Trombosi plesso pampiniforme

il 23marzo dopo il pisolino sul divano quando mi rialzo ho un dolore al testicolo sinistro, al tatto sento un vaso molto ingrossato (una serie di piccole olive per 5 cm di lunghezza) e molto dolente; penso ad un varicose le acuto (visto che mi era stato diagnosticato durante una visita ma senza alcuna conseguenza). Trattamento iniziale arvenum. Durante la prima ecografia viene prima diagnosticato come un ingrossamento dei vasi spermatici, poi corretto, dopo la visita di un urologo, in trombosi. Mi danno ananase e daflon. Passa una settimana e i dolori proseguono nonostante l'uso del sospensorio. Il medico curante passa a seleparina. Una ecografia addominale non trova nulla, salvo confermare la diagnosi di trombosi, avendo verificato il vaso "normale, il trombo e poi il vaso ingrossato. Una visita urologica conferma diagnosi e cura e prescrive doppler arti inferiori (negativo) e marker tumori testicolari (negativi). Nel frattempo il vaso non è più dolente come prima, sono tornato agli slip e a muovermi quasi normalmente. Ormai sono 20 i giorni di seleparina senza significativi cambiamenti del vaso. Ho trovato in internet che è una patologia rara e, infatti, dai medici consultati non ho avuto molte certezze sulle modalità-tempi di guarigione (hanno persino cercato in google di fronte a me!); mi hanno detto di andare da un centro tao ma, per il momento, il medico mi ha prescritto una visita da un angiologo, visto che sembrava prematuro. Le mie domande sono: una patologia del genere e' di competenza di un urologo o di un angiologo? Per quanto andare avanti con la seleparina? Ci sono rischi di embolia polmonare (soprattutto in caso di colpi alla zona)? La vena dilatata (tuttora dura e incomprimibile) e' recuperabile con le cure o e' necessario/consigliabile intervento per eliminarla ? Altri suggerimenti su cosa da fare/ da non fare. Grazie per l'attenzione.
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro Utente,il ridimensionamento clinico sembrerebbe deporre per una tromboflebite e,quindi,il ricorso ad un angiologo mi sembra corretto,mentre,a naso,escluderei la terapia chirurgica.Ci aggiorni,se ritiene.Cordialità.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

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Utente
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Egr. dott Izzo,
la ringrazio per la sua risposta;
la visita con l'angiologo non potrà avvenire prima di una settimana.
Nel frattempo, per avere un parere di un angiologo di Medicitalia, sulle altre mie domande inevase, devo aprire un'altra richiesta di consulto o si riesce a variare la specializzazione di questa domanda (o lei ha altre possibilità che io non ho ?).
La terrò informata sull'evoluzione: mi sembra doveroso vista la vostra disponibilità. Cordiali saluti.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Gentile Utente,
si tratta effettivamente di una condizione molto rara.
Ricordo di aver osservato nella mia carriera un solo caso analogo, che fu poi studiato mediante esame angiografico, il quale mise in evidenza una agenesia congenita della vena cava inferiore.
E' ovvio che questo non vuol dire che ciò accada anche nel suo caso, nel quale per altro un varicocele era già stato diagnosticato ed altre possibilità sono di gran lunga più probabili.
Potrebbe per prima cosa essere indicato seguire il consiglio che Le è già stato proposto di uno studio emocoagulativo per la ricerca di eventuale trombofilia congenita.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21 27
Gentile Utente sono stato contattato in consulenza dai Colleghi che ringrazio. Premetto che la non visione diretta del Paziente potrebbe causare errori di valutazione.
Come sottolineato dal Chirurgo Vascolare la trombosi spontanea del plesso pampiniforme è eccezionale a meno di una variante anatomica molto importante nel suo scarico venoso (agenesia della vena renale.v cava inf.o compasso aortico su vena renale sn retroartica ecc).
Le varianti anatomiche "minori" sono invece frequentissime a carico del distretto veoso spermatico.
L'ecografia addominale non ha riscontrato nulla a carico dei reni quindi escluerei la neoplasia renale ma mi orienterei verso una patologia dello scarico venoso che ha "rellentato" notevolemente il flusso causando la trombosi. E' ovvio che tal sintomo deve esssere indagato attentamente senza sottovalutare lo stato coagulativo attraverso prove oppurtune genetiche.

DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce

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Utente
Utente
Egr. Dottori, vi ringrazio per i graditi chiarimenti.
La visita angiologia non ha rilevato nulla di importante a carico delle gambe (no incontinenza valvolare sistemi safenici, no segni TVP o TVS in atto, piccole varici per tibiali bilateralmente non complicate, visita arteriosa negativa). Ha valutato sottodosata la seleparina (ne assumevo 0,4 ml) sostituendola con seledie 0,8 (anche se, dice, forse e' troppo tardi). Ha confermato controllo ECD scrotale a metà maggio e successivamente una visita al centro TAO per il followup e le indagini genetiche. Avendo manifestato recentemente qualche anomalia del ritmo cardiaco ipotizza, fra le varie possibilità, la fibrillazione atriale (eventuale holder ?). Ovviamente non ha potuto tranquillizzarmi a livello generale, spingendomi a proseguire le indagini, "visto che se prendesse la zona cerebrale ..." (istintivamente preferirei l'anomalia venosa a quella genetica ! o sbaglio ?). A livello sintomi la zona non è più dolente, sensazioni strane solo se la zona viene accidentalmente compressa; la mia sequenza di "olivelle" sembrano essersi ridotte di quantità (ne contavo 6, ora ne conto 3) e di tortuosità; sento irritata, ogni tanto, qualche altra venuzza locale "trasversale".
Grazie ancora per il supporto, cordiali saluti

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