Intervento ad ernia inguinale ed idrocele

Gentile Dottore,
ho 64 anni e martedì 27 Giugno u.s., sono stato operato presso una clinica convenzionata del mio circondario di un’ Ernia inguinale ed un Idrocele entrambe sul lato sinistro.
Vorrei chiarire subito che l’ Idrocele sinistro mi era già stato diagnosticato circa 5 anni fa mediante visita urologica e non ritenuto al momento operabile in quanto di dimensioni più o meno contenute (d’estate tuttavia, questa massa estranea mi dava un po’ fastidio).
Un po’ prima del Dicembre scorso, cominciavo a sentire delle fitte sulla zona inguinale sinistra e temendo che si trattasse di un aggravamento della Diverticolosi scoperta circa 3 anni or sono, non volendo momentaneamente rifare la Colonscopia per motivi di esaurimento nervoso non ho consultato subito il chirurgo e mi sono portato quest’ Ernia sino appunto alla settimana scorsa, in quanto ingerendo le compresse di Lexil oltre al Natqihpugormix (che prendo per la diverticolosi in numero di 8 compresse tutti i primi 4 giorni di ogni mese), le fitte venivano attutite ma ad ogni sosta del ciclo terapeutico il dolore ritornava, così mi decisi di consultare il chirurgo che mi ha diagnosticato una grossa Ernia inguinale sinistra da operare al più presto insieme all’ Idrocele sinistro (da lui tenuto sotto controllo nel recente passato), trovandosi appunto a dover intervenire per il primo problema più urgente. Premesso questo, sono stato dimesso dalla clinica il giorno successivo all’ operazione e sono ritornato dal chirurgo per le medicazioni Martedì 3 u.s. Ero un po’ preoccupato non tanto per i dolori inguinali in fase un po’ minore, ma soprattutto per la “sacca scrotale” gonfia e dolente sul lato sinistro. Il medico mi ha inizialmente eliminato i punti di sutura ed, in seguito, mediante una siringa, mi ha aspirato dal lato dello scroto operato, un liquido rossastro per ben 3 volte (circa 15 cm. cubici di siero), quindi mi ha medicato e dato appuntamento per il prossimo martedì 10 Luglio.
Avevo dimenticato di dirLe che l’ Idrocele è stato eliminato dal “lato superiore” (senza incisione alcuna sulla scroto). Il chirurgo che in un primo momento mi aveva dato l’appuntamento per i prossimi 20 giorni, forse ripensando alla formazione di siero menzionata, mi ha accelerato la visita ad una settimana. Siccome il medico in oggetto non mi ha dato molta soddisfazione nello spiegarmi alcuni dettagli importanti (fuori dello studio c’era un piccolo esercito di pazienti in attesa) Le chiedo cortesemente:
1° Per quanto riguarda l’ ernia mi rimane ancora un po’ di dolore.

2° La mia preoccupazione principale è questo attuale rigonfiamento dello scroto (nelle condizioni in cui si trovava prima dell’ estrazione del siero). Provo un discreto dolore ed ho notato (appoggiando una piccola torcia alla base, come aveva fatto l’ urologo a suo tempo per mostrarmi l’ evidenza dell’ idrocele) che il liquido è ritornato quasi come la prima volta e “tastando la massa testicolare di sinistra” è evidente un aumento notevole della medesima unitamente al gonfiore di sempre. A questo proposito, il chirurgo mi ha rassicurato che tutto ritornerà a posto con il tempo. Io Le chiedo cortesemente questi quesiti che mi fanno stare un po’ in ansia:

I° L’ idrocele eliminato dall’ alto è un sistema altrettanto sicuro e definitivo?

II° Questo liquido rossastro che mi è stato aspirato dalla sacca scrotale e che si è riprodotto che cosa c’ entra con l’ ernia operata? ( il medico ha ribadito che tutto ciò è dovuto ad un’ ernia abbastanza voluminosa)

III° Si tratta per caso di un’ altro Idrocele conseguenza dell’ intervento? ( So che l’ idrocele se asportato inizialmente con una siringa e non per via chirurgica, si infetta facilmente e nel maggiore dei casi si riproduce di nuovo.

Tutto qui. La ringrazio pertanto della cortese attenzione e resto in attesa di un Suo gradito riscontro sperando che possa tranquillizzarmi facendomi trascorrere più serenamente questa convalescenza. Cordiali saluti.

Roberto Cerbone


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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.5k 660 233
Buongiorno,
-un lieve dolore e' possibile dopo l' intervento subito , per un periodo di tempo limitato
-l' intervento di eversione della vaginale per trattare l' idrocele si puo ' eseguire indifferentemente attraverso lo scroto (qunado non e' presente un' ernia associata) o dall' incisione inguinale in corso di ernioplastica. E' lo stesso intervento.
-una raccolta di sangue e siero nello scroto puo' comparire nel postoperatorio e richiede solo tempo per riassorirsi o venire drenata come e' stato fatto nel suo caso; non si tratta di un altro idrocele.
Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Utente
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Gentile Dott.Favara,
La ringrazio molto per i Suoi preziosi consigli (questa è la prima volta nella mia vita in cui sono stato "aperto"). Il drenaggio, nel frattempo è stato fatto anche una seconda volta e domani pomeriggio che ho la terza medicazione sicuramente ci sarà una terza in quanto me ne sono accorto con il "sistema della torcia elettrica". Fortunatamente il dolore è un pò diminuito ma il testicolo sinistro è sempre ingrossato (la parte inferiore dello scroto mi duole abbastanza quando debbo sedermi). Mi sembra poter capire che non è necessario un Sospensorio, ma d'altra parte sono sicuro di non sopportarlo per cui cerco di stare il più possibile a riposo e normalmente uso dei "Boxers" con un buon contenimento.
La ringrazio di nuovo tantissimo e Le auguro una felice estate.
Distinti saluti.
Roberto Cerbone
[#3]
dopo
Utente
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Gentile Dott.Favara, mi scusi se La importuno di nuovo ma siccome al vecchio problema che Le ho esposto precedentemente e che è in fase mi auguro conclusiva (Il testicolo sinistro è rimasto ancora un po' ingrossato ed il drenaggio mi viene ancora effettuato bisettimanalmente)si è molto aggravato quello dell'esaurimento nervoso acennatoLe precedentemente, nel senso che attualmente, per un nonnulla, vado letteralmente in escandescenza arrecando non pochi problemi alla moglie e la figlia che vivono con me e stanno avendo una pazienza certosina. Mi sarebbe pertanto provvidenziale l'aiuto di un Suo collega Neurologo soprattutto per i gravi problemi di insonnia che mi tormentano (questa notte ho dormito solo 2 ore)da tempo. Potrebbe andar bene qualche terapia alle erbe visto che il Prozac che ho smesso da poco di usare non mi dava più alcun giovamento?
La ringrazio anticipatamente ancora una volta con la viva speranza di un "consulto" fra colleghi veramente auspicabile per una terapia più appropriata e meno dannosa alla salute. Cordiali saluti.
Roberto Cerbone