Limiti indagine endoscopica stadiazione neoplasia polmonare

Agli esiti di una infezione polmonare risolta con ricovero ospedaliero e terapia antibiotica a mio padre, ex fumatore di 78 anni, viene riscontrata con esame Tac una 'formazione parenchimatosa in sede parailare destra adesa alla pleura mediastinicaposteriore e che si estende nel segmento dorsale del lobo superiore e nell'apicale del lobo inferiore'.Il successivo broncoaspirato dà esito negativo all'esame citologico. Viene effettuate una PET total body (PET-TC) che evidenzia 'la presenza di un accumulo del radiocomposto metabolico localizzata in sede parailare polmonare dx con un SUV max=8,6 sospetta per lesione eteroplastica,vitale,ad alta attività metabolica'. Nuovo broncoaspirato (eseguito in modo più approfondito del precedente) e con prelievi bioptici dà ulteriore esito negativo. Viene allora eseguito un ulteriore broncoscopia con guida Tac con: biopsia bronchiale,broncoaspirato, EBUS-TBNA (sia vetrini che provetta) i cui esiti anatomo-patologici di laboratorio danno ulteriore esito negativo. L'indicazione dello specialista è allora quella di ripetere la TAC a due mesi della precedente e di effettuare un esame batteriologico e colturale BK+PCR su espettorato. Atteso che gli esiti negativi per la diagnodi di neoplasia ci lasciano nella totale incertezza (presente comunque CA 125=79,40 U/ml) chiedo se questo sia dovuto alla possibile natura flogistica della lesione, ai limiti degli esami diagnostici effettuati e se l'indagine e la eventuale resezione chirurgica (come prospettato dal medico) siano il solo strumento in grado di fornirci certezze. Grazie per la cortese risposta.
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Dr. Federico Raveglia Chirurgo toracico 59 3
Buongiorno, dal suo riassunto non riesco a capire se le prime biopsie sono state fatte sempre in broncoscopia o mediante agoaspirato Tac guidato. Purtroppo senza immagini è difficile giudicare.
Tuttavia nel caso di un forte sospetto neoplastico, se non si volessero aspettare ulteriori mesi, potrebbe essere consigliabile una toracoscopia diagnostica.
Cordialità.

Dr. Federico Raveglia

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la gentile risposta dott. Raveglia. In merito ai due primi esami, il primo era un semplice broncoscoaspirato ed il secondo broncoscopia con agoaspirato senza guida Tac. Solo nel terzo c'era anche la guida Tac ed i prelievi hanno interessato direttamente i linfonodi sottocarenali. Sottolineo che il medico che ha eseguito gli ultimi prelievi sostiene che la negatività dei referti anatomo-patologici è relativa al limite del campionamento puntiforme dell'indagine rilevando che una mediastinoscopia (cui già il paziente si mostra riluttante) non sarebbe molto meno invasiva di una indagine chirurgica con resezione. Mi ha suggerito di ripetere la Tac a 3 mesi dall'ultima (24/11/2014) per valutare l'evoluzione dell'infiltrato e un esame batteriologico e colturale con identificazione batterica (ricerca BK+PCR) su espettorato (da fare a fine Febbraio) per eventuale infezione TBC. Le condizioni di mio padre sono abbastanza buone,ha appetito e dopo il calo ponderale dei mesi scorsi ha ripreso peso. Contando di aggiornarla sui risultati le chiedo se queste condizioni suggeriscono in ultima istanza la necessità di un intervento esplorativo o è consigliabile attendere anche a seguito di un possibile esito negativo delle colture e di una invarianza nelle dimensioni della lesione. Grazie per la risposta.
PS: Disponibile a mandarle privatamente referti Tac e Pet.
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Dr. Federico Raveglia Chirurgo toracico 59 3
Buongiorno, purtroppo senza vedere i referti, le immagini ed il paziente, e' molto difficile dare un parere serio. Se ha piacere mi invii pure via email la documentazione in suo possesso.
Cordialità
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Utente
Utente
La ringrazio ancora per la cortese attenzione e risposta dottore. Mi rendo conto che gli step diagnostici prevederebbero in questo caso la necessaria visione di referti radiologici che indirizzino le scelte più indicate su eventuali interventi esplorativi. Quello che le chiedevo (ed il suo parere potrà essere di utilità e conforto) e se l'assenza di una certezza diagnostica rende in casi come questo suggeribile l'attesa ed il monitoraggio Tac dell'infiltrato oppure la necessità ed urgenza di interventi più invasivi (a cui il paziente si oppone fermamente anche per via delle sue buone condizioni generali). Grazie ancora per la disponibilità.
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Dr. Federico Raveglia Chirurgo toracico 59 3
Mi spiace non potere dare risposte certe, ma senza vedere paziente e documentazione e' impossibile dare risposte serie ad un quesito così delicato.
Cordialità
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Utente
Utente
Mi rendo perfettamente conto. Grazie lo stesso e buon lavoro.
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