Il loro funzionamento è stato realmente accertato o sono solo trovate commerciali dall'elevato

Salve, sono un diciannovenne affetto d’acne da quando avevo 14 anni. Dopo le più svariate terapie tra cui anche il roaccutan, ora la situazione è migliorata nettamente e la patologia può dirsi superata. Tuttavia rimangono alcuni buchini (pochi a dir la verità) ma soprattutto molte macchie rosse. Ho sentito parlare di alcune tecniche laser, il loro funzionamento è stato realmente accertato o sono solo trovate commerciali dall’elevato costo?
In caso siano realmente efficaci, vorrei sapere qual’ è il modello più adatto per la cura di tali segni rossi, in quanto me ne sono stati proposti diversi (chi il dye laser, chi lo starlux 1540) ma non essendo esperto non so quale sia il più adatto e non vorrei buttare via i soldi.
Inoltre non conosco personalmente gli specialisti di tale settore, perciò vorrei un consiglio su chi è veramente bravo nelle tecniche laser per i segni acneici o se ci sono centri specializzati in Italia (di cui spesso si legge su internet ma non si riesce a capire se siano seri o meno).
Ringrazio per la cortese attenzione e porgo i miei saluti
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente da questa sede non le possono venire nomi di specialisti e centri medici poichè deontologicamente scorretto.Tenga presente che le metodiche laser da lei riportate rientrano tra i trattamenti di questi inestetismi come anche la tecnica del needling,naturalmente vanno anche ben inquadrati gli esiti cicatriziali che se molto profondi hanno minori possibilità di essere cancellati anche se possono venir attenuati.Pertanto attraverso conoscenti o medici della sua zona potrà reperire il Dermatologo che utilizza le tecniche sopramenzionate ed avere un primo colloquio con cui chiarire anche i dubbi in tal sede elencati.
Cari saluti

Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena

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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
LE allego un vademecum riassuntivo per aggiungere informazioni sulle cicatrici post-acneiche.

la terapia delle cicatrici acneiche DEVE essere impostata dal dermatologo sulla base del tipo di patologia riportata; le cicatrici acneiche sono di diverso tipo e gravità, le riassumo che la categoria delle cicatrici post-acneiche atrofiche (quelle depresse sulla superficie cutanea per intenderci) è una delle situazioni (non certo l'unica) più diffuse e necessita di accorgimenti particolari.

la classificazione di queste cicatrici annovera tre tipologie:

- cicatrici ice-pick: puntiformi e profondissime, spesso scambiate per "pori dilatati" : sono molto difficili da trattare in senso assoluto

-cicatrici a box-car: depresse a fondo piuttosto piani e con bordi taglienti : sono mediamente trattabili

- cicatrici a scodella : concave con margini più morbidi, sono quelle che rispondono meglio ai trattamenti.

per quanto sia veritiero che da tale sede non possano partire consigli su tipologie specifiche di prodotti, è ancor di più vero che noi dermatologi possiamo fornire una illustrazione di ciò che riteniamo opportuno per l'orientamento al paziente:

di terapie per le cicatrici post-acneiche ne sono state prodotte nel tempo molteplici: è necessario però comprendere una cosa:

Se il paziente intende MIGLIORARE percentualmente le sue cicatrici acneiche è sulla via corretta e può essere eleggibile dal dermatologo per una terapia; se al contrario il paziente ricerca la perfezione - in questo caso enunciabile come la SCOMPARSA TOTALE delle cicatrici è definibile quale NON eleggibile per le terapia:
con questo si intende far chiarezza da subito, ovvero, tale patologia estetica può essere solo migliorata (a volta poco a volte molto di più) ma MAI scomparire (tranne eccezioni - dico eccezioni ) del tutto.

a mio avviso, uno degli approcci più promettenti per la terapia delle cicatrici post-acneiche atrofiche approcciabili, è il NEEDLING (tecnica di bio-stimolazione del collagene autologo con microaghi) utilizzabile con la strumentazione oggetto della sua richiesta, è l'unico brevetto ad oggi disponibile in commercio in Italia, con queste finalità, ed è pertanto citabile.

Tale terapia ha efficacia, a mio avviso e non solo, se la lunghezza del microago chirurgico ha una lunghezza sufficiente ad arrivare alla stimlolazione dovuta.

