Trombosi profonda gamba dx

Buongiorno,mio marito che ha 33 anni è stato ricoverato a maggio per una trombosi venosa profonda tibi-popliteo femorale all'arto inferiore dx. Da esami effettuati abbiamo riscontrato che è affetto da mutazione genetica del V fattore di Leiden presente eterozigote WT/Mut. Adesso fa terapia anticoagulante con cumadin e indossa monocollant elastico. Dal controllo dopo la dimissione avvenuto a luglio il medico aveva diagnosticato che c'era una ricanalizzazione della vena più del 50% e di rivedersi tra 6 mesi.Adesso mio marito accusa dolore nel polpaccio e dietro il ginocchio dx e abbiamo fatto un eco dopler di controllo dove il medico ci ha detto che la vena è ancora chiusa e in fase di ricanalizzazione,di cambiare la calza perchè dopo 6 mesi non fa più effetto e basta. Volevo porre alcuni quesiti,cioè mio marito dovrà prendere il cumadin a vita? (Ci sono molti pareri discordanti a riguardo)
Poi dal ricovero assume la protezione dello stomaco,è necessario prenderla sempre? E l'ultima,in quanto tempo si ricanalizza una vena?Non esiste un intervento o terapia per acellerare il processo prima che sia necessario ricorrere al by-pass??? Dato che io marito è ancora giovane sarebbe opportuno cercare di risanare la vena prima di peggiorare la situazione io credo. Vi ringrazio per l'attenzione.
Cordiali saluti.
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Dr. Oreste Urbano Chirurgo vascolare, Cardiologo, Endocrinologo, Angiologo 7
Gent. Sig.ra, per prima cosa è importante sapere se la TVP è intervenuta spontaneamente o dopo un evento (trauma, intervento chirurgico, ingessatura, prolungata immobilizzazione). La presenza di una eterozigosi per il V di Leyden determina uno stato trombofilico (tendenza alla trombosi) che generalmente da solo non è spesso in grado di provocare un evento trombotico (tenga conto che suo marito è giovane quindi non c'è il fattore di rischio età). In genere la terapia anticogaulante si mantiene per 3-6 mesi dopodiché dopo una valutazione del rapporto rischio/beneficio in genere si sospende. La persistenza di un residuo trombotico (la vena ancora parzialmente ostruita nel 50% circa) in genere induce a continuare ancora la terapia per altri 3 mesi o più. Non esiste un intervento chirurgico per disostruire la vena !!!! La terapia compressiva (calza elastica) dopo 6 mesi va continuata a tempo indefinito se suo marito la tollera e/o ha beneficio. Cordialmente

Dr. Oreste Urbano

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dopo
Utente
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Buonasera dottore,la ringrazio per la risposta,comunque mio marito ha avuto questo episodio di trombosi spontaneamente,due anni fa ebbe una flebite al braccio sinistro,ma allora ancora non sapevamo della mutazione,con il monocollant ha un effetto benefico,se non lo indossa accusa dolore alla gamba.Mi sorge però un dubbio,5 mesi prima dell'episodio di tvp ha fatto punture di cortisone per cercare di guarire l'alopecia,ci possono essere correlazioni tra questa terapia al cortisone e l'insorgenza del coagulo? La terapia coagulante è da giugno che la segue,nel caso la vena non si apra più quali rischi corre? Grazie cordiali saluti
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Dr. Oreste Urbano Chirurgo vascolare, Cardiologo, Endocrinologo, Angiologo 7
Gent.ma Sig.ra, se suo marito ha giovamento dalla terapia compressiva (calza elastica) è opportuno continuarla a tempo indefinito. Difficile trovare una stretta correlazione con la terapia cortisonica eseguita 5 mesi prima (!), anche se i cortisonici hanno un effetto protrombotico modesto. Il pericolo è della recidiva (nuova trombosi venosa) : quindi è opportuno continuare la terapia anticoagulante e monitorare il residuo di trombo in vena ed eventualmente controllare il D dimero; se questo risulta elevato abbiamo un elemento aggiuntivo per il proseguimento della terapia, In ogni caso è opportuno che la situazione clinica venga seguita da un angiologo. Cordialmente Oreste Urbano