Come capire se la trombo flebite è guarita?

Salve, spiego la mia situazione.
Cinque mesi fa, causa liquido di contrasto da risonanza magnetica, ebbi una tromboflebite ad una vena superficiale del braccio, feci una cura con punture di eparina e crema locale da applicare sulla vena, la tromboflebite sembra passata, nel senso che la mia vena non è più dura e grossa e da quanto posso sentire con il dito non presenta più le piccole palline (penso piccoli grumi di sangue, il trombo) che avevo riscontrato al termine della cura, solo che dove avevo la vena con la tromboflebite e la zona circostante sporadicamente mi causa delle fitte di dolore, un dolore del tutto sopportabile ed apparentemente innocuo, e, come ho detto, sporadicamente.
Il perché mi rivolgo a voi è presto detto, tra qualche settimana devo fare una colonscopia e questo vuol dire che verrò sedata e che quindi mi metteranno un ago in vena, vorrei sapere se posso tranquillamente usare il braccio in cui ho avuto la tromboflebite o è meglio di no. Ricordo che un paio di mesi dopo che la tromboflebite era passata, un infermiera, dovendomi fare il prelievo del sangue, mi disse che magari un piccolo trombo poteva essere ancora presente ed era meglio se mi prelevava il sangue nell'altro braccio, per sicurezza. Ora mi chiedo se è possibile che parta un trombo perché non ancora completamente guarito visto le fitte che ogni tanto mi vengono senza motivo.
L'esame lo devo fare per forza sotto Valium perché non ho la testa abbastanza forte per sostenere quel tipo di dolore a mente lucida.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
il rischio tromboembolico relativo a una flebite supergiciale dell'avambraccio, soprattutto a distanza di tempo, è assolutamente trascurabile.
L'accesso venoso va comunque ricercato in altra sede.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta, e tengo in considerazione che la sua è una valutazione a distanza, se posso, vorrei disturbarla in merito all'ultima frase che ha scritto "L'accesso venoso va comunque ricercato in altra sede" nel senso che se mi devo far fare un iniezione devo usare l'altro braccio "sano" giusto? Vorrei sapere come mai, e se è una cosa a cui dovrò stare attenta tutta la vita diciamo, il fatto di non fare prelievi ed altro al braccio "infortunato" oppure...no so, semplicemente, mi potrebbe spiegare meglio la sua affermazione?
La ringrazio
Un saluto
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Potrebbe essere opportuno utilizzare per un certo periodo l'arto controlaterale. In seguito accessi in altra sede dello stesso braccio saranno possibili.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la spiegazione.
Buon fine Agosto!