Occlusione all'arteria carotidea destra del 60

Buona sera ,sono stato operato circa 3 anni fà all'arteria carotidea sinistra con la il metodo della TEA, 3gg fà in un normale controllo ecodoppler ai tronchi sovraortici,che faccio ogni 6 mesi, mi è stata trovata una occlusione del 60% all'arteria destra, che a fine 2013 la sua occlusione era del 45%.Dopo la prima operazione ho iniziato una cura che è composta da:
1 cardioaspirina 100mg.
1 atorvastatina 40mg.
1plaunac 20 mg.
Fumo zero.
In questo tempo sono riuscito a regolare i miei valori per come segue:
Colesterolo 150.
trigliceridi 90.
glicemia 85.
valori pressori misurati 2/3 volte a settimana oscillanti fra 80/85 minima e 130/135 max.
Ho 62 anni peso 88/90 kg sono alto 176 cm, faccio ogni giorno 30 minuti di Cyclette e di professione faccio il dirigente di azienda.I miei pasti 80 gr di pasta il giorno, la sera carne e verdura con 2 bicchieri di vino e 120 gr di pane..Bevo ogni giorno fuori dai pasti 1,5 litri di acqua.Ora mi e stato detto di inserire nella cura anche 1 compressa di Plavix da 75 mg.Voglio fare presente che quando circa tre anni fà feci una ecocardio al cuore mi è stata scoperta una ectasia di circa 44/45mm( poco dopo l''intervento alla carotide) che è rimasta costante da quel momento anche essa monitorata ogni 6 mesi.Vi chiedo cortesemente,in quanto ho una buona dose di preoccupazione:Mi devo operare una altra volta alla carotide visto anche la presenza della ectasia aortica ascendente, non ci sono altre soluzioni?.Credevo di aver fatto tutto quanto era nelle regole ma non è servito a quanto pare!!Il Come è potuto succedere questo vorrei capire?.Il medico dopplerista mi ha dato un appuntamento a fine settembre per rifare le analisi e poi deciderà se inviarmi alla Chirurgia vascolare,se anche con il Plavix non si fermerà il processo di restringimento dell'arteria.Posso sperare in una positiva soluzione o devo prepararmi un'altra volta ad operarmi e sempre con il metodo TEA o anche con il metodo del "palloncino" visto che questa volta si tratta di una placca liscia e l''arteria destra è in condizioni migliori del primo intervento a sinistra.Cosa rischio da oggi a fine settembre?.Grazie di una vostra cortese e sempre puntuale risposta.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile Utente,
con i limiti di un consulto a distanza...

molto sinteticamente posso dirle che lei sta eseguendo la terapia al meglio e che una stenosi del 60 % (sempre che sia misurata col metodo ECST) non desta preoccupazione se asintomatica . L'intervento si propone qualora la stenosi asintomatica dovesse raggiunger e l' 80 %. Le metodiche oggigiorno TEA o CAS ("palloncineo con stent") sono entrambe valide e pressoché equiparabili. Quindi per ora le posso dire di stare tranquillo finchè la stenosi asintomatica non raggiunge l'80%. Per una migliore sicurezza e tranquillità potrebbe effettuare una visita presso un chirurgo vascolare a lei vicino che sicuramente le darà tutte le delucidazioni in merito. Inoltre potrebbe leggere questo piccolo articolo che potrebbe aiutarla:

https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/1863-stenosi-carotidea.html

