuti alle 3 ore con sempre meno dolore, ma il gonfiore non accenna a ridursi e il dolore dopo circa 20 minuti che le ho riportate all'interno mi costringe a una processione tra il bidet e km percorsi in casa poichè stando ferma il bruciore e il dolore sono insopportabili per almeno 3 ore e da ieri, infine, sento dolore-bruciore a livello della porzione di derma che ricopre le emorroidi esterne che prolassano assieme a quella trombizzata, proprio a livello del margine anale. La mia paura è che possano complicarsi anche queste con una trombosi. Vorrei sapere se dovrei lasciarle all'esterno dopo la defecazione, ma temo che in questo modo il sangue defluisca con maggiore difficoltà e favorisca la stasi, se è possibile che l'antrolin che uso dopo l'atto per riportarle all'interno non possa aver indotto una dermatite e in generale se è normale che dopo 15 giorni circa dall'evento trombotico la situazione sia questa.
Un'ultima cosa, è consigliabile iniziare a camminare un pochino, dai 30 ai 60' al giorno per migliorare il circolo?
Grazie a tutti,
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Gentile Utente.
Lei descrive una situazione di prolasso emorroidario complicato da trombosi, questo giustifica la sintomatologia dolorosa, questa si ridurrà solo una volta che si sarà riassorbito il trombo.
Riposizionare all'interno un plesso emorroidario trombizzato è controindicato, provoca maggior dolore il trombo compresso all'interno dagli sfinteri, Inoltre, se ho ben capito, è presente anche un ematoma perianale, questo non va riposizionato all'interno, ogni manovra è inutile, dolorosa ed infruttuosa.
Si! è possibile che si sia sviluppata anche una dermatite.
Una modica attività fisica non nuoce
Urge una visita proctologica per una valutazione del prolasso e per decidere il da farsi in attesa dell'intervento.
Se lo desidera ci tenga informati.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Gentilissimo Dr. D'Oriano,
innanzitutto la ringrazio per la risposta, sull'ematoma perianale non sono sicura dal momento in cui il plesso esterno risulta soffice e il dolore è insorto solo due giorni fa, l'unica regione dolorabile era l'emorroide trombizzata (dolore che comunque sta andando a ridursi). Inoltre poco fa ho notato una reazione cutanea desquamativa sulle dita delle mani con tanto di ragade, imputabile al contatto con l'antrolin durante le manovre di riposizionamento, quindi penso proprio che la spiegazione del dolore sul margine anale sia proprio la dermatite!
Dalla prossima evacuazione allora le lascerò belle tranquille, spero che questo non mi impedisca di rivolgermi al medico, ora come ora una visita mi costa 30-40 km in macchina.
Grazie ancora.
Buona serata
[#3]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Di nulla.
A risentirci.
[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Riscrivo per aggiornare medici e utenti eventualmente interessati.
Oggi mi son svegliata alle 5 del mattino già con l'ansia di evacuare dal momento in cui per due giorni di fila non sono riuscita; ho chiamato il chirurgo che mi ha chiesto se riuscissi a liberarmi così da potermi visitare, quindi ho fatto una perettina di acqua tiepida e olio, ho evacuato con abbondante stillicidio di sangue goccia a goccia. Poco dolore.
Il dolore è stato riportare il plesso all'interno, cosa che ho dovuto fare per potermi recare dal medico. L'emorroide trombizzata è sempre meno dolente ed è la prima a entrare, il problema è che una volta che quella entra, quello che rimane fuori inizialmente soffice, diviene sempre più congesto e dolente, stessa cosa se lascio tutto fuori per qualche minuto: diventano sempre più dure e insfiorabili. Vorrei precisare che ho cercato di usare prodotti il più naturali possibili stavolta: olio di iperico, olio di oliva e emortrofine che comunque un minimo brucia e stavolta non è insorto quel bruciore e dolore terribile che avevo non appena si attenuava l'effetto anestetico dell'Antrolin.
La visita non è stata tuttavia possibile causa un ipertono sfinterico sostenuto da una ragade sulla commissura anteriore.
Mi ha prescritto: Anonet actirag + Dilatan (anche 4 volte al giorno), supposte all'acido ialuronico ( Proktis, Cicatridina e Proxelan), Emorsan detergente crema per l'igiene quotidiana, proseguire con Daflon 4cp/die.
Il mio chirurgo sostiene che dovrei stare subito meglio, e che la riduzione del plesso dopo l'evacuazione sarà facilitata nel momento in cui questa ragade insorta in questi ultimi due giorni si verrà a cicatrizzare, se ciò non dovesse avvenire sarà costretto a trattarla chirurgicamente.
