Gonfiore arti inferiori dopo prostatectomia

Gentile dottore,
riassumo la situazione clinica di mio padre per poi chiederle un parere in merito alla terapia in corso. Feb. 2011:psa occasionale 28 biopsia: Adenocarcinoma prostata Gl. 5+4. scintigrafia e tac negative. pet-tac: iperfissazione solo a livello dei linfonodi pelvici. 3 mesi di Bat neoadiuvante (casodex 50 b+ enantone 11.25) 10 maggio 2011: prostatectomia radicale estesa ai linfonodi c/o I.Regina Elena psa post intervento: 2,1 nonostante bat in corso; Esame istologico: pt3b N0 con margini positivi ma linfonodi asportati (15) indenni. Agosto 2011: 39 sedute Rt adiuvante su loggia prostatica (7020 cGy) + linfonodi pelvici (4500 cGy) + linfonodi pet-positivi (5940 cGy) tutto con frazionamento 180 cGy/die. Novembre 2011:PSA 0,4. Febbraio,Giugno, Settembre 2012: PSA 0,09 Non abbiamo mai smesso il BAt sino ad oggi.
Purtroppo, nel tempo,gli effetti collaterali della cura ormonale e le conseguene dell'intervento stanno diventando piu pesanti: oltre a ginecomastia e tensione mammaria per cui sta assumendo tamoxifene 20, è in aumento il gonfiore generale e soprattutto a livello delle gambe e dei piedi al punto da avere difficoltà di deambulazione e nel calzare le scarpe. (bilirubina, got, gpt, cretininemia, azotemia, glucosio, proteine totali, elettroforesi prot. e urine tutto nella norma Scint. negativa) .
Ho prenotato una visita fisiatrica (fra 3 giorni) per intervenire tempestivamente sul problema ed anche un ecodoppler (venoso e arterioso, giusto?) che sarà effettuato tra 20 giorni.

E' corretto inizare immediatamente le cure fisiatriche per prevenire peggioramenti o potrebbero avere effetti collaterali?
Attendere un mese (ecodoppler, ...etc) non sarebe troppo per questo tipo di problema che, ho letto, essere irreversibile nel caso di peggioramento?

Ci sono accorgimenti da tenerre anche a domicilio per evitare nel frattempo, che peggiori il gonfiore delle caviglie e del dorso del piede?
Grazie.

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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
l'insorgenza di un linfedema agli arti inferiori è evenienza relativamente frequente in concomitanza di una storia clinica come quella di Suo Padre: si tratta degli effetti legati alla inevitabile linfoadenctomia, alla radioterapia e alla assunzione di preparati ormonali.
Ritengo che una valutazione specialistica dal vivo sia inprescindibile al fine di individuare le possibili soluzioni specifiche per il caso e che dovrebbero basarsi fondamentalmente sulla prescrizione di specifiche calze elastiche il cui modello e coefficiente di compressione non è determinabile a distanza, ma va commisurato alle relative valutazioni cliniche.
Anche un trattamento massoterapico linfodrenante e la pressoterapia sequenziale potrebbero essere molto utili, ma vanno concordati con l'Oncologo, dal momento che non sempre tale Specialista ne condivide l'indicazione.
L'ecocolordoppler arterovenoso è senza dubbio necessario e sulla base di questo esame lo Specialista di riferimento potrebbe ritenere utile eseguire eventualmente altri esami (linfoscintigrafia, ecc.).

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
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