Pertanto, le terapie domiciliari, apporcciabili con strumentazioni "vendibili" ai pazienti - oltre ad essere potenzialmente rischiose (non per lo strumento in sé ma per tutto quello che un paziente può autoprovocare od autoapplicare) non ottengono i benefici richiesti (lunghezze irrisorie): risultato possibile: spesa, perdita di tempo e disillusione, una triade non certo auspicabile.

pertanto ed ancora una volta è necessario comprendere come solo la sede Dermatologica e non l'automedicazione o l'autoterapia sono le scelte di Sicurezza e Salute che ogni paziente dovrebbe ricercare.

1) diffidare sempre di chiunque prospetti "terapie miracolose" e "senza effetti collaterali o indesiderati" : nè l'una, nè l'altra cosa sono possibili su questa terra..

2) affidarsi a personale medico specialistico di chiara e documentata professionalità oltre che di documentata esperienza e formazione.

3) prima di ogni atto strumentale clinico di questo genere è necessaria la firma del CONSENSO INFORMATO : a tutela del Medico e del Paziente.

4) in materia di LASER: ogni laser ha il suo TARGET (bersaglio) e la sua indicazione specifica: grossolanamente è possibile suddividere tali fonti di luce in ablativi (più superficiali) e non ablativi (agenti più profondamente nelle assisi inferiori della cute): questi ultimi possono agire in maniera "intelligente" ovvero interagendo selettivaemente con molecole specifiche (i cosiddetti "cromofori": es. pigmento scuro, pigmento rosso et cetera) oppure arrivando selettivamente in un livello della cute prestabilito (es. 6 micron di profondità) ove per convenzione si conosce siano presenti le strutture interessate (esempio :vasi superficiali per problematiche vascolari, follicolo pilosebaceo per l'epilazione)

5) in materia di ACNE ed ESITI CICATRIZIALI ACNEICI: l'acne è una affezione del follicolo pilo-sebaceo, situato nel derma reticolare-profondo della cute; le cicatrici acneiche (suddivise mediante una vera e propria classificazione in base alla tipologia e gravità) sono processi ancor più profondi: pertanto:

ogni terapia che agisca "suerficialmente" come "peelings" e "laser ablativi" (tra cui il CO2 ULTRAPULSATO) ha lo scopo di "livellare" le assisi superficiali dell'epidermide, tentando una stimolazione dall'esterno, ma non di agire a livello del danno (e della eventuale perdita di sostanza che è causa della depressione cicatriziale): questo sempre, anche se ai "non addetti ai lavori" la cicatrice acneica sembra un processo molto superficiale.
Le indicazioni per questo tipo di laser (CO2- ERBIUM) sono soprattutto per le grandi cicatrici post-acneiche (Boxcar ad esempio)

Gli inconvenienti più classici di queste terapie ablative superficiali sono comunque riferibili ad ulteriori (e potenziali) esiti cicatriziali temporanei o più stabili (anche le iper-ipopigmentazioni post-laser sono esiti di questo genere):
questo poichè nello strato superficiale della cute (epidermide - ultimo strato basale per la precisione) albergano le cellule della pigmentazione naturale della pelle, i cosiddetti MELANOCITI: lo stimolo meccanico su di loro mediante terapie che arrivano ad intaccare lo strato basale può iperattivare o eliminare questa loro natuarle funzione, esprimendo clinicamente la DISCROMIA (esito indesiderato)

Pertanto, il personale consiglio pratico:

Da dermatologo che si occupa di Acne e suoi ESITI, preferisco, (soprattutto nelle piccole cicatrici, quelle poco depresse e quelle ipercromiche) pur avendo a disposizione il CO2 (che utilizzo con successo per altre situazioni) utilizzare per questa problematica la LUCE PULSATA IPL CON MANIPOLI SPECIFICI PER ACNE: la quale è in grado di "saltare" la porzione superficiale della cute e di andare direttamente nelle assisi più profonde, creando un bio-stimolo dermico e rimaneggiando le cellule e le sostanze deputate alla "ricostruzione" della sostanza mancante (fibroblasti, fibre elastiche e collagene).

in alternativa ed in associazione, in alcuni casi e nei pazienti selezionati, possiamo associare il LASER AD ERBIUM per ottenere quel risultato di livellamento esterno, che però anche per mia esperienza non lascia massimamente soddisfatti (questo in media, ma esistono casi molto più fortunati) nè l'operatore nè il paziente.

cari saluti

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it