Ho appena eseguito la prima applicazione di Anonet actirag e i risultati sono incredibili: lo sfintere si è rilassato e sento la zona già meno dolente. Il problema è l'ansia che avverto ogni giorno prima di andare di corpo, la classica stipsi da ragade di cui tanto si parla la sto subendo senza riuscire a oppormi in alcun modo: il dolore fisico sta stroncando il mio spirito, piango tanto e ho sempre paura, avverto ormai paura anche a stare da sola... La dieta è controllatissima: mangio pochissimo in modo da evitare di fare feci voluminose, fino a cena solo frutta cruda e 3 lt d'acqua, a cena un passato di verdure, ma non riesco a evacuare senza che si scateni un prolasso ogni volta. Se avete qualche consiglio su come affrontare al meglio il tutto io sono molto molto grata di leggerlo.
P.S. Sto assumento Paracetamolo ma non fa grande effetto, l'Aspirina era estremamente efficace ma visto il sanguinamento copioso ho preferito interromperne l'assunzione.
Grazie, buona serata
[#5]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Al momento possiamo solo consigliarle di continuare la terapia, cessato l'evento acuto, facendo riferimento a quello che riferisce(.....senza che si scateni un prolasso ogni volta), sarà necessario valutare una soluzione chirurgica del problema.
Ritengo che la scelta dell'analgesico è collegata all'intensità del dolore, esistono farmaci più efficaci del paracetamolo, d'assumere non prima di aver consultato il suo curante.
Prego.
[#6]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Gentilissimo Dott. D'Onofrio,
Purtroppo il prolasso, seppur lievissimo, avviene pure in assenza di complicanze... ora a ogni atto defecativo tutta l'emicirconferenza anteriore vien fuori, l'emorroide trombizzata è in fase di guarigione ma risulta infiammata quella a essa afferente che fino a pochi giorni fa stava benissimo, e che ora è evidentemente complicata da una ragade. Ieri sera ho fatto feci cremose e soffici eppure sono prolassate e non son riuscita a ridurle se non stamattina e davvero non riesco a vivere tenendole fuori, non riesco nemmeno a stare a letto e dormire. Il chirurgo che mi segue suggerisce aulin come antidolorifico e assoluto riposo a letto, ma come posso fare per evitare questo continuo prolasso? È frustrante, la defecazione non è tanto dolorosa, ma la riduzione del plesso è qualcosa di devastante: stavolta pur di non dovermi recare presso l'ambulatorio e strapazzarmi in macchina ho eseguito iniezione di dicloreum e manovre con applicazione di luan.
La ringrazio per la disponibilità e il tempo che mi dedica, vorrei cogliere anche l'occasione per parlare in poche righe dell'intervento consigliatomi, chiaramente da rivalutare con un esame accurato, ovvero legatura selettiva dell'arteria che afferisce al gavocciolo prolassato visto che apparentemente non ho un prolasso di tutti e 3 i gavoccioli, ma solo di quello anteriore con applicazione due punticini di sutura del gavocciolo prolassato ormai sgonfio di sangue al di sopra della linea pettinata. Vorrei sapere quale è il periodo migliore per subire questo intervento, il grado di dolore p.o. e i tempi di guarigione se possibile.
Grazie ancora
[#7]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Condivido l'indicazione all'intervento, nessun farmaco o accorgimento particolare potrà far risalire e riposizionare le emorroidi nella loro sede naturale.
E' condivisibile, nel suo prolasso che tecnicamente viene definito settoriale e dopo i dovuti accertamenti, adottare una tecnica di dearterializzazione del plesso, sarà poi il collega a valutare se abbinare anche una plicatura della parete del retto.
Spesso in emorroidi che prolassano così facilmente, per ottenere un buon lifting, non è sufficiente la sola legatura arteriosa selettiva doppler guidata, ma si rende necessario, a partire dai punti al di sopra della linea dentata, proseguire verso il basso per plicare il tessuto compreso nella spirale del filo, con questa manovra si otterrà una buona pessia del gavocciolo.
Cordiali saluti.
[#8]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Grazie del spiegazione. Un'ultima cosa spero, ma l'intervento deve comunque essere eseguito non appena si decongestionerà la mucosa? Per i miei dolorosi prolassi quotidiani non c'è nulla da fare? Il mio proctologo non sembra avere intenzione di far altro se non attendere.
Cordiali saluti
[#9]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Purtroppo bisogna attendere il decongestionamento aiutandosi con quello che le è stato prescritto.
Provi, a far precedere o contestualmente, con dei semicupi caldi la riduzione del prolasso e lo tenga in sede con il dilatan applicato per alcuni minuti.
