Intervento chirurgico consigliabile insufficienza venosa

Buongiorno. Sono una ragazza di 27 anni che negli ultimi anni ha cominciato a sviluppare i sintomi di una leggera insufficienza venosa diagnosticata in seguito ad esame ecodoppler e interessante la grande Safena sinistra. I disturbi maggiormente riscontrati sono ritenzione idrica specialmente agli arti inferiori, decisamente senso di pesantezza sempre agli arti inferiori e purtroppo un lieve linfedema all'arto inferiore sinistro il quale risulta di 1,5 cm più grande di quello destro. Da un anno quasi utilizzo delle terribili calze elastiche, conduco uno stile di vita abbastanza equilibrato con attività fisica e cercando di mangiare in modo corretto, e ho a casa un macchinario di pressoterapia che utilizzo 3 volte alla settimana. Nonostante tutto questo gli arti inferiori continuano a farmi male, e sono onesta ... portare queste calze è davvero esasperante alla mia età .. io che non portavo collant neanche in inverno. Mi sento in una situazione semi invalidante ad una età così giovane. Mi chiedevo se fosse consigliabile eseguire degli interventi chirurgici che risolvessero il problema alla radice e se si quali e con quali margini di successo/guarigione.
Importante precisazione: desidero avere una gravidanza in futuro quindi non vorrei che un eventuale intervento migliorasse attualmente la situazione ma poi creasse problemi per questo desiderio futuro.
Altro tasto dolente: è del tutto inconcepibile pensare ad un intervento al tempo stesso estetico di lipoaspirazione nella zona dell'arto inferiore ( per intenderci polpaccio e caviglia ) vista la presenza di insufficienza venosa ? Ho accumulo anche notevole di adipe ( non muscolo da costituzione) e non ho alcuna forma... è davvero frustrante e orribile a vedersi ..

Grazie mille a chiunque mi darà una risposta.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA

Gentile Utente,
la deifinizione di "leggera insufficienza venosa interessante la Grande Safena" non corrisponde ad uno specifico quadro emodinamico sulla cui base poter impostare una indicazione chirurgica.
Occorrerebbe stabilire se vi è o meno una incontinenza valvolare e un reflusso ad essa correlato.
Sinceramente mi asterrei da qualunque provvedimento invasivo (compresi interventi estetici) se non strettamente necessari in presenza di una condizione di linfedema (diagnosi certa?), che potrebbe essere suscettibile di scompenso e aggravamento.
Consideri inoltre che una condizione costituzionale di insufficienza venosa, soprattutto se associata a linfedema, potrebbe non prescindere in ogni caso da una assidua elastocompressione, anche dopo una eventuale terapia chirurgica che inevitabilmente potrebbe emendare esclusivamente le sole manifestazioni cliniche a carico delle vene.

Riguardo le correlazioni tra insufficienza venosa e gravidanza Le allego un articolo sull'argomento:
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/91-varici-e-gravidanza.html

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Avendo effettuato un esame doppler ieri ho verificato con mia grande sorpresa che non ho mai sofferto di insufficienza venosa ( esame doppler effettuato 2 anni non chiedetemi come .. errato).
Avevo provato quindi a riscrivere la richiesta di consulto ma mi è stata rigettata. Quindi la ripropongo qui se per voi va bene.
I risultati del nuovo doppler dicono: "Le vene del sistema profondo delle gambe e delle coscie sono pervie, continenti, comprimibili. Le vene grande e piccola safene sono pervie e continenti. Non si evidenziano vene perforanti di aspetto patologico. Le arterie femorali comuni, profonde e superficiali sono pervie con flussi regolari. Le arterie poplitee presentano morfologia e flussi regolari. La vascolarizzazione distale è assicurata bilateralmente dai tre assi di conduzione con flusso diretto" Mi è stato quindi chiarito che questo leggero edema sia causato da ristagno linfatico. Utilizzo da gennaio delle calze a compressione graduata molto pesanti che non sopporto più in alcun modo. Conduco uno stile di vita abbastanza sano e pratico attività fisica di rebound su tappeto elastico in palestra. Eseguo tre volte e settimana pressoterapia a casa. Assumo cumadren la mattina e linfonorm la sera. Ho intenzione di sottopormi ad un intervento di lipoaspiazione alla zona superiore delle gambe, cosce e fianchi in quanto mi hanno assicurato che anche gli arti inferiori ne gioverebbero per il carico in meno. Le mie domande sono più d'una quindi spero di porle nel modo corretto e che possiate rispondermi e confortarmi in tale senso. 1) mi hanno detto che questa attività fisica sul tappetino elastico aiuta la circolazione linfatica. È corretto? 2) devo aumentare il numero di volte in cui eseguo pressoterapia ? Quale pressione è la migliore nel mio caso? 3) c'è il rischio che in seguito alla lipoaspirazione mi si ricreino accumuli di qualsivoglia natura ? 4) è consigliabile un intervento uguale anche nella regione del polpaccio e caviglia per assumere delle sembianze normali ? 5) soprattutto, esiste ad oggi qualche nuovo intervento di microchirurgia specializzata che possa aiutarmi con questo problema linfatico e che mi eviti di portare queste calze per tutta la vita o quanto meno non ogni giorno della mia esistenza, e che mi aiuti ad eliminare il linfedema di conseguenza ? Grazie mille a chiunque vorrà e potrà darmi un aiuto