Dr. Emanuele  Ferrero

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Utente
Utente
Gentile Dottore, innanzi tutto voglio ringraziare per la sua cortese risposta e direi anche rassicurante.Nel frattempo, per la mia patologia della ectasia aortica avevo venerdì sorso la visita semestrale con ecocardiogramma dal mio cardiologo che segue il mio caso dall'inizio.Le ectasia è rimasta inalterata ovvero di 45 mm come 3 anni fà ed i valori pressori misurato con un 125/80 ma dopo aver visto i miei risultati dell'analisi del sangue + urine,dati già anche a Lei comunicati ha visto l'esame doppler alla carotide destra del 60% ed ha subito espresso molta perplessità di questo aumento di 15 punti in 6 mesi ed ha voluto rifarmi una doppler alla carotide.Risultato ,secondo Lui, occlusione intorno al 50% quindi piu' o meno immutata dalle ultime misurazioni di 1,5/1/ 6 mesi fà che erano di piu'/meno 45%.Non ha rilevato quindi nessuna crescita occlusionale.Mi ha poi riferito che molte volte queste analisi danno dati abbastanza volatili e variabili di anche molto.Siamo, mi domando,in un caso di "medicina prudenziale" come ho letto in un corposo articolo pubblicato proprio su "medicitalia".Il mio cardiologo ha anche detto che se non fosse stato sicuro della sua valutazione non mi avrebbe riconfermato la cura inalterata ovvero.
Atorvastatina,cardioaspirina e Plaunac senza asolutamente il Plavix a suo dire aggiunta inutile visto i suoi risultati.Poi in accordo con il mio medico di base hanno concordato che la placca è liscia e quindi di minima pericolosità per il cervello e che quanto visto dal dopplerista poteva essere non del tutto esatto. Mi ha rassicurato dicendomi che se proprio io volevo avere un'altro parere mi dovevo recare ,non ora ma a fine settembre,al centro di chirurgia vascolare di Pisa(ospedale di Cisanello) e fare lì con un Dr. xyz, riconosciuto da tutti come il migliore in toscana per l'effettuazione di Ecodoppler.In sintesi secondo lui io non ho problemi ed anche "fosse stato 60% la rilevazione occlusiva" l'importante è il follow up e non l'analisi fra 2 numeri statici come 45% e 60%.Il metro usato è "ecst" e concorda pienamente con quanto da lei scritto.Io farò a fine settembre questo ulteriore test, ma gradirei avere anche un suo parere su quanto avvenutomi e dettomi dal Cardiologo.Grazie di vero cuore e buon lavoro.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile Utente,
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direi che lei non corre alcun pericolo attualmente e che la terapia suggerita dal collega cardiologo va bene. Sinceramente non mi sembra il caso di fare un terzo ecocolordoppler TSA a breve termine. Occorre invece che venga seguito nel tempo magari con un ecocolordoppler TSA ogni 6 mesi. Purtroppo l'esame ecocolordoppler è operatore dipendente (capacità di chi esegue l'esame) ma anche "apparecchiatura" - dipendente (macchinario utilizzato). Per questo non sempre i dati combaciano pienamente. Sta di fatto che 50% o 60% (metodo ECST) attualmente non ci sono pericoli per quello che concerne la sua stenosi carotidea. Come detto in precedenza occorre pensare al trattamento se stenosi 80% asintomatica (sec. ECST) o 70% se sintomatica (sec. ECST).
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Utente
Utente
Grazie ancora Dr.Ferrero per la sua puntuale,precisa e cortese risposta, ancora una volta il mio cardiologo concorda pienamente con la sua diagnosi e quindi farò una nuova ecocolor doppler a fine anno.Ho però ancora bisogno di farle una domanda,mi scuso per la mia pedessequità, ma io soffro da molti anni(piu' o meno 5 ) di acufeni ed ad una visita da un buon otorino mi venne diagnosticata con una motivazione che essendo stato ed essendo tutt'ora un "tiratore al piattello" anche se usiamo cuffie protettive, mi si erano "eccitate" le particelle all'orecchio chiamate "ciliate" ed erano queste che creavano gli acufeni.Puo' essere giusto?.E comunque gli acufeni non fanno mica passare da asintomatica a sintomatica la mia patologia?.Grazie per darmi un suo risolutivo parere e mi scuso di nuovo per il disturbo.Le Auguro a Lei ed ai suoi colleghi di Mediciitalia, un buon lavoro.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile Utente,
sempre con i limiti di un consulto a distanza...

Per quanto riguarda l'origine degli acufeni non saprei risponderle, potrebbe darsi, ma meglio senta l'opinione di un ORL. Comunque gli acufeni non sono un sintomo carotideo.

La invito nuovamente a leggere il mini articolo sulle carotidi qui troverà anche i sintomi che può dare la carotide

