Lesione melanocitaria composta

Buon giorno.
Sono molto spaventato e chiedo cortesemente vs. preziose indicazioni e consigli.
Ho 40 anni e sono di Bari. Ho sulla spalla molti nevi e presenza di cisti di sebo su bracia e gambe da tantissimi anni. Molte di queste già precedentemente asportate.
Premetto che sono oltre dieci anni che (ogni anno) faccio controlli ai nevi.
Lo scorso mese mi hanno asportato un nevo sulla spalla diagnosi clinica:nevo composto atipico in trasformazione? (la maggior parte di quelli che ho sono dermici).
REPERTO MACROSCOPICO: Losanga di cute e sottocute di cm. 2,5 x 1,5 x 1 comprendente centralmente neoformazione in parte rilevata, pigmentata con bordi iregolari del diametro massimo di cm. 1

DIAGNOSI ESAME ISTOLOGICO:lesione melanocitaria composta, costituita da una focale proliferazione lentigginosa e occasionalmente dermica atipica con isolate mitosi(<1 x mm2) di cui una profonda, con scarsa tendenza alla maturazione.
Nel complesso il quadro morfologico orienta per una proliferazione melanocitaria atipica con potenziale biologico indeterminato.
(Escissione istologicamente completa). Ho eseguio un esame ecografico dei linfonodi collo, ascelle e inguine ed è tutto ok.
Un dermatologo mi ha detto che questo nevo è uno dei casi rari al mondo e non si conoscono ancora le evoluzioni.Mi ha detto inoltre che potrebbe essere paragonato ai nevi di spizz.
E' veramente una situazione tragica?
Per favore datemi indicazioni in merito è cosa è consigliabile fare.
GRAZIE.
[#1]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
la "proliferazione melanocitaria atipica con potenziale biologico indeterminato" va molto di moda in questi ultimi mesi e - sostanzialmente - rappresenta un'entità per la quale il patologo non sa esprimersi in modo esaustivo e pertanto consiglia di trattare la lesione come se fosse un melanoma. Direi che non è nel suo caso tragica, tuttavia per prudenza le consiglio:
- di far comunque leggere i vetrini ad un esperto di melanoma (in Italia principalmente il Prof. Claudio Clemente di Milano od il Prof. Guido Massi di Roma)
- di trattare la lesione come un melanoma (radicalizzazione + biopsia del linfonodo sentinella)
- di eseguire controlli per 5 anni - come se lei avesse avuto un melanoma
Queste cose devono essere coordinate da un dermatologo esperto in melanoma.

Le chiedo scusa ma di più, per via telematica, non posso aggiungere: nella sua città troverà sicuramente lo specialista adatto ad intraprendere il corretto iter diagnostico e terapeutico.

Cordiali saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

[#2]
dopo
Utente
Utente
Caro Dottore La ringrazio per la risposta.
In verità ho letto subito il suo parere, ma stavo solo cervellandomi quale tra le centinaia di domande che in questi giorni mi affliggono e frullano in testa potevo farLe.
Le pongo queste altre domande e la ringrazio in anticipo per le risposte che vorrà darmi;

1-In merito alla biopsia del linfonodo se ho capito bene, dovrebbe essere fatta solo nel caso in cui dovesse esserci un linfonodo che non sia buono?

2- essendo collocato esattamente al centro della schiena il nevo asportato, qualè (ed anche dx o sx) il linfonodo sentinella?

3- Per il mio caso, mi hanno detto che l'ecografia dei linfonodi è l'unico esame da fare per tenere sotto controllo il tutto. E' vero?
Grazie ancora.
[#3]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Sono domande giuste ma devono essere affrontate in sede di visita. Non le sarebbe utile se illustrassi tutta la problematica per via telematica.
Certo della sua comprensione rinnovo i miei più cordiali saluti
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