Altro a distanza non mi è possibile suggerire.
Cordiali saluti.
[#10]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Mi sto muovendo esattamente così, ma i semicupi, costringendomi a una posizione rannicchiata non mi son d'aiuto, devo distendermi a letto e con l'aiuto della respirazione riportarle dentro, ma il dolore non aiuta a rilassare lo sfintere. Oggi vorrei evitare un'ulteriore defecazione, ma l'applicazione ripetuta del luan non è affatto consigliata vero?
Inoltre sto notando che dopo l'applicazione di una supposta di proxelan e dell'anonet actirag avverto bruciore. Che seccatura!
Grazie mille dottore del supporto.
Le auguro buon lavoro e buona serata
[#11]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Esegua i semicupi e subito dopo distendendosi le riduca.
Il calore fa rilassare gli sfinteri e sicuramente le sarà di aiuto a riposizionare il prolasso.
Tenga presente che mi riferisco ad emorroidi interne che prolassano e non ad ematoma perianale, questo, come le ho precedentemente detto, è inutile tentare di ridurlo , questo ha origine dai vasi venosi presenti sul margine anocutaneo e spesso viene confuso con una emorroide interna prolassata e trombizzata.
[#12]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Ho cercato immagini e descrizioni relative all'ematoma perianale, ma oggi ho osservato bene l'entità del prolasso: misura circa 3cm di diametro abbondanti e la mucosa è liscia, rosea e un poco arrossata laddove è presente la ragade che si gira e detende ogni volta il plesso fuoriesce, il trombo di due settimane fa non è più rigonfio pertanto credo si stia riassorbendo, insomma non mi pare un quadro di ematoma, non vi sono aree trombotiche, ma tutta la mucosa sembra diffusamente edematosa.
È presumibile che una volta avvenuto il completo riassorbimento del trombo si verificherà una decongestione delle mucose sottostanti? Mi scusi sono un pozzo di domande, l'alternativa che temo è che si stia effettivamente formando un secondo trombo, avverto molto dolore continuo man mano che l'effetto dell'antidolorifico sta svanendo.
La ringrazio ancora una volta, attendo pazientemente la guarigione
[#13]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
A risentirci.
[#14]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Buonasera, riscrivo per aggiornare la situazione: innanzitutto sto cercando di mangiare il meno possibile, solo frutta e passati di verdura, da due giorni però (ovvero dal prolasso durato 12 ore) non ho più avvertito lo stimolo ad andare in bagno, bevo molta acqua e passo la gran parte del tempo a letto e le emorroidi son meno dolenti, me ne accorgo palpandole attraverso il setto retto-vaginale, e noto anche che con i semicupi caldi il prolasso tende a farsi strada da solo attraverso l'ano, indice di un decongestionamento.
Confermo il bruciore che mi scatena l'anonet actirag che pare causare lo stesso problema anche a un mio parente, quindi ho evitato di assumerlo, ho inserito una supposta di proxelan ieri e oggi, ma sono poco propensa a mettere qualunque cosa, riesco con un dito a medicare la ragade con olio vea e olio di iperico, ma il dolore-bruciore, nonostante l'ipertono sfinterico sia ridotto, è continuo, un bruciore costante che mi costringe a semicupi ogni 10 minuti, che si riduce se mi metto in piedi e che la notte aumenta e non recede nemmeno con l'aulin. Faccio il bidet, migliora 10 minuti e riprende imperterrito con fitte di lieve entità ma sempre più forti fino al bidet successivo. Oggi per riuscire a dormire ho dovuto fare il Toradol e son comunque insonne da due giorni! A me sembra improbabile che la ragade da sola, senza defecazione possa essere responsabile di questa sintomatologia, ho scordato di dire che proprio nel bel mezzo della crisi emorroidaria ho pure avuto il ciclo mestruale: è probabile che gli assorbenti abbiano contribuito a creare uno stato infiammatorio dell'anoderma? Infine, una proctite, semmai dovesse essere, quanto impiega a recedere? O è normale che il congestionamento emorroidario possa causare questi sintomi? Preciso che è avvertibile solo sul margine anale e non all'interno, e non si associa a prurito.
Grazie
[#15]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Gentile utente a distanza non possiamo esserle ulteriormente di aiuto.
Per rispondere alle sue domande e chiarire le sue perplessità è necessaria una visita diretta.
Cordiali saluti.
Emorroidi

Cosa sono le emorroidi? Sintomi, cause, cura, rimedi e prevenzione della malattia emorroidaria. Quando è necessario l'intervento chirurgico o in ambulatorio?

Leggi tutto