Laparocelle

Buona sera dottori, chiedo un vosto consulto in merito ad un intervento di laparocelle ombellicale subito da mia madre (peso 100kg). Giorno 8 giugno ha subito l'intervento con l'inserimento di protesi. Dopo 7 giorni hanno scucito un punto si e uno no (dopo una settimana i punti restanti). La sera stessa è cominciata la perdita di siero dalla ferita in 2 punti di essa. Hanno praticato varie medicazione infilando nella ferita pinze con garze. Man mano sembrava che la carne all'interno dei buchi che si erano formati sembravano chiudersi ma poi si riaprivano e la situazione non migliorava. Dopo 2 mesi il medico ha provato di chiudere la ferita mettendo dei punti di sutura, ma al controllo successivo, 2 giorni dopo la ferita era aperta e quindi hanno tolto i punti. Il buco della ferita era diventato più grande. Hanno deciso di mettere dei cerotti con una macchinetta che aspirava il liquido per mantenere la ferita asciuta e facilitare la crescita della carne. Ma anche questo tentativo non ha portato a miglioramenti, anche se la ferita superficialmente sembrava chiudersi in profondità la carne non cresceva. Dopo quasi 3 mesi hanno fatto un tampone del siero, è risultato positivo, quindi ha preso l'antibiotico. Sembrava proprio che avevamo scoperto la causa e che la ferita stasse migliorando, invece ieri sera garze sporche di sangue. Stamattina a medicazione il primario ha infilato le forbici e ancora c'è un canale che la carne non cresce. L'ha medicata mettendo l'antibiotico all'interno dobbiamo ritornarci mercoledì. Ci ha detto che se non ci son miglioramenti bisogna intervenire chirurgicamente per vedere qual'é la causa, potrebbe essere un rigetto della protesi. Vorrei sapere qualche altra opinione di questa situazione, qual'é la causa? Cosa dobbiamo fare? Abbiamo prenotato una tac addome completo con mezzo di contrasto, è una scelta giusta? Vorrei capire se è un problema di mala sanità. Se si tratta di un rigetto di protesi, cosa c'è da fare? Grazie mille
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Dr.ssa Maria Giovanna Fava Chirurgo generale, Senologo, Chirurgo oncologo, Microchirurgo 263 7
Intanto..... bisogna essere molto sinceri e dire le condizioni morbose pre-esistenti della paziente, oltre l'età... 100 Kg può far pensare tranquillamente ad un soggetto obeso o in sovrappeso in base alla altezza(BMI non riportato)...poi la coesistenza di malattie come diabete, o uso di cortisone per patologie reumatologiche o altre, o l'uso di terapie immunosoppressive per patologie autoimmunitarie o episodi cardiovasculopatici di certo non aiutano alcun tipo di guarigione...ma l'obesità addominale è senza dubbio un fattore prognostico negativo... di solito io personalmente chiedo ai pazienti di dimagrire prima di effettuare l'intervento in elezione. Cambia tutto se in regime di urgenza...il sieroma con produzione di siero e materiale reattivo è tipico delle complicanze riconosciute in chirurgia dopo riparazione di laaparocele con protesi, in rapporto anche al materiale usato e alla possibilità di reazione a quanto già solo per biocompatibilità...poi dipende da estensione del laparocele pure.... la sovrapposizione batterica è facile che avvenga perchè tutti noi abbiamo una flora batterica residente sulla pelle e nei contatti con materiale biologico praticamente avviene un invito a nozze per banchettare per i germi... oltre l'aspirazione o la medicazione con zaffaggio e guarigione per seconda intenzione, che ha tempi lunghi, una valida alternativa può essere una piccola VAC o l'uso di medicazioni avanzate a base di argento e idrocolloidi , tipologia di medicazioni da variare in base alla fase della guarigione...io le consiglierei solo di insistere con lo specialista presso cui è già in cura, col tempo la produzione si esaurisce...ovviamente se tratta pure le comorbilità!
Sulla stessa linea dei colleghi Piscitelli e Ferrara!
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dopo
Utente
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Buona sera, intanto la ringrazio mille per la sua risposta. Mia madre ha 54 anni, altezza 1.70. Non soffre di diabete, solo ipertensione e un piccolo difetto interiatriale al cuore, per tali patologie prende la cardiospirina e la pillola per la pressione. Poiché prende la cardiospirina una settimana prima dell'intervento i medici le hanno detto di sostituirla con le punture di seleparina che ha continuato dopo l'intervento (complessivamente 20 giorni) per poi ritornare alla cardiospirina. Il materiale della protesi è di polipropilene. I cerotti con la macchinetta che ho citato si riferivano alla pico (Sistema monouso per la terapia a pressione negativa), è la stessa cosa della vac? In molte medicazioni hanno usato il violetto di gensiana. Il problema è che quando sembra che esce meno siero e la ferita è molto chiusa, si apre in un altro punto della ferita ed esce siero. I medici adesso pensano che si tratta di un rigetto, e hanno detto che ci sarebbe di intervenire prima per togliere la protesi, e successivamente per mettere un'altra protesi. Vi chiedo:
-Quale sono le cause di un rigetto?
-Quali sono i sintomi del rigetto?
- Qual è la soluzione? E quali sono le varie fasi?
- che tipo di protesi si mette dopo il rigetto? È possibile che si abbia un ulteriore rigetto?
- consiglia di fare una tac per escludere altre cause e confermare il rigetto?
Grazie della sua disponibilità
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