https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/1863-stenosi-carotidea.html
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Utente
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Buon giorno Dr.Ferrero purtroppo il 24 ottobre, ovvero a 4 mesi dalla scoperta della mia occlusione al 60% poi non confermata dal mio cardiologo che trovava invece occlusione al 50% come da sempre avuta, ho fatto un nuovo doppler ai tronchi sovraortici dal miglior specialista di zona(veda le nostre precedenti conversazioni) che rilevavo una occlusione do oltre il 70% e mi inviava urgentemente alla clinica ospedaliera di Pisa centro di eccellenza in chirurgia vascolare il quale primario mi confermava,dopo una ulteriore doppler anche essa con il valore occlusivo del 70%, la necessità di un intervento chirirgico in tempi brevi.Ora io domando ma come ha fatto una placca che era il 1Gennaio 2014 al 45% dopo 8 mesi arrivare ad oltre il 70%,oltretutto lei puo' vedere le mie analisi che sono a dir poco buone a tutti i livelli ed anche la cura anche da lei ritenuta appropriata, a succedere questo.C'è un fattore ereditario di malattie vascolari nella mia famiglia,padre e madre, ma loro non sapevano di averle e non si sono mai curati , ma io ho eseguito tutto quanto richiestomi ma ora mi trova a dovermi di nuovo operare dopo averlo già fatto all'altra carotide 3 anni fà.Devo preoccuparmi anche per il mio aneurisma aortico(legga sopra) oppure non c'entra niente con l'intervento alla carotide?.Qual'è il rischio dell'intervento che mi appresto ad affrontare?.Vorrei,e anticipatamente la ringrazio, un suo parere e se possibile una sua risposta chiarificatrice e se possibile rassicurante.Cordali Saluti.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile utente,
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i controlli ecocolordoppler TSA si fanno in tempi abbastanza ravvicinati proprio per monitorare la progressione della placca che a volte può "crescere" anche rapidamente, anche assumendo una corretta terapia. Per quanto riguarda il grado di stenosi è importante capire con quale metodo di misurazione è stato valutato (ECST o NASCET?). In linea generale , come detto in precedenza, occorre pensare al trattamento se la stenosi è dell' 80% asintomatica (secondo la misurazione ECST che equivale al 70% NASCET) oppure se è del 70% se sintomatica (secondo la misurazione ECST, che equivale al 50% NASCET). Esistono inoltre delle variabili correlate alla tipologia di placca e pertanto anche se del 70% (ECST) a volte occorre operarle ugualmente, poiché sono placche più instabili e pericolose.
Come già ricordato in precedenza le metodiche oggigiorno sono TEA ("taglio chirurgico" a livello del collo, apertura del vaso carotideo e rimozione della placca) o CAS ("palloncino con stent") sono entrambe valide e pressoché equiparabili.La invito nuovamente a porre tutte le sue domande ed i suoi dubbi al chirurgo che dovrà operarla, che sicuramente potrà spiegarle tutto in merito. Inoltre la invito nuovamente a leggere questo piccolo articolo che potrebbe aiutarla a capire meglio la sua patologia:

https://www.medicitalia.it/minforma/neurologia/186-la-sclerosi-multipla.html

P.S.: per quello che concerne la patologia correlata all'aorta ascendente , non è mia materia, ma dovrebbe consultare un cardiochirurgo. In linea di massima se il diametro è di 45 mm non ha ancora bisogno dell'intervento all'aorta ascendente, tuttavia la invito a sentire l'opinione di un esperto in merito, solamente lui potrà dirle effettivamente se deve o meno essere sottoposto ad in intervento di cardiochirurgia.
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Utente
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Buona sera dottore mi sono sempre dimenticato di chiederle se essendo un tiratore al piattello da oltre 25 anni,anche se uso regolarmente le cuffie per le orecchie soffro da alcuni anni di acufeni bilaterali ma lei mi ha detto che gli acufeni non sono sintomi collegati ai problemi carotidei ma dipendendono dal rumore del mio sport e quindi la domanda principale è: puo' l'attività tiravolistica creare danni alle arterie carotidee. Per la verità il chirurgo vascolare che mi opererà fra circa 50gg mi ha risposto che non è a conoscenza di questa problematica e che ha operato molti "cacciatori" senza mai essersi posto il problema del collegamento con la problematica carotidea.Ora io le domando visto che il tiro a volo fatto a buon livello necessita di sparare almeno 10.000 colpi in un anno puo' esso essere lesivo alle carotidi ,ovvero creare microlesioni che con piccopli sanguinamenti vanno ad ingrossare la placca che ho nella carotide destra?.Se non è così come non credo assolutamente,fatto l'intervento quando potrò ricominciare a praticare il mio sport visto che il fucile si appoggia alla guancia destra e alla stessa spalla destra ovvero dalla parte dove verrò operato?. Grazie di cuore di una sua nuova e sempre gentile risposta è comunque per me molto importante sapere perchè è il mio unico hobby che mi dà divertimento e mi toglie lo stress della settimana lavorativa..

P.S un cacciatore per sparare 10.000 colpi occorrono piu' o meno 10 anni.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile utente,
sempre con i limiti di un consulto a distanza...

mi sentirei di escludere questo nesso causale anche perché in letteratura non è riportata alcuna correlazione tra questo tipo di causa ed effetto. Inoltre per rincuorarla non è il solo che pur seguendo la terapia alla lettera la stenosi carotidea progredisce. Possiamo dire che le medicine cercano di rallentare la progressione di un processo che è comunque in evoluzione. Anche perché se ci fossero de farmaci in grado di fermare la progressione della placca ateromasica non sarebbero più necessari gli interventi chirurgici. Per quello che concerne il suo hobby la risposta è che potrà tornare a farlo e cedo che dopo 30 giorni dall'intervento potrà ricominciare. La invito nuovamente a porre tutte le sue domande ed i suoi dubbi al chirurgo che dovrà operarla, che sicuramente potrà spiegarle tutto in merito.
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Utente
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Gentile Dr.Ferrero, volevo comunicarle che il 15 gennaio 2015 sono stato operato alla carotide destra ,come presumibile dalla velocità di occlusione che era arrivata al dicembre 2014 al 75%.La operazione è stata uguale all'altra subita alla carotide sinistra circa 3 anni fà ovvero con il metodo TEA ed eseguito nella stessa struttura ospedaliera della prima volta ed anche dallo stesso chirurgo.Esito dopo circa 40 gg dall'intervento con un controllo ecodoppler "tutto ok sia l'ultima operata ed anche quella di 3 anni fà funziona al 100%".naturalmente continuo con la stessa cura di sempre ovvero cardiospirina,atorvastatina, plaunac 20,pantoprazolo anche perchè debbo continuare a tenere sotto controllo i coefficenti di rischio cardiovascolare in virtu' anche della mia ectasia aortica che è sempre di 45 mm come 4 anni fà quando fu' trovata.La mia ulteriore domanda è:
qualche volta alzandomi dal letto o da in piedi sdraindomi ho leggeri e veloci sensi di vertigine, puo' essere dall'intervento in quanto non ho mai avuto certi malesseri?.Oppure può essere dalla cervicale che mi ha reso un collo molto rigido, della quale sono in cura,a necessità da un medico fisioterapeuta, da anni?.Secondo lei posso passare dai comuni massaggi alla Tecarterapia, sicuramente molto piu' efficace,anche se sono stato operato alle carotidi.I meedici che mi hanno operato hanno detto che se si tratta di "lavorare" sul muscolo trapeziodale non ci sono problemi,ma è così davvero perchè il mio medico di base al tempo della prima TEA mi proebì la Tecarterapia!.Lei cosa ne pensa?.Sarebbe per mè molto importante sapere un suo parere da chirurgo vascolare anche perchè potrei trovare la soluzione anche alle vertigini che qualchè volta provo.Grazie ,come sempre di una sua cortese risposta.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile utente,
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intanto mi scuso per il ritardo nella risposta, ma il lavoro come potrà ben capire...
le vertigini non centrano con le carotidi, potrebbe essere cervicale. Le carotidi danno "solo" l'ictus! La invito nuovamente a leggere l'articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/1863-stenosi-carotidea.html

per quello che concerne i massaggi non ci sono problemi visto che è stato operato ad entrambe la carotidi. L'unica raccomandazione che mi sento di farle è di fare attenzione ai massaggi che potrebbero manipolare le arterie vertebrali, in mani non esperte potrebbero creare danni a tali arterie.

Per le vertigini suggerirei visita fisiatrica/ortopedica se non sono determinate dalla cervicale allora visita ORL e neurologia.
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr.Ferrero della sua cortese e sempre puntuale risposta.Dopo aver fatto circa 10 Tecar brevi(15 minuti) e 15 massaggi (circa 10 minuti) le vertigini sono pressochè sparite e quindi la supposizione che fosse un problema cervicale era sicuramente giusta.Ora per finire i trattamenti dovrei fare ancora circa 5 tecar brevi ed ancora 5 massaggi brevi, ma visto la sua raccomandazione, anche se il fisioterapista è un medico specializzato in fisioterapia,è il caso che continui oppure c'è sopratutto per la tecar qualche controindicazione e se è così cosa puo' comportare l'utilizzo di questa metodologia?.Grazie di nuovo se vorrà darmi una sua preziosa indicazione.Cordiali Saluti e Buon lavoro.