Melanoma a diffusione superficiale a cellule epitelioidi e fusate associate a nevo

Buongiorno,
mio marito di 62 anni ha effettuato il 26/9 presso un noto centro ospedaliero pubblico un piccolo intervento per l'asportazione di un nevo con recente modificazione morfologica.
L'esame istologico è stato ritirato oggi, ma nessun commento era presente. Sicuramente faremo leggere l'esito dal medico di base (ora assente per qualche giorno), ma ci siamo chiesti come mai non sia prassi consegnare l'esito dall'ambulatorio presso il quale l'intervento è stato effettuato in modo tale da sapere subito se si rende necessario o meno un ulteriore piccolo intervento per l'asportazione di un'altra porzione di cute.
Comunque il referto è il seguente:
Sede prelievo: Nevo con recente modificazione morfologica . Cute del dorso , regione scapolare destra
Descrizione macroscopica: Losanga pervenuta non orientata di 1x0.6x0.4 cm con presenza di neoformazione pigmentata piana a margini irregolari di cm.1 che giunge a ridosso dei margini.
Diagnosi istologica:
melanoma a diffusione superficiale a cellule epitelioidi e fusate associate a nevo
pigmentazione presente
livello anatomico di infiltrazione: derma papillare, II livello Clark
Profondità di infiltrazione: 0,33 mm (spessore di Breslow)
infiltrato linfocitario intratumorale: assente
infiltrato linfocitario peritumorale: presente moderato
mitosi: 0 x mm2
Ulcerazione : assente
neuroinvasione: assente
regressione: assente - microsatelliti: assente
margini di sezione: su tessuto sano presente moderato
immunoistochomica: HMB45 coerente

Cosa significa? Sarà necessario un'ulteriore asportazione?

Ringrazio chi mi risponderà
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
Si tratta di un melanoma con un'ottima prognosi: lo spessore sottile, l'assenza di mitosi, di regressione, di ulcerazione, rendono sufficiente un semplice allargamento della cicatrice chirurgica senza ulteriori interventi chirurgici. Per prudenza é fortemente consigliato un controllo clinico ogni 6 mesi presso un centro esperto in questa patologia. Non ne mancano certo nella sua cittá.
Cordiali saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2024
Ex utente
Gentile dottore,

la ringrazio per la sua risposta, ma approfitto della sua cortesia per chiedere alcuni chiarimenti: come avverrà questo "allargamento della cicatrice chirurgica" e entro quanto tempo dovrà essere eseguito?

Sinceramente mi ero fatta l'idea che non essendo il referto accompagnato da alcun commento , non si richiedessero ulteriori interventi. La sua risposta mi ha invece convinto che la procedura seguita dal centro ospedaliero dove il melanoma è stato asportato (un importante e noto centro universitario e d'eccellenza lombardo) sia stata molto scorretta: credo che avrebbero dovuto inviare immediatamente il paziente all'ambulatorio chirurgico dove l'intervento è stato effettuato o quanto meno inserire delle indicazioni nel referto per spiegare al paziente cosa fare, eventualmente fissando da subito la data dell'intervento di allargamento. Così non si capisce come dobbiamo procedere: prenotare una visita dal medico di base per poi prenotare un'ulteriore visita dal chirurgo per la lettura del referto e per avere la terapia? Assurdo! Domani mattina mio marito si recherà direttamente all'ospedale per trovare il medico che ha fatto il primo intervento e chiedere a lui direttamente le indicazioni necessarie.

[#3]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
L'allargamento viene effettuato ritagliando dove era stato tagliato prima una "fettina" di circa 1 cm. É una prassi consolidata a livello internazionale anche se la sua utilitá è ancora oggetto di studi e probabilmente, per melanomi così sottili, presto non si renderá piú necessaria in futuro. Quindi se la fa entro due mesi secondo me é più che sufficiente.
Per quanto riguarda il disguido penso sia cosa che possa capitare quando si smaltisce una mole enorme di lavoro, con poco personale, come spesso accade in molte realtá. Anche a me é capitato: l'istologico é stato spedito senza che il medico lo leggesse, fortunatamente era un paziente al quale avevo detto di telefonare non appena l'avesse avuto. Tuttavia il medico responsabile della salute dei cittadini é, dovrebbe essere, il medico di medicina generale, al quale dovete rivolgervi per ogni dubbio a meno che il paziente tecnicamente non venga "passato in cura". Quindi, dovessero capitare analoghi episodi, dovreste sempre e comunque far capo al vostro medico di fiducia che vi indiirizzerá poi eventualmente verso altri percorsi.
Con i piú cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2024
Ex utente
Gentile dottore,

la ringrazio ancora per il suo interessamento: mio marito stamane si è recato all'ospedale ed ha potuto appurare che la mancanza di indicazioni dipendeva da un disguido.

Per il resto si conferma quanto già lei ci aveva reso noto: domani stesso farà il prericovero e settimana prossima sarà sottoposto all'intervento di allargamento della cicatrice. Dopo di che, per cinque anni, sono previsti controlli semestrali. Sostengono che tutto sommato è stato fortunato (si era rivolto al dermatologo per far controllare un brutto neo che lo impensieriva (una innocua cheratosi seborroica) ed è in quell'occasione che il dermatologo ha notato l'altro piccolo ma subdolo neo. Credo proprio che bisognerebbe dare più importanza alla prevenzione ed effettuare controlli annuali. Io sono anni che non mi controllo e credo proprio che dopo questa esperienza sia giunto il momento!

Cordiali saluti
[#5]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Direi che è stato fortunatissimo. Ed il fatto che si scopra un melanoma in corso di una visita per altri motivi è un classico.
Per quanto riguarda la diagnosi precoce è giusto fare almeno una visita dopo i 16 anni. In quell'occasione il dermatologo dovrebbe identificare una fascia di rischio e dettare le indicazioni per i futuri controlli: fare un controllo all'anno indiscriminato per tutti è insostenibile dal SSN ed è improduttivo. Molto meglio, secondo le recenti tendenze della dermatologia internazionale, parrebbe appunto concentrare i controlli sui soggetti che più facilmente potrebbero manifestare il melanoma che, come la maggior parte dei tumori, tende ad essere più frequente con il progredire dell'età.
I fattori di rischio per melanoma ad oggi noti sono, in ordine di importanza:
esposizione solare intermittente
storia di ustioni solari nell'infanzia
familiarità per melanoma
fototipo 1 e 2
presenza di lentiggini al dorso
presenza di numerosi nevi melanocitari (più di 50 elementi)
storia di pregressi carcinomi cutanei basocellulari o spinocellulari

I miei più cordiali saluti



Il melanoma, o cancro della pelle, è un tumore, spesso molto aggressivo